354 commenti su “Accetta la realtà e sarai felice per sempre!”

  1. Molto, molto facile così. In sostanza l’infelice è responsabile della propria infelicità, il povero della propria fame, lo storpio della pietà sufficiente degli altri…
    Pretendere di dare un aiuto diffondendo la visione patetica che chiunque possa essere felice in ogni momento e condizione significa relativizzare qualunque problema e contenuto ma, con buona pace di Lao Tze, ci sono fattori oggettivi che creano infelicità e insoddisfazione, e non vi si può sfuggire “accettando i pensieri”. Anzi, trovo che questo faccia sentire ancora peggio: colpevolizza il sofferente perché “non è un Buddah” e, ahimè, si lascia sfuggire un rantolo mentre dovrebbe sedere sorridente sotto un Fico.
    Per favore, se proprio avete la pretesa di aiutare qualcuno, per prima cosa lavate via la degnazione, la spocchia e le facilonerie new(old)age, e siate disposti innanzitutto a una reale compassione. Vivere È soffrire, ma soffrire insieme fa un po’ meno male, tutto qui. Il resto son sciocchezze che nascondono una profonda violenza e se uno ci casca finisce per vivere in un mondo parallelo in cui se la racconta a piacere. Si possono fare due cose: accettare o reagire. Per entrambe si può aver bisogno di aiuto, ma un aiuto pratico, con obiettivi chiari e definiti, non chiacchiere da guru dove poi alla fine, se uno sta ancora male, è perché “non riesce ad accettare”, o “non è abbastanza consapevole”. Ricorda un po’ la Nuova Medicina Germanica di Hamer, dove se qualcuno dopo mesi di “terapia” aveva un tumore grosso come un cactus semplicemente non era riuscito a “risolvere i propri complessi”. Ma per favore.

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  2. Dr.Foglia lei é un mito e un’ispirazione, tutti desidererebbero avere anche solo il 10% delle sue conoscenze riguardo questo vastissimo argomento. Sappi che al di fuori di tutte le critiche infondate ci sono persone che la stimano tanto anche solo per aver letto il suo splendido articolo.

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      • Salve Dottore,
        il suo articolo è meraviglioso e mi ha dato un po’ la forza di combattere.
        Ho sempre cercato l’uomo giusto ed una famiglia tutta mia .
        Ho sempre fallito .Poi fallito meglio .
        Ovvero ,ho cercato l’uomo anche con la ragione ,cercando di farmelo andare bene anche quando invece l’amore fosse tutta un’altra cosa ,qualcosa che quando arriva non va più via .
        Ho sempre cercato l’amore con tutto ciò che avevo a disposizione ma le storie non sono mai andate poiché non c’erano le stesse aspettative di vita .
        Ora ho 42 anni ,sono sola e a volte mi sembra di morire ..al limite anche per avere un figlio .
        L’unica cosa che però posso fare è accettare la condizione della mia esistenza ,la vita è troppo corta per essere sprecata .
        Credo che il dolore più grande sia la morte di un genitore ,qualcosa che ho provato sulla mia pelle che lascia un vuoto incolmabile.
        La solitudine non è paragonabile a ciò .
        È un male che può logorarti dentro ma solo se i pensieri sono negativi e vengono rafforzati da brutti ricordi ,come dice lei nell’articolo.
        Credo molto in Dio e spero che ci dia le risposte giuste ,poiché solo lui riesce a vedere nel cuore di ognuno
        Grazie 🙏

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  3. Le sue osservazioni mi sembrano lucide e mirano tutte a farci ricordare un concetto preciso: amiamoci di più noi stessi per riuscire ad amare di più la realtà. In effetti, e non mi chiamo fuori da questo discorso coinvolgendomi anzi io per primo in esso, troppi di noi sono prigioneri di una loro visione della realtà e la racchiudono entro il perimetro dei desideri e delle aspirazioni del proprio “ego”. Strada facendo ho maturato una consapevolezza che magari è banale ma che ho deciso di portare con me e di cercare di applicare con tutti i limiti di persona che mi porto dietro: dovremmo riuscire tutti a viverci non come uomini particolari prigionieri dei nostri soli progetti e delle nostre sole aspettative ma come uomini universali, riuscendo cioè a portarci dentro tutti gli altri uomini, sia a noi conosciuti sia a noi sconosciuti. Questo ci porrebbe nella condizione di identificarci tutti in un unico , grande destino e in un’unica grande missione che è quella di renderci felici e di mettere in comune i nostri pensieri e la nostra operosità non per rendere questo mondo perfetto, ma certamente per farlo diventare migliore. La ringrazio per le sue preziose riflessioni cui mi sono permesso di aggiungere queste suggestioni. Cordialità.

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  4. Spiegazione super , ho imparato tante cose di cui nemmeno conoscevo l’esistenza … io ho un problema diverso… cerco di accettare la realtà in modo tale da liberarmi da questo pensiero ossessivo . Il mio problema si chiama COCAINA , di cui faccio uso tutti i giorni ( minimo 0.5gr a 1.5gr massimo ) … accetto la realtà , mi impegno tantissimo, ma questo pensiero non muore mai !!! Anche contro voglia , conoscendo effetti negativi, sono consapevole che giorno dopo giorno questa roba mi stroncherà… ma non riesco , non riesco a invertire la marcia …
    Dopo questa lettura spero di riuscire ad accettare la realtà , ora sono più consapevole che mi sto ammazzando … mi hai fatto pensare a mia moglie , il mio lavoro , i mie tre figli … ho tutto , non manca nulla … anzi no …
    Persisto, non mollo … sperando che i pensieri ossessivi compulsivi svaniranno !
    Accettazione … ora sono più consapevole … spero basti per uscire da questo inferno …. Faccio uso da circa un15 anni … ora ho 40 anni … e ci provo da circa 4 anni … questa guida è un aiuto davvero importante ,, la coda in più che mancava … spero che questo nuovo modo di pensare riuscirà a guarire questa malattia !!!
    CHE BRUTTA COSA IL CERVELLO 😩

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      • Buongiorno Pasquale.
        Sto dal 2006 in un posto di lavoro e negli ultimi anni mi sento malissimo. Non mi trovo bene con molti dei colleghi.
        Non riesco ad accettare la situazione. Ci penso sempre.
        Non so come comportarmi.
        Il rimuginarci sempre e il parlarne con chi ho vicino vedo che non risolve . Sto cercando un altro lavoro ma ho forte paura di ritrovarmi circondata da stesse persone o comunque simili. E io so di non avere imparato ad accettare . Mi sento sbagliata

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  5. Ho letto tutto con attenzione e concentrazione , la mia opinione e’ che sia nello scritto che nelle risposte e’ tutto è solo filosofia. Quando la realtà comporta obiettivamente una serie di avvenimenti particolarmente negativi a 360 gradi la realtà non si può e non si deve accettare. Bisogna pensare , riflettere , cercare di essere obiettivi e trovare delle soluzioni. Certo , entro in guerra con me stesso e con il mondo intero , ma senza peccare di superbia sono convinto che si può trovare una soluzione . Occorre tempo, concentrazione , dedizione , e decisone nel percorrere la strada per la quale si e’ deciso. AVANTI TUTTA , c’è la di può fare , si può “ vincere “ e uscire dalle sabbie mobili che ci circondano. Firmato : Bernardo

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    • Caro Bernardo,
      Certo che si deve trovare la soluzione ai propri problemi, ma la prima cosa da fare per venirne a capo è comprendere e accettare la situazione in cui ti trovi. Se non accetti per prima cosa la realtà, non ti liberi delle emozioni negative causate dalla realtà stessa, cioè dai problemi e resti confuso e arrabbiato ed incapace di rimboccarti le maniche.

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      • Caro Bernardo o Federico, mi fa piacere che sei così deciso e determinato. Ti faccio però presente che per raggiungere gli obiettivi occorre anche la pianificazione per ridurre al massimo i pericoli e i fallimenti ed evitare le frustrazioni. Buona gita!
        Pasquale

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        • Ho letto tutto ciò, mi ha regalato un po’ di calma. Sto vivendo un periodo storico dove il mondo è manipolato andando contro ogni concetto di logica e buon senso.
          Passo molte ore a informarmi su ciò che accade, questa propaganda continua mi annienta il cervello a causa del menefreghismo e dell’indifferenza della gente. Non posso cambiare la realtà ma non riesco neanche ad accettare questa società. Non posso sperare che qualcosa cambi dall’oggi al domani se nessuno fa nulla.
          Mi annienta la situazione ma se continuo a farmene una malattia ci rimetto solamente io, cosa dovrei fare?

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          • Ciao Francesco, la questione dell’accettazione sta in questi termini: se riesci ad accettare il marcio non lo senti più tale. Ma la difficoltà è enorme. Neanche io capisco più questo mondo impazzito e fatico ad accettarlo. Chi accetta tutto non si dovrà scontrare con le bizze buffonesche e spavalde del capo del governo. Chi invece si ribella, per esempio chi saggiamente non si è vaccinato, deve subire le angherie di questo governo di merda.
            Credo di aver compreso perché il mondo è andato sottosopra: il deep state ha messo uomini fidati nei posti di comando di tutto il mondo. Ora che succede? Dall’alto al basso tutti sono comandati a bacchetta, sono tutti esecutori di ordini! Ecco perché sono fanatici e non tollerano il dissenso. Eseguono anche gli ordini più assurdi in maniera sprezzante e sfacciata perché si sentono al sicuro. Sennonché ben presto, come del resto già è avvenuto, i vaccini miracolosi si sono rivelati portatori di morti improvvise e di miocarditi è ormai chi non si è fatta ancora la terza dose, quella più pericolosa, si guarda bene dal farla. La gente si sta svegliando. Anche i magistrati più coraggiosi sì sono messi in moto. Il tribunale penale di Pisa con una sentenza storica ha dichiarato fuori legge il primo dpcm del governo Conte e tutti i successivi. Sono fiducioso che con la fine dello stato di emergenza COVID, cioè dal primo aprile in poi, succederà il finimondo! Grazie del commento.
            Pasquale

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      • Salve, ho letto il suo articolo e per un po’, durante la lettura, mi sono sentita meglio, dopo aver avuto fino a ieri pensieri al quanto brutti e negativi. Cercare disperatamente una soluzione a ciò che mi sta accadendo è di fatto un modo per non accettare la realtà dei fatti. Credo di ritrovarmi in un periodo di cambiamento dove neanche io riesco a riconoscermi, essendo cresciuta con delle convinzioni, con la paura di dover fare sempre tutto bene e di non dover lasciare spazio ad alcun errore. Sono consapevole del fatto che bisognerebbe saper accogliere ogni emozione, perfino il dolore. Ma come si accetta la realtà quando di mezzo c’è la paura di perdere la persona con cui credevi di poter essere felice per tutta la vita?
        La confusione più totale, l’indecisione, il non sapere cosa fare.. mi accompagnano ormai da mesi e più mi sforzo di trovare una soluzione, più questa mi sembra allontanarsi…

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        • Cara Michela,
          Hai ragione, non è per niente facile accettare la realtà. Ma è anche vero che l’errore sta nel pensare al peggio, nell’immaginare scenari tenebrosi che il più delle volte non si verificano mai. Insomma le paure immaginare sono molto più terribili della realtà.

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    • Ciao Irene,
      Indubbiamente se non riesci ad accettare neanche un collega, non è sicuramente colpa degli altri.
      In questi casi non è facile consigliarti. Forse sei troppo rigida. Ma il fatto che te ne sei resa conto è già abbastanza. Ciò che ti manca secondo me è la compassione per gli altri e soprattutto per te stessa. Non è tanto gli altri che devi accettare: devi accettare prima di tutti te stessa! Impara a perdonarti e a perdonare gli altri.
      Cari saluti
      Pasquale

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  6. Lei fa soltanto sciacallaggio, vendendo consigli che lei stesso non metterebbe mai in pratica. Soecula sul dolore e le difficoltà altrui ma scommetto che non sarebbe tanto zen se ad esempio non le arrivassero i soldi che ricava da sofferenze altrui che non ha evidentemente mai provato. Se propprio ha questo slancio per MOTIVARE il dolore (degli altri) dia consigli gratis. L’indotto del dolore, come l’indotto delle guerre, guadagnare soldi autoproclamandosi guaritori o pacifisti. Un tanto al chilo

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    • Ciao Ottovolante,
      avrei potuto depositare nello spam il suo messaggio del tutto infondato, ma lo pubblico per farti ricordare della sua pochezza.

      Le auguro comunque il meglio dalla vita, come faccio con tutte le persone del suo calibro!

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  7. Buonasera! Ho avuto una psicosi un paio di mesi fa e la mia vita e letteralmente cambiata, prima ero la persona più solare di questo pianeta, diciamo non sono mai stata la ragazza che frequenta locali o discoteca, avevo poche amicizie ma comunque mi facevano sentire bene ed apprezzata.. Ora percepisco che nessuno mi vuole più sono rigida quando cammino e quando tento di parlare con qualcuno quest ultimo fa finta di niente e si gira dall altra parte..Come faccio a superare tutto questo ed imparare a trasformare i pensieri negativi in positivi senza rimuginare?

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    • Ciao Sara,
      per non avere pensieri negativi bisogna stare bene con sé stessi, cioè avere una buona opinione di sé, una buona autostima. Lamentarsi non serve a nulla, anzi ostacola qualsiasi miglioramento o cambiamento. Devi uscire dalla tua zona di sicurezza e affrontare le sfide della vita. Soltanto quando ti abitui ad affrontare le sfide e i pericoli, che poi non sono mai così preoccupanti, aumenta la sicurezza e la fiducia in te stessa e anche l’ottimismo e l’entusiasmo.

      In poche parole, sei in crisi di identità perché hai sempre evitato finora di affrontare le sfide che la vita ci presenta e perciò non hai acquisito resilienza e fiducia in te stessa. E i nodi sono venuti al pettine.

      Puoi trovare sicuramente aiuto nel libro “Come accrescere velocemente l’autostima”.

      Cordiali saluti.

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      • Questo articolo mi ha fatto sentire inconsciamente meglio anche se vorrei sapere se è normale, per così dire, pensare a una persona che non fa parte della tua vita e che magari odi oppure pensare di essere cambiata, mettendo in dubbio certezze che mai sono state messe in dubbio, perché si è parlato con questa persona che magari non condivide le tue stesse opinioni e inizi “ un circolo distruttivo” che non termina mai e questi pensieri mi mettono addosso angoscia e mi deconcentrano. Soluzioni? Che problema mi afligge?

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        • Gentile Marta, è il rapporto con te stessa che con funziona.

          Hai un auto-dialogo negativo e auto-limitante. Cambi i tuoi pensieri da negativi a positivi e sarai felice per sempre.

          Come fare? Non stai allenando il tuo cervello nella maniera giusta. Finora tu non hai fatto altro che allenarlo malissimo! Cosa credi che fanno i tuoi pensieri disfattisti e autodistruttivi? Allenano il tuo cervello a farti soffrire…!

          Tanti auguri!

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  8. Ciao Pasquale
    ho trovato il tuo articolo molto interessante e se oggi sono qui è perché sto attraversando l’ennesimo periodo difficile della mia vita.
    Il mio malessere è iniziato un anno fa con la scoperta di un tradimento. Sono sempre stato un tipo molto orgoglioso (forse questo è uno dei miei mali peggiori) ma nonostante ciò ho ritenuto opportuno proseguire la nostra storia per tutelare i nostri figli.
    Adesso, a distanza di un anno, sono riuscito ad accettare il misfatto ma credo di non essere ancora riuscito a perdonare (tra perdono ed accettazione c’è una enorme differenza ! ).
    La cosa peggiore, in tutto questo, è che sento di essere diventata la parte debole della coppia. Prima ero io a doverla consolare per il suo mal di vivere e questo mi faceva sentire forte. Adesso, invece, sono io ad aver bisogno del suo continuo aiuto e delle sue consolazioni ( alcune volte mi faccio schifo per quanto debole mi senta; dovrei piuttosto tirare fuori gli attributi ma non ci riesco…).
    La situazione precedente mi faceva sentire forte e sicuro e sentivo che la mia missione era quella di aiutarla in tutto e per tutto; essere sempre al suo fianco (ho sempre provato enorme benessere nell’aiutare gli altri).
    Come se non bastasse, due mesi fa, ho perso il lavoro. Un’attività in cui avevo creduto e per cui ho speso anima e cuore negli ultimi dieci anni. Anche in questo caso mi sono sentito “TRADITO” in quanto sono stato messo spalle al muro dal mio socio.
    Oramai è da un anno che vivo di pensieri negativi e cosa ancor peggiore è che non ho ne la forza ne la voglia di ripartire. Qualsiasi cosa io pensi di poter fare genera in me un senso di pesantezza e nausea. Sento di essere in uno stato di apatia totale e di non avere più alcuna forza vitale.
    Se riesco ad andare avanti (soprattutto economicamente parlando) è solamente grazie all’aiuto dei miei genitori che si sono spesi, per una vita intera, per me. Mi hanno fatto studiare, dato tutto l’amore e l’aiuto possibile, in ogni situazione, per vedermi felice e realizzato ed io non sono stato in grado di ripagarli. Mi sento un parassita, mi sento un fallito in tutto e per tutto ed il solo pensiero che i miei genitori possano venire a mancare mi pone in uno stato di panico totale.
    Probabilmente non sono stato in grado di fare il grande passo: diventare maturo, responsabile…UOMO.
    Credo che la condizione in cui mi trovo sia solo responsabilità mia e ovunque io volga lo sguardo trovo solo rimproveri per me stesso.
    Vivo perennemente con la sensazione del “Avrei potuto fare di più” per qualsiasi cosa.
    Nel tuo articolo ci spieghi che dobbiamo imparare a governare i nostri pensieri ma nel mio caso sono loro a governare me.
    Sono rari, anzi rarissimi, i momenti in cui riesco a settare il mio cervello sulla modalità + e quando ci riesco provo una sensazione di gioia e benessere indescrivibile.
    Il problema è che questi sono degli attimi fugaci; dei veri e propri istanti !
    In quei momenti sento nuovamente la carica e la forza per ripartire ma dopo pochi secondi ecco tornare nuovamente la mia parte peggiore, quella che mi allontana da tutto e che mi oscura la vista.
    Non so cosa darei per poter fermare il tempo in quegli attimi di vitalità !
    Da dove partire?
    Ti saluto dicendoti che ti ammiro e ti stimo perché quello che fai è un lavoro prezioso. Fai una delle cose più belle che una persona possa fare: cercare di aiutare gli altri.
    Ti ringrazio ed auguro a te e a tutti i lettori un felice Natale.

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    • Grazie buon natale anche a te!! Se ti posso dare un mio modesto consiglio…ho letto la tua storia..fregatene di tutto lascia andare scivolare via tutti i problemi…vivi la tua vita felicemente…abbandona i pensieri negativi
      ..la vita e Bella comunque dipende tutto da te.. come la vuoi vivere…ciao antimo

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  9. ERRORE “Le pretese sono (L’OSTACOLO ALLA )-il lasciapassare per la- nostra felicità. Niente pretese, niente emozioni negative, niente sofferenza”. (Giacomo Papasidero)

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  10. salve grazie per la lettura e l ospitalita, ecco il mio contributo: non e’ che se uno pensa a cose non belle per forza debba avere la depressione, intesa in senso medico, io ho tentato di tutto ma ho fatto fiasco sempre e comunque e sono stanco, non ho piu voglia di uscire di casa perche visto che 100000000 tentativi che ho fatto ci sono sempre rimasto male deluso dalle persone, solo un idiota puo continuare per la 10000000001 volta, ho studiato e fatto tante ricerche, ho capito che e’ mio inconscio a trasmettere negativita nelle persone che mi incontrano, il risultato e’ che io posso essere la persona piu simpatica del mondo ma quello che mi dimostra la gente e’ sempre antipatia ho fatto anche esperimenti nei negozi se mi metto in coda alle casse del negozio state certi che tra tutte le persone che mi precedono a me danno sempre meno tempo e non mi salutano e se mi salutano lo fanno guardando dall altra parte, le ragazze per strada appena intuiscono che sto per incrociarle guardano dall altra parte della strada fa niente se io vesto firmato sono pulito ho un bel fisico alto snello asciutto e davanti a me sono passate 100 extracomunitari la reazione che suscito io e’ sempre la peggiore, tutte le prs mi evitano e nessuno mi cerca mai, e’ assurdo quello che mi capita xche ho notato che anche le prs peggiori del mondo per strada le vedi con amici o donne al fianco, e’ chiaro che l energia che emano e’ …… e io di rimanere male sempre e comunque non ce la faccio piu, potrei an che prendermi antidepressivi ma la sostanza resta quindi posso solo definire questa la realtà e se poi bevo o prendo sostanze e sorrido, ecco quello e’ il Me fuori di testa, io ragiono benissimo e sono lucidissimo e miei pensieri negativi sono reali il mio emisfero intuitivo destro non c’entra nulla, e se penso ad altro e mi vedo un film comico certo rido ma la sostanza non cambia, solo resto e rimango

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    • Ciao Marco, forse il tuo problema è più semplice di quanto pensi: cancella le tue convinzioni negative e pessimiste su te stesso!

      Le tue convinzioni negative sono profezie auto-avveranti, purtroppo!

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      • Si certo Pasquale, ormai il discorso sulle convinzioni si sa ed è vero!! Il problema è uno solo… cambia le tue convinzioni,sì giustissimo, ma… COME???

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        • Ciao Cristina,
          l’errore che hanno fatto i divulgatori sulle convinzioni o credenze è stato quello di considerarle inconsce e misteriose avvolgendole di un velo di impenetrabilità.

          Ed invece le convinzioni non sono altro che le opinioni che abbiamo su noi stessi. Infatti, Marco dice: “io posso essere la persona più simpatica del mondo, ma quello che mi dimostra la gente è sempre antipatia”.

          Ecco, Marco pensa di se stesso di essere antipatico alla gente: questa è la sua convinzione e ovviamente è una convinzione errata!

          Di conseguenza si comporta, senza accorgersene, in maniera antipatica col prossimo proiettando su di loro la propria errata convinzione.

          Cioè per Marco, è la gente che lo crede antipatico, mentre in realtà è lui che pensa di essere antipatico alla gente. E pertanto si comporta in maniera antipatica con tutti e ovviamente la gente gli restituisce la sua impressione negativa confermandogli la sua idea sbagliata che in tal modo si rafforza.

          Quindi cosa deve fare Marco? Deve capire che se lui si avvicinasse al prossimo col sorriso e senza pregiudizi, la gente si comporterebbe con lui in maniera simpatica e lui si sentirebbe molto meglio.

          Marco ha un pessimismo cronico ed è sempre di cattivo umore. Probabilmente è anche depresso e ansioso.

          Marco, per sbloccarsi, dovrebbe seguire un corso pratico di risatologia, ossia deve imparare a ridere, ridere, ridere; e cioè deve fare pace con la vita e con se stesso!

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          • Sono Marco, son passati altri 6 anni mi ero dimenticato di aver scritto quel mess e oggi giorno peggiore degli ultimi anni me lo rileggo…con stupore xche l esperimento del supermercato non credevo possibile l avesse fatto anche un altra persona…. 😱🥶 scoprire che era scritto proprio dal Me stesso del 2016… fa venire i brividi…. Ho fatto di tutto ma questi 6 anni sono passati uguali e venerdi pomeriggio mi è capitato l ennesimo brutto colpo, aspettavo mi ritelefonasse e non l ha fatto, ero pronto a parlarle x ore con entusiasmo e ironia ( ho un grande umorismo Pasquale, non è qst il punto) sono 12 anni che non esco a fare una passeggiata con una donna ed è la cosa a cui tengo di piu in assoluto. Sono uguale a 20 anni fa ma mio terrore del rifiuto crea sconquassi e situaz fantascientifiche il risultato è qst… solitudine totale e non posso accettare di essere l unico a Milano a restar sempre da solo…. E qnd sono in coda alle casse ormai mi sono rassegnato: mi adeguo e cerco di non farmi rattristare, a volte saluto con ironia a volte non saluto io

            Rispondi
          • Sono Marco, son passati altri 6 anni mi ero dimenticato di aver scritto quel mess e oggi giorno peggiore degli ultimi anni me lo rileggo…con stupore xche l esperimento del supermercato non credevo possibile l avesse fatto anche un altra persona…. 😱🥶 scoprire che era scritto proprio dal Me stesso del 2016… fa venire i brividi…. Ho fatto di tutto ma questi 6 anni sono passati uguali e venerdi pomeriggio mi è capitato l ennesimo brutto colpo, aspettavo mi ritelefonasse e non l ha fatto, ero pronto a parlarle x ore con entusiasmo e ironia ( ho un grande umorismo Pasquale, non è qst il punto) sono 12 anni che non esco a fare una passeggiata con una donna ed è la cosa a cui tengo di piu in assoluto. Sono uguale a 20 anni fa ma mio terrore del rifiuto crea sconquassi e situaz fantascientifiche il risultato è qst… solitudine totale e non posso accettare di essere l unico a Milano a restar sempre da solo…. E qnd sono in coda alle casse ormai mi sono rassegnato: mi adeguo e cerco di non farmi rattristare, a volte saluto con ironia a volte non saluto io…. Non so piu che fare le ho provate tutte🥺

            Rispondi
            • Marco, dici che il tuo terrore del rifiuto crea sconquassi e situazioni fantascientifiche.

              Secondo te che succede se ricevi il rifiuto?
              Sai che ti dico? Se non ti alleni a ricevere i rifiuti, non te ne liberi mai. Per qualsiasi cosa dobbiamo allenarci. Se non ti alleni resterai un imbranato per tutta la vita.
              E ti dico anche che il tuo primo rifiuto sarà la tua liberazione.
              Pasquale

              Rispondi
              • Che succede?! Semplice che continuo ad essere l unico uomo a milano che nonostante le mille qualita resta l unico senza un amico o un’amica sfido chiunque a prendersela meno di me. Fino a 12 anni fa facevo un sacco di incontri reali partendo dai vari siti chat su internet adesso con stesse foto stesse descrizioni e presentazioni zero…. Ovvio che tutte le varie sfere dell esistenza vadano a rotoli…a qst punto anche fare meditazioni diventa impossibile 12 anni sono duri da far dimenticare a qls inconscio medio… il mio è invincibile pensa Pasquale che 4 anni fa ho collezionato 12 bidoni di fila con 12 motivazioni diverse da 12 prs che non si conoscevano…. Poche ore prima dell appuntamento davano forfait, mio inconscio a saputo creare trasferimenti lutti ritorni dell ex influenze incidenti etc etc 😂adesso ci rido xche ormai son passato oltre, a prendere appuntamenti non ci arrivò piu , l unico che potrebbe aiutarmi è un ipnoterapista… non è facile anche perche mia mente super razionale è difficilmente superabile( provato un paio di volte) e pensare che mi basterebbe una spalla x uscire nei locali per conoscere…. e dove lo trovo?! 🙇🏻‍♂️🥺ho provato con qlc ma nonostante basso livello li ho persi cmq

                Rispondi
                • Caro Marco, se non impari a piangere, non riderai mai. Se non impari ad accettare il rifiuto, non riuscirai neanche a varcare l’uscio di casa. Se non impari ad accettare il dolore, non godrai dei piaceri della vita.
                  Non si può avere nulla gratis, caro Marco. Non si può desiderare di vivere eternamente nella bambagia!
                  Se hai paura del rifiuto, sei sconfitto in partenza! Più rifiuti accetti, più diventi esperto e vincente!
                  E sappi una cosa: ci siamo passati tutti! Tu sei l’eccezione e te ne vanti persino! Così non va bene! Fai un bel cambio di identità o di autoimmagine: ne hai tantissimo bisogno! Fatti aiutare da uno psicoterapeuta.
                  Cordialmente
                  Pasquale

                  Rispondi
  11. Buonasera Pasquale,
    non può immaginare quanto mi rassereni leggere i suoi articoli, soprattutto nel periodo difficile in cui mi trovo. Non ho una situazione familiare serena (i miei sono divorziati da anni ormai, mio padre non si è più fatto vivo con me nonostante avessimo in passato un bellissimo rapporto, con mia madre è difficile conviverci per il suo perenne pessimismo che inevitabilmente mi trasmette e con mia sorella sto recuperando solo ora il rapporto che per 30 anni -la mia età- non abbiamo mai avuto a causa di tante incomprensioni, gelosie e segreti per colpa dei nostri genitori), mi sono laureata in psicologia da poco con estremi sacrifici ma non sono riuscita a godermi il momento perchè già penso che non troverò lavoro (lo so che sono pensieri negativi che mi condizionano e non dovrei avere). Paragono (sbagliando lo so) spesso la mia vita con quella degli altri finendo per definire la mia catastrofica rispetto alla loro, Inoltre sono single da più di sei anni e da due mesi frequento un ragazzo che mi piace davvero tanto (non mi accadeva da tanto tempo) con il quale pensavo di avere instaurato un rapporto equilibrato, di interesse reciproco, senza pressioni o cose del genere ma che imporvvisamente si sta facendo sempre più scostante. Nonostante sappia di non aver creato io questo suo comportamento, tutto questo mi fa stare male perchè mi sento rifiutata, sminuita, delusa e la considero come l’ennesima cosa che non va bene nella mia vita. Non lo sto cercando e sono intenzionata a distaccarmi se dovesse farsi vivo e pensare che se ha un reale interesse farà qualcosa di concreto per rimediare perchè non sono disposta a subire presenze intermittenti nella mia vita o a perdere tempo. Fortunatamente riesco a fare la cosa giusta in questo senso ma ci soffro tanto perchè non riesco a non pensarci, a farmene una ragione (andava tutto bene e mi viene difficile accettarlo per questo motivo) o comunque so che me la farò ma vorrei tanto accorciare i tempi per non soffrire e perdere tempo per una cosa che mi rendo conto non sia grave ma che comunque mi ferisce e mi rende insicura. Mi stamperò il suo articolo perchè leggendolo mi trasmette tanta rassicurazione e conforto e mi fa vedere le cose in maniera più positiva e consapevole..a furia di leggerlo magari i tempi per uscire da questo brutto periodo si accorceranno 🙂 Grazie ancora!

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    • Grazie infinite, cara Veronica.

      Lei ha bisogno di una forte iniezione di ottimismo! Io al suo posto mi direi subito: i mali non vengono mai per nuocere, ma per farci crescere! Anche se per un po’ non potrebbe non rimuginare sulla situazione.

      E se questa affermazione positiva non dovesse bastare a tirarle su il morale che, badi bene, è molto più importante e immediato rispetto all’autostima, sarei ancora più deciso e le direi: la sfortuna è la sua fortuna!

      Si ricordi di quanto sto per dirle: Niente è impossibile quando c’è il buoumore!

      E se ancora non è avvenuto un cambiamento radicale nel suo atteggiamento mentale, le consiglio la lettura di quest’altro articolo (che fa parte di una serie di cinque articoli): Dal male nasce il bene e viceversa!

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  12. Signor Pasquale io credo veramente in certi momenti di avere guerra in testa, sono sempre alla ricerca del perché del per come del come mai …..non trovo mai un equilibrio se non per sporadici momenti e per breve periodo,le confesso che mi sono imbattuto nel articolo proprio in un momento che mi sentivo partivolatmente molto sottono.Be…. le dico la verità non so se la sua teoria funzioni davvero ma da quando ho letto questo breve articolo incosciamente mi sono sentito un po’meglio quindi volevo complimentarmi con lei per questo articolo.Dato questo piccolo risultato,credo mi abbia fornito spiegazione molto plausibile a quello che io avevo sintetizzato come una guerra in testa….
    Le ripeto non so se funzionerà sulla mia personalità ma credo che ne valga la pena di provarci.Grazie e complimenti per ĺ articolo è molto interessante

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    • Gentile Manuele,

      le sono infinitamente grato per questa sua testimonianza e le dico una cosa molto importante. Lei scrive di avere la guerra in testa, bellissima espressione per indicare che spesso è in guerra con se stesso ( i suoi due emisferi cerebrali non vanno per niente d’accordo).

      Bene, io penso che questa condizione, chi più e chi meno, sia universale. Quindi può stare tranquillo! Impari a ridere di più, a non prendere la vita troppo sul serio, anzi impari a ridere della sua testa quando fa i capricci…

      Buona pace.

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  13. Dopo tanto tempo mi sono fidata di un ragazzo, lui… mi ha illusa portandomi a casa dei suoi, chiedendomi di vivere insieme e dicendomi di essere innamorato. poi un giorno mi chiama e mi lascia. Non mi ha voluta incontrare nonostante viviamo a poche centinaia di metri l’uno dall’altra… da prima ho fatto la forte, dopo tutto, avevo affrontato cose peggiori.. e invece poi sono esplosa, disperata, l’ho implorato di vederci almeno per lasciarci guardandoci negli occhi ma si è rifiutato prima scusandosi poi stremato lo ha fatto con tanti punti esclamativi che la metà bastavano… sono trascorsi due mesi, lui neanche si ricorda che esisto, io penso ogni giorno a come farmi fuori… e ogni giorno penso che il coraggio di farlo sia sempre più concreto… non ho più luce, non ho vita dentro di me, non esisto più……….

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    • Ciao Valentina, le storie d’amore finite male sono le più angoscianti e inaccettabili… Ci siamo passati tutti.

      Io sono convinto di una cosa: i mali non vengono mai soltanto per nuocere, ma anche e soprattutto per farci crescere.

      Magari scoprirai fra qualche tempo che sei stata fortunata a liberarti di lui…

      Il tempo è galantuomo!

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  14. salve sono una ragazza di 16 anni da due anni sto con un ragazzo ma purtroppo da molti mesi ho pensieri intrusivi che sembrano essere simili al doc da relazione , sto entrando in depressione no voglio uscire con le amiche e passo le giornate a controbattere i miei stessi pensieri intrusivi generati dal semplice fatto che malgrado la sua assenza di un giorno intero non ne sento la mancanza . non so più cosa fare passo da periodi di tranquillità all’ansia che mi procura in grande bisogno di notizie e articoli che mi convincano sul suo amore . eppure in sua presenza sono felice veramente e tutti questi problemi svaniscono . inoltre in questi due anni gran part delle persone di cui mi fidavo si son rivelate molto bugiarde mentre in famiglia vivo una situazione priva di dialogo e molto frustrante. Il mio è un periodo di forte stress da settimane non dormo più di tre ore . sento il bisogno di parlarne con qualcuno di esterno che dunque non mi dia consigli per il tornaconto personale . ringrazio in anticipo per la disponibilità

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    • Gentilissima Ileana,

      è proprio la situazione di “forte stress” che sta vivendo, la causa dei suoi pensieri intrusivi e negativi. Per eliminare i pensieri negativi occorre eliminare lo stress.

      Ne parlo diffusamente nel mio nuovo ebook: “Il segreto del vincente doc!”

      Cerchi di migliorare il suo rapporto in famiglia e le sue relazioni con l’esterno. Impari ad accettare le situazioni quando non le si può cambiare. Accetti le persone con i loro pregi e i loro difetti.

      Tanti auguri

      Rispondi
  15. Ciao Pasquale, sono Mario … E sono figlio di una persona molto famosa. E’ la prima volta che leggo i tuoi articoli, prima non ti conoscevo. Vivo una vita molto confusa con tanta mancanza di concentrazione, tanta ansia e depressione. Ho avuto un infanzia con abusi violenti sia corporali sia orali e anche sessuale. Un padre padrone dove il suo ego contava più di ogni cosa. A 15 anni pesavo 115 chili. E ancora oggi mi ritrovo o mi sento abusato e inconsiderato sia da lui che da mio fratello. Ho quasi 59 anni, da 40 vivo in Asia e, in passato ho abusato droghe anche abbastanza pesanti. Seguito da psichiatri, prosac, sereupin ansiolitici e schifezze che mi hanno procurato soventi movimenti spastici dei muscoli specie nel momento in cui mi addormentavo. ,Fino a due mesi fa marijuana come piovesse finché non ho cominciato a fare meditazione. Ma non mi risolve molto, l’ansia, le paure, la negatività, la depressione e i sensi di colpa mi stanno mangiando vivo. Il tuo articolo mi ha molto inspirato, forse tu mi puoi aiutare veramente. Vorrei capire se puoi seguirmi, aiutare e se ciò ha un costo.Oltre la tua mail, mi potresti seguire con Skype? Vorrei essere felice per rendere felice la mia famiglia.
    Mario.

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  16. Salve sig dott Foglia io ho un problema di una vita che le dico in poche parole, quando metto le lenti a contatto sono diversa da quando metto gli occhiali,le mie capacità vengono meno e adesso che non tollero più le LAC non so come fare ad essere la stessa persona portando gli occhiali.Ci provo ma il mio atteggiamento cambia automaticamente e non riesco ad uscirne .Mi aiuti la prego mi dia un consiglio !!

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    • Ciao Valentina,
      devi applicare la visualizzazione creativa immaginando che anche con gli occhiali hai gli stessi effetti magici delle lenti a contatto.

      Devi allenarti con gli occhi chiusi, senza occhiali, immaginando compiaciuta che hai gli occhiali e ci vedi benissimo. Quando poi metterai davvero gli occhiali, ci vedrai davvero benissimo proprio come con le lenti a contatto.

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  17. Salve,
    il suo articolo è molto interessante, accettare la realtà una soluzione ma come la mettiamo con l’utente Daniele che dice di essere oggettivamente brutto e a cui lei risponde:
    “La felicità non dipende dall’essere belli o brutti, o dall’essere ricchi o poveri, e neanche dall’avere o meno successo nella vita. La felicità è un’emozione, e come tutte le emozioni, dipende unicamente dai nostri pensieri. La felicità consiste nel far prevalere le emozioni positive su quelle negative.”
    A cui giustamente segue un altro utente che avendone carpito bene il senso del messaggio risponde:
    “su wikipedia e un po’ dappertutto c’è scritto che la felicità è la realizzazione dei propri desideri…cioè è legata alle proprie volontà…
    invece io credo che sia più come dice lei…cioè legata ai pensieri”

    Ok posso comprenderne il senso … posso capire che sia legata al fatto di far prevalere le emozioni positive da quelle negative…ma come si fa? Può spiegarmelo? Come si fa a dire ad un emozione negativa: quella è la porta per uscire la stessa da cui sei entrata oppure afferriamo l’emozione negativa per il braccio e la sbattiamo fuori a malo modo?! …Accettare noi stessi, accettare gli altri e accettare la realtà! (magari quando sei lì su sulla cima della montagna … l’eremita) Sii ok fino qui tutto vero ma come si fa in realtà? Come fa Daniele ad accettarsi quando lì’ fuori c’è un mondo che pensa solo ed esclusivamente alla “bellezza” all’esteriorità alla superficialità! Allora diciamo che il suo messaggio è un aiuto, è un punto di vista, è una specie di credo in cui possiamo nasconderci come del resto lo si fa in tutti i credo! Io sono libero perché dubito, perché posso mettere ogni cosa in discussione come lo sto facendo con questa sua tesi! Accettare la realtà vuol dire accettare la guerra? La fame nel mondo? La mafia? Accettare le lobby di partito? Accettare tutto ciò che può nuocere, anche? Accettare l’egoismo della specie? Lei lo accetta Darwin? Io lo accetto ma in fine, in fondo credo che l’amore sia più grande delle tesi di Darwin! Come fa Daniele a prendere autostima in se e a trovare l’amore se ogni qualvolta che è circondato da donne… finisce sempre allo stesso modo…due di picche. Perché Daniele dovrebbe accontentarsi di donne molte brutte, perché Daniele non potrebbe avere belle donne al suo fianco? Che realtà dovrebbe accettare Daniele? E’ la stessa che realtà che accetta un attore sex simbol? In effetti sono realtà entrambe e in definitiva sono la stessa realtà ma con risultati molto molto diversi che incidono sul morale perché sia l’attore che Daniele vivono in mezzo alla società… alla gente! E quindi forse è meglio parlare di qualità, qualità della gente! Allo stesso modo come le democrazie si fanno con la qualità della gente!!! Io sono un bel ragazzo e ho avuto fortunatamente sempre donne diciamo molto carine, sono molto sicuro di me talmente sicuro di essere assolutamente sicuro di essere insicuro perché non c’è niente per cui essere sicuri a questo mondo a parte l’imperfezione che l’uomo rappresenta! Questo è certo! Amo metter in dubbio tutto! La gente sicura, equilibrata è gente almeno in parte che vive bene in questo mondo, io no perché secondo me è un mondo di merda anzi il mondo di per se va bene è la gente che non va bene, troppo basso il livello delle persone, sotto tutti i punti di vista, la cultura è alla base dell’evoluzione e purtroppo sono poche, pochissime le donne che accetterebbero uno brutto “””solo”””” perché c’è affinità d’animo e di pensiero e così viceversa per un uomo. La dura realtà è che siamo imperfetti!Io resto sono chiacchiere! A me non piace l’imperfezione, non piacciono le guerre mi piacere un mondo in pace! Io più di accettare parlerei di consapevolezza, di rendersi conto! Ecco di rendersi conto ma non di accettazione! Quello mai! Meglio un: mi rendo conto!
    Di solito quando esco con i miei amici sono sempre il ragazzo che più è guardato nel nostro gruppetto dalle ragazze ma al contrario quando esco con un altro gruppo di amici, le ragazze guardano un altro mio caro amico ed io sembro invisibile o quasi, ho sempre pensato e capito a come si sentono gli altri miei amici del primo gruppo di cui parlavo… invisibili o quasi. Se si conosce un gruppo di ragazze la più bella finisce sempre a parlare con me nel primo caso come allo stesso modo con il mio amico se la cosa accade nel secondo. Tutto questo esempio, che è può essere una grande metafora, serve appunto a capire che la sua tesi di accettare la realtà è solo un punto di vista solo un credere in qualcosa allo stesso modo come fa una religione, un ideologia, che posso rispettare ma non posso condividere… io non voglio la felicità o meglio ancora prima della felicità mi piacerebbe accedere alla verità, la risposta al perché … e credo che sia questo lo scopo della nostra specie. Oltre a essere natura sono e siamo ratio altrimenti non eravamo a scambiarci idee su questa chat.

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    • Caro Lorenzo,
      ti ringrazio per avermi spinto a fare una messa a punto sull’accettazione della realtà.

      A corsa serve l’accettazione della realtà? Il rifiuto della realtà che non ti piace comporta il perdurare dello stato emotivo negativo e quindi del disagio psico-fisico e relazionale. Pensa ai depressi che non riescono ad accettare la realtà. Accettando la realtà, si dissolvono le emozioni negative e si recupera la lucidità mentale, il senso di responsabilità e anche il buon senso comune.

      Tieni conto che i pensieri non sono una cosa astratta. Ad ogni pensiero corrisponde una certa emozione. I pensieri o giudizi sulla realtà determinano l’intensità dello stato emotivo che è generato in primis dal mancato soddisfacimento di un bisogno. Se hai fame e non riesci a trovare qualcosa da mangiare, diventi ansioso e irritabile; e se la fame perdura, sei anche portato a rubare e a fare altre azioni illegali. In questi casi, i tuoi pensieri o giudizi (che dipendono da tanti fattori) sul fatto che non riesci a soddisfare il tuo bisogno di sazietà determineranno l’intensità dell’emozione stessa e il tuo comportamento.

      Analogamente, se sei stato rifiutato e offeso da una ragazza alla quale tenevi molto, il tuo amor proprio risulta ferito e in questo caso non sono soddisfatti né il tuo bisogno di amore/unione, né quello di importanza/autostima. Cominci a sentirti triste e il morale è a terra. I tuoi pensieri e giudizi su quello che ti è successo modulano l’intensità delle tue emozioni negative. Ma tu potresti anche fregartene, e in questo caso il rifiuto della ragazza non ha alcun effetto negativo su di te. Oppure potresti pensare che il rifiuto è solo una tattica della ragazza per farti innamorare. O ancora che hai sbagliato approccio e la prossima volta andrà meglio. Insomma puoi pensare tante cose e in base a quello che pensi cambierà anche l’intensità del tuo stato emotivo e come tu ti senti.

      Tu obietti: “Accettare la realtà vuol dire accettare la guerra? La fame nel mondo? La mafia? Accettare le lobby di partito? Accettare tutto ciò che può nuocere, anche? Accettare l’egoismo della specie? Lei lo accetta Darwin”?

      Accettare la realtà ti serve soltanto quando devi recuperare la lucidità mentale perduta a seguito di un evento più o meno spiacevole e doloroso! Se reagisci subito all’evento, per esempio ad un’offesa, sicuramente ti metti in una situazione critica perché sei ancora in un forte stato emotivo e reagisci in modo spropositato e irrazionale. Ti dicono niente i litigi tra le persone e i raptus? Come mai per uccidere danno 30 coltellate mentre ne basterebbero due o tre? Un raptus è un fortissimo stato emotivo negativo causato da una rabbia fortissima e incontenibile che ti “istupidisce” letteralmente e ti fa commettere azioni bestiali di cui poi, a mente fredda, ti pentirai amaramente.

      Bada bene, anche quando ti frullano per la testa certi brutti pensieri sei emozionato! E quando sei emozionato non sei te stesso al 100%. Soltanto quando l’umore è alto rendi al 100%.

      Solo se accetti la realtà che non gradisci, recuperi la calma e il buon senso e sei in grado di combattere con raziocinio tutte le tue nobili battaglie. I depressi sono così confusi e stupidi (emozionati) che non riescono a riprendersi tanto facilmente.

      Ovviamente nessuno accetta la guerra, la fame nel mondo, le ruberie dei politici, la mafia, eccetera. La realtà la devi accettare solo quando sei coinvolto in prima persona e sei in uno stato emotivo che ti debilita e istupidisce. Quando sei sereno e lucido non c’è bisogno di accettare le ingiustizie del nostro mondo e se le vuoi combattere sei liberissimo di farlo.

      Per quanto riguarda l’egoismo della specie e la legge del più forte, si tratta di un dato di fatto incontrovertibile. Non vuoi accettare “la realtà” dell’egoismo? Se non accetti l’egoismo, non accetti neanche l’altruismo perché non può esistere l’uno senza l’altro. Ugualmente, se non accetti la notte, fai sparire anche il giorno; e se non accetti i dispiaceri e l’infelicità, perdi anche i piaceri e la felicità.
      Il nostro mondo si regge sui cosiddetti poli opposti – bello/brutto, alto/basso, caldo/freddo, egoista/altruista, forte/debole, estate/inverno, giorno/notte, ricco/povero… e in generale positivo e negativo. Lo sai che se elimini il filo negativo della corrente elettrica di casa tua, resti all’oscuro? POLO Positivo e POLO Negativo si completano a vicenda, e come le due facce della medaglia sono inseparabili, ossia non esiste l’uno senza l’altro. Che ti piaccia o no, o che tu lo comprenda o meno, questa è la realtà delle cose ed è da stupidi negarlo e non tenerlo nel debito conto.

      Ciao e buona riflessione.

      P.S:La felicità non è legata ai desideri che non finiscono mai, semmai sono i troppi desideri e le nostre pretese che ci rendono infelici.
      E’ difficile far prevalere le emozioni positive su quelle negative -la vita è difficile per tutti!- ma le persone che hanno meno emozioni negative sono sicuramente più felici di quelle che ne hanno molte di più!

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      • Gentile dott. Pasquale Foglia.

        Sono Fabrizio, e ho letto molti dei suoi articoli che ho trovato molto affascinanti. Volevo chiederle qualche consiglio sulla mia situazione. Purtroppo sono invaso costantemente da pensieri intrusivi ( ossessivi), che mi tormentano, e non mi permettono di rilassarmi, generandomi ansia e panico. Ho tentato la psicoterapia, ma con pochi successi. Cosa potrebbe consigliarmi per gestire i pensieri?

        Cordiali saluti

        Fabrizio

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      • Buongiorno Pasquale, premetto che non soffro di depressione, non ho perso il lavoro e non mi ha lasciato il mio ragazzo. il mio problema in questo momento è che continuo a pensare a quanto ho paura di non essere abbastanza,non per gli altri ma per me stessa, non riesco a mettere in croce due parole, mi piace il cinema e leggo queste recensioni fatte benissimo ricche di significati e frasi che mi emozionano davvero,quando finisco di leggerle non riesco a fare a meno di paragonarmi a loro mi chiedo: ma perché non sono cosi? Perché anche io non riesco a mettere per iscritto i miei pensieri? È colpa mia? Mi sento stupida e mi vergogno vorrei solo confrontarmi con qualcuno, forse devo ancora crescere forse ho troppa fretta di crescere. grazie se risponderai .

        Rispondi
        • Ciao Andrea,
          se tu non pensassi di non essere abbastanza, cioè di essere inadeguata, significherebbe che sei già una persona affermata e al colmo del successo. Sentirsi inadeguati è la molla della crescita personale! Sei in ottima compagnia. Credo che il 90% e più delle persone, soprattutto giovani, non si sentano all’altezza della situazione. Dunque, la credenza (o convinzione) di non essere adeguati ad affrontare le situazioni della vita è la più diffusa in assoluto.

          Ma tu vuoi sapere cosa fare per sentirti bene, per non sentirti inadeguata, per non sentirti stupida, per non vergognarti più di te stessa. Beh, è presto detto. Innanzitutto ti dico che tutto questo è normale: ci siamo passati tutti, anche i tuoi genitori e i tuoi nonni si sentivano incapaci, inadeguati, buoni a nulla. Ma poi la vita li ha costretti a darsi da fare, a impegnarsi, a studiare, a fare esperienza! Ecco a te manca l’esperienza, come manca a tutte le persone che non si sentono all’altezza della situazione. Sei ancora alle prime armi, sei ancora a digiuno. Pretendi di essere brava senza aver fatto nulla!

          Noi ci comportiamo come quei ragazzi impacciati che vanno alle feste ogni morte di papa e ogni volta si sentono fuori posto, impacciati, non sanno cosa dire o fare e credono di avere chissà quale difetto. E invece è tutto normale. Se non vai spesso alle feste è naturale sentirsi impacciati. Se non guidi spesso la macchina è naturale che ti senti sempre insicura. Se non ti alleni a mettere “in croce due parole”, “a mettere per iscritto i tuoi pensieri”, come dici tu, è ovvio che non riuscirai mai a fare una recensione e crederai, a torto, di essere stupida. Nessuno nasce imparato!

          Mi faccio capire ancora meglio. Tutti dicono che sono bravissimo a scrivere, ma non è che io abbia un talento speciale: lo faccio da un secolo ed è logico che scrivendo diventi sempre più bravo. Non a caso ho pubblicato già dieci saggi di crescita personale.

          Ma quando si tratta di fare un discorso o di registrare un discorso a braccio, mi sento bloccato. Sai perché? Perché l’ho sempre evitato. Ho sempre letto i miei discorsi, ma leggendo gli ascoltatori non si entusiasmano, ed è un mezzo fiasco. Ora mi sto allenando e sono quasi a buon punto.

          Il successo nella vita dipende soprattutto dall’allenamento. Le prime volte siamo tutti handicappati. Non può essere diversamente!
          Tanti auguri!

          Rispondi
  18. Salve dottore, molto interessatante questo articolo soprattutto positivo. Volevo chiederle un consiglio che ne capirà meglio di me, dopo un forte stress senso di solitudine , ansia lavorativa e quasi due anni che mi assillano pensieri che non sono io realmente a pensare , mi appaiono così senza volerlo e assillo il mio ragazzo con continue battute su altri ragazzi , battute poco carine di ogni genere che non mi va di scrivere perché sarebbero infinite… Il fatto e che non sono pensieri miei non andrei mai con un altro ragazzo o non farei quello che dico, solo che devo x forza ” fare ste battute a lui x stare poi bene… E non sentirmi in colpa, ma perché? Se non sono pensieri miei reali e non farei?!?Cerco di liberarmene ma appaiono sempre? Come faccio a tornare quella di prima? Non voglio perdere il mio ragazzo lo amo troppo. Grazie mille

    Rispondi
    • Cara Jessica, il suo forte stress, il senso di solitudine, l’ansia lavorativa e i pensieri assillanti esprimono un disagio causato da bisogni insoddisfatti, come per esempio il bisogno di sicurezza (sul lavoro?) e quello di importanza o autostima.

      Le sue battute poco carine con le quali assilla il suo ragazzo sembrano avere lo scopo di recuperare in qualche modo il bisogno di importanza a scapito del fidanzato stesso.

      Come fa a ritornare quella di prima? Sicuramente l’aiuterà questa nuova consapevolezza e comunque dovrà impegnarsi molto per migliorare il suo bisogno di importanza…

      Tanti auguri.

      Rispondi
      • Grazie della sua risposta.. Il lavoro inefetti mi ha inciso molto stress psicologico.. Però molte volte ho paura di essere diventata pazza io. Penso talmente delle cose assurde che il mio fidanzato lo faranno santo della pazienza che sta avendo.. ( naturalmente lui sa di questo problema) mi sta aiutando a superarlo, ma non riesco a fare a meno di ” fissarmi” su questi pensieri assurdi che non capisco perché nonostante me ne rendo conto continuo comunque a dire… Soprattutto facendolo innervosire visto che faccio anche battute su altri ragazzi ( che non penso realmente ) faccio anche fatica a descrivere bene il tutto qui.. Spero solo di uscirne e spero il problema non si che sono pazza. Comunque la ringrazio davvero tanto del tempo speso nella sua risposta. Saluti

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  19. Ciao Pasquale! Complimenti per l’articolo! Da 5 mesi circa che ho pensieri ossessi sulla mia relazione e non so cosa mi stia succedendo! Amo il mio ragazzo ma ho tante domande che mi ossessionano! Sei sicura di amarlo? Se fosse solo affetto? Se avessi bisogno di altro? Io con lui sto bene ma non riesco a capire questi miei pensieri ossessivi che mi tormentano! A volte sembra di vederlo come un estraneo non so cosa sia! Io lo amo e basta ..grazie mille

    Rispondi
    • Cara Gioia, molto probabilmente i tuoi pensieri ossessivi sono l’effetto della tua stanchezza nei riguardi del tuo ragazzo. Tu dici giustamente: “amo il mio ragazzo, ma ho tante domande che mi ossessionano”. Al posto della parla “domande” metti “dubbi” e tutto ti torna più chiaro!

      Tu con la mente dici che lo ami, ma dentro di te provi anche tanti dubbi (pensieri dubbiosi che ti disturbano). Il che è anche normale. Se lo amassi al 100%, ossia da innamorata, non avresti né dubbi, né pensieri ossessivi!

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      • Pensavo anche io fosse questo ma non è cosi! Non riuscirei mai a vivere senza di lui ,l’idea di vederlo con un’altra,che lui sia felice ma non con me non mi fa stare bene anzi piango e basta! Lo amo troppo non riuscirei a stare senza lui

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          • Si è così io l’ho sempre messo al primo posto,la sua opinione conta più di tutto e tutti! A volte ho esagerato e lui stesso mi ha sempre detto non esisto solo io,in senso buono ovviamente,ci sono le amiche non solo lui. Ma questi pensieri negativi io gli ho solo quando sto da sola o lui non è accanto a me! Come posso mandarli via?

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            • Cara Gioia, devi sorridere di più e mostrare Gioia da tutti i pori!

              A parte gli scherzi, il tuo è un forte problema di autostima, aggravata dal fatto che dai troppa importanza al tuo fidanzato. Dando troppa importanza a lui, sai che succede? Che tu ti senti insignificante, per cui ti senti inferiore ad altre donne e scatta la tua gelosia.

              Cosa potresti fare? Dai un calcio al piedistallo su cui hai messo il tuo uomo e fallo cadere in mille pezzi! Buona fortuna!

              Rispondi
  20. Ciao Pasquale, il tuo articolo mi ha colpito molto e mi è stato davvero utile quantomeno per portare alla mia attenzione gli errori e i limiti da me commessi e manifestati in questa tanto coinvolgente, quanto snervante, storia sentimentale. Ti risparmierò le descrizioni estenuanti di questa storia, ma devo inevitabilmente porti una domanda. Io sono DOMINATO da pensieri negativi circa il mio passato infantile, pensieri che mi muovono emozioni e sensazioni davvero tristi e ingestibili, ma che, nonostante anni di psicoterapia, non sono mai riuscito a centrarne in pieno le vere cause. Questa ragazza in qualche modo, riesce a muovere a sua insaputa e in modi che non sto a spiegarti, la mia rivisitazione emotiva di quelle emozioni negative del passato.. in sintesi, io pur non apprezzandola caratterialmente per la sua forte instabilità emotiva, ci resto letteralmente governato e soggiogato proprio perchè lei ha il potere inconsapevole di riportarmi a quelle emozioni negative! Ed io ci resto attratto.. ho cercato in ogni modo di governare i miei cattivi pensieri, di razionalizzare il piu possibile, di centrarmi su me stesso, di sviscerare…ma niente.. ci resto incollato su di lei e soprattutto senza un briciolo di lucidità! Lei mi lascia continuamente perche non si sente amata ed io ogni volta corro da lei.. secondo me non per amore ma in quanto attraverso di lei, rivivo e colmo al momento quei buchi sofferenti del mio passato! Ora ti chiedo gentilmente… tu parli di indagare i pensieri negativi… ma io come posso farlo da solo se ai miei, neanche dopo anni di psicoterapia sono riuscito a dargli delle spiegazioni logiche di causa ed effetto?? E poi… potresti indicarmi in pratica una tecnica per poter controllare questi pensieri negativi??
    Ti ringrazio tantissimo

    Rispondi
    • Caro Filippo, potresti trovare tu stesso la risposta ai tuoi quesiti leggendoti attentamente l’articolo “L’inconscio è un coglione”. Insomma è l’inconscio che ti gioca questi scherzi…

      Ne riparliamo dopo che hai assimilato perché l’inconscio è un coglione.

      A presto

      Rispondi
      • tutto vero.. in amore vince chi fugge perche la parte impaurita e negativa del nostro inconscio non accetta l’idea del rifiuto, anche soltanto di una sola persona.. ma l’inconscio è un contenitore infinito, una parte è bambino…ma ha dei superpoteri da gigante.. dei poteri cosi grandi che riesce in un solo secondo e col minimo sforzo a spazzare via come uno tsunami ogni massimo e sudato approccio di razionalità! E cosi in un attimo… spazza via i buoni propositi, spazza via le ore di meditazione, spazza via ogni lucidità, ma soprattutto, come logica conseguenza, spazza via altra autostima… praticamente tutto! Peraltro, piu ci comportiamo correndo dietro a quelle paure e piu perdiamo la centratura di noi stessi, piu ci allontaniamo da noi e dal nostro corpo! ci perdiamo!
        L’inconscio insicuro capisco che si manifesta sotto forma di pensieri negativi (“avrà un altro?”… “preferisce altri a me?”… “ecco perche ieri non mi ha risposto, stava con un lui!”….”non mi vuole piu?”..ecc…), la mia difficoltà è come poterlo fronteggiare… oggi, come tu suggerivi, ho provato a “rispondere” ai miei pensieri negativi con altrettanti pensieri positivi rivolti a me stesso, ma purtroppo è per me un lenitivo, la forza occulta è davvero troppo piu forte di me! Ti sarei grato se potessi indicarmi altre modalità di combattimento dei pensieri negativi e di rafforzamento della razionalità… non so se sto dicendo paradossi.. cerco soltanto qualcosa che mi aiuti ad uscirne. Grazie ancora!

        Rispondi
        • Filippo, prova a leggere “L’inconscio è un coglione”! Prova anche a leggere: “Inconscio e forza di volontà, chi è più forte”? E ricordati anche che senza uno sforzo di volontà, vince sempre lui, il coglione!

          Rispondi
  21. Salve Signor Pasquale,
    mi sono imbattuta nel suo articolo e ne sono rimasta particolarmente colpita.
    Le sue parole sono fonte di serenità e calma imperturbabile.
    Avrei anche io da porle una domanda, è giusto che io accetti il mio compagno, in quanto essere diverso, per essere felice pur lui non soddisfacendomi, in quanto avente una visione diversa delle cose? O sarebbe più giusto che per supplire alla mia insoddisfazione concluda i miei 5 anni di relazione?
    La ringrazio moltissimo e le auguro una buona giornata.

    Rispondi
    • Cara Serena, come faccio a rispondere a una domanda così delicata e con così scarse informazioni? Mi sembra però che il tuo non sia un problema di accettazione, ma di relazione, e se non ti trovi con il tuo partner, dovresti trarre le debite conclusioni…
      Tanti auguri!

      Rispondi
      • Caro Pasquale,
        Intanto vorrei ringraziarla per la sua pronta risposta.
        Sì, immagino sia un problema relazionale, tuttavia avevo pensato, sbagliando, che fosse pertinente farle una domanda simile, in quanto vedevo l’accettazione incondizionata della realtà per vivere felici, di cui parlava nell’articolo sopracitato, anche nella relazione di coppia ovvero che qualora avessi accettato il mio compagno e non avessi più riposto in lui aspettative la relazione ne avrebbe giovato e anche io ne avrei tratto benefici.
        Dunque, se ora ho capito bene, l’accettazione della realtà di cui parla non fa riferimento ai rapporti interpersonali?
        Quindi di fronte alla domanda: “Accettare il diverso modo di pensare del proprio compagno, il cui agire spesso è frustrante,porterebbe ad avere una relazione felice con lui?”
        Lei in questa circostanza risponderebbe di no e che sarebbe piuttosto un accontentarsi?

        Mi scusi se non sono chiarissima, ma quello che mi premerebbe sapere sarebbe se lei ritiene secondo il suo discorso sia inutile darmi alla ricerca del compagno ideale perchè poi qualunque esso sia, essendo una persona a sè stante, richiederebbe l’accettazione di aspetti che mi darebbero frustrazione oppure che invece dovendo essere il proprio compagno, la persona che scegliamo di avere accanto per la vita, che sia doveroso piuttosto fare dei tentativi e scegliere di accettare qualcuno le cui diversità non rappresentino una frustrazione?
        La ringrazio molto per il suo aiuto.

        Rispondi
        • Cara Serena, l’acettazione non è rassegnazione, vittimismo, o fedeltà a oltranza nonostante tutto gridi contro di te e il tuo masochismo. L’accettazione serve a liberare da uno stato angoscioso causato da emozioni negative scatenate da pensieri angoscianti, in modo da recuperare la lucidità mentale perduta a causa di quelle emozioni.

          Ma se dovrai scontrarti tutti i giorni con una persona che la pensa in maniera diversa da te, quando spariranno le emozioni negative? Mai, secondo me. In questo caso accettazione uguale a frustrazione.

          Un altro discorso è quello di rinunciare volontariamente alla ricerca del compagno ideale e fare dei tentativi, se ho capito bene, per accettare nonostante tutto il compagno attuale. Anche perché il compagno ideale non esiste. Il matrimonio, come pure la convivenza, è un compromesso tra due persone che decidono di avere un progetto di vita insieme. Compromesso, però, non vuol dire che dovrà essere sempre la stessa persona a cedere, a dire sempre si.

          Se le diversità del tuo compagno attuale non ti causano frustrazioni, significa che non sono poi così gravi. Non ti pare?

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  22. Ciao Pasquale.
    Leggo l articolo in un momento di difficoltà. Anzi in un lungo periodo di difficoltà, dovuto alla fine di una storia, la seconda della mia vita.
    È stata una storia piena di difficoltà, desideri infranti, incomprensioni.
    L ho iniziata in un periodo di debolezza, uscivo da una storia di tre anni. E incontro lui, dolce, senza fronzoli, ma presente. Ero molto triste e paurosa, ma sicura di quelle emozioni che sentivo, che avvertivo come un riscatto. Lui purtroppo non.era la salvezza. Ha iniziato ad esser incostante, a inibire i miei slanci. Ha disdetto viaggi assieme, poi mi ha lasciata. Poi mi ha ripresa…poi mi ha lasciata di nuovo. Io non sono mai riuscita ad esprimermi, mi sono sentita sempre in forse, sempre in difetto. Lui mi cerca nuovamente, ma stavolta gli dico di no.
    Dopo ci risentiamo e nuovamente mi dice di essere confuso, di non essere pronto ad una relazione vera. Gli do un ultimatum e lui nn reagisce o quasi. Provo ad uscire con un altro ragazzo, ma va a finire male. Capisco che è lui che voglio. Ma è già fidanzato, dopo sole due settimane. E recide dopo due anni il nostro legame. Lo vedo innamorato, preso, costante. Tutti inneggiano alla nuova coppia. Lei bellissima, estroversa, lui sorridente come non mai.
    Accettare la realtà. ..cosa vuol dire?
    Ammettere di aver perso due anni?
    Di essere stata svuotata? Di averlo permesso?
    Sentirmi uno scarto?
    Io non sono estroversa, sicura, piena di amici…non ho ottenuto nulla…lei ha ottenuto tutto in tre mesi. Il suo amore.
    Tutti mi dicevano che mi trattava male, che era in affidabile, immaturo.
    Ma lui è felice, io consumata. Non ha avuto un po di rispetto per me.
    E io non ne ho avuto per me stessa.
    ho 35 anni e accettare la realta’ vuol dire sapere che cosi nn vado bene. ..nn sono amabile..
    sono stata brava a lamentarmi e arrabbiarmi.

    è tutta colpa mia?

    Rispondi
    • Cara Carla, il motivo fondamentale per cui l’essere umano soffre dipende dal fatto che ognuno di noi vorrebbe controllare gli eventi e farli andare come a noi piacerebbe. Purtroppo, questo è possibile, almeno fino a un certo punto, quando le cose dipendono unicamente da noi stessi, ma quando sono interessate nel gioco altre persone, il controllo non solo è impossibile, ma anche assurdo.

      Se poi ci mettiamo anche il fatto che nelle relazioni a due spesso siamo del tutto principianti, le cose diventano ancora più amare. A tale proposito ti consiglio di leggere il mio articolo “Sono gli elettroni a farci innamorare?”. Apprenderai cose che neanche ti immagtini, almeno se leggi attentamente fino in fondo.

      Accettare la realtà, anche se amara e deludente, è sempre il primo passo per liberarsi da emozioni negative che ci offuscano la mente e non ci fanno ragionare.

      Accettando la realtà potresti anche capire che l’uomo che tanto desideri in realtà non ti merita neanche! Hai avuto una grande fortuna a liberartene!!!

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      • Ciao Pasquale,
        ti ringrazio per la risposta. Mi ha rasserenata.
        Concordo sul fatto che voler esercitare un controllo sugli altri porti sofferenza, perché è inevitabilmente un perimetro non nostro. Tanto più quando si tratta di sentimenti (o mancanza di sentimenti). Ahimè in questi due anni non ero lucida, incapace di accettare e affrontare la realtà. E ho sviluppato dipendenza dagli umori di un’altra persona, umori da me non condizionabili. Per quanto, sbagliando, ci abbia provato! Bisognerebbe avere la forza di troncare ciò che ci fa male. E di non farsi influenzare da ideali di amore=sacrificio o lotta a tutti i costi. Quando si è coinvolti è difficile rimanere saldi e coerenti. Ecco, vorrei capire come rimanere coerente quando il cuore va da una parte e la mente dall’altra.
        Mi sono molto svilita e la mia autostima è andata sempre diminuendo. Per una persona che, come giustamente suggerisci, non merita il mio dolore e la mia sofferenza.
        Purtroppo certe cose, che sono chiare nei momenti di lucidità, vengono meno quando ci si sente soli, vulnerabili, quando si respira “senso di colpa”. E io ne respiro tanto. Quando le cose vanno male tutti dispensano consigli e giudizi, che minano un equilibrio già instabile.
        Ho letto quello che scrivi: amarsi, accettarsi, approvarsi…anche quando le cose non vanno bene! Verissimo, parole efficaci e semplici, allo stesso tempo. Ho letto l’articolo che mi hai suggerito sull’innamoramento, che deriva e viene mantenuto vivo dal desiderio, dalla non costante disponibilità, dal fatto di voler raggiungere qualcosa che non è a portata di mano. Sono d’accordo, la dinamica è quella. E all’inizio del mio rapporto sono riuscita a simulare distacco. In seguito è stato più complicato. Tuttavia, ingenuamente, spero di poter trovare qualcuno che mi apprezzi anche se ci sono, soprattutto perché ci sono. L’amore mi piace pensarlo incondizionato. Sono troppo romantica, forse…

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        • Ciao Carla, dici: “Quando si è coinvolti è difficile rimanere saldi e coerenti. Ecco, vorrei capire come rimanere coerente quando il cuore va da una parte e la mente dall’altra”.

          Bella domanda! L’innamoramento ci destabilizza perché è una sensazione irrazionale, senza logica, proprio ciò che ci vorrebbe per restare lucidi, freddi e coerenti. Tanto irrazionale e illogico che se non siamo corrisposti ci innamoriamo ancora di più, mentre la logica suggerirebbe di mandarlo o mandarla a quel paese! E allora come possiamo restare coerenti?

          Secondo me bisognerebbe sapere già in partenza queste cose, ossia prima di innamorarsi. E bisognerebbe sapere anche che non è l’amore del partner che ci farà sentire felici. L’altro ci potrà sempre abbandonare, o lo potremo lasciare noi, e quindi non dovremmo cadere nell’errore di attaccarci troppo, proprio ciò che succede nell’innamoramento.

          La donna, per non perdere il suo uomo, deve restare sempre un tantino fredda e non darsi mai completamente. Ma a questo punto potresti obiettare giustamente: questo tipo di amore freddo e controllato è ancora amore? In realtà col tempo, ossia dopo varie batoste… diventiamo proprio così, più freddi e razionali, e soffriamo anche meno. L’esperienza ci fa diventare più accorti e meno spontanei.

          Ti auguro di realizzare il tuo sogno!

          Rispondi
        • Ciao Carla, mi permetto di scrivere per condividere un malessere che come il tuo e il mio è di tante altre persone. Ho scoperto questo sito girando per il web, cercando articoli sull’autostima, sull’io, sull’allontanamento dei pensieri negativi. In questa ricerca di conforto mi sono imbattuto in tantissime testimonianze dolorose, di persone tristi, storie finite, separazioni, depressioni. Poi ho trovato gli articoli di Pasquale sull’allontanamento dei pensieri negativi e sull’accettazione della realtà che sinceramente sono gli unici che mi fanno stare un po’ meglio. Ho 38 anni, sono sposato da 4 e sono stato fidanzato per 3. La convivenza, il matrimonio, se non si sta attenti, possono portare alla routine, all’ appiattimento, al dare tutto per scontato, al non vedere quando l’altro ci manda segnali di insofferenza, richieste di aiuto. Sono molto innamorato di mia moglie ma da un mese lei mi ha detto piangendo che non sa più quello che prova. So di avere delle responsabilità in questo, non ho mai tradito mia moglie ma le mie ansie e depressioni periodiche mi hanno portato ad un allontanamento sia fisico che mentale dal lei. Quando mia moglie mi ha detto che non sa più se mi ama, improvvisamente ho capito di avere commesso degli errori ma purtroppo sono entrato in una spirale di mancanza di autostima, depressione, pensieri negativi, paure, desiderio di riconquistarla. Non siamo separati ma vedo che mia moglie è stanca. Io ho iniziato anche un percorso di psicoterapia, in ogni caso gli articoli di Pasquale sono molto efficaci. Tra esercizi di respirazione, psicoterapia, articoli letti, riesco a stare un po’ meglio, a liberarmi dalle paure compresa quella più grande che mia moglie mi lasci. Un’amore sbilanciato è brutto da vivere perchè ti porta verso la paura di perdere la persona amata o alla consapevolezza di averla persa ma allo stesso tempo io recuperando autostima cerco di non assillare mia moglie e contemporaneamente di starle vicino secondo le sue necessità per cercare di smettere di fare gli stessi errori fatti in passato. Non è facile ma alla base di tutto c’è il controllo dei pensieri e la ricerca di un’autostima e ovviamente anche l’accettazione della realtà che potrebbe essere anche quella peggiore (eventuale separazione)

          Grazie per lo sfogo/testimonianza

          Luca

          Rispondi
          • Ciao Luca, alla base di tutto c’è l’accettazione della realtà per non perdere la lucidità mentale e il buon senso, ma occorre anche il pensiero positivo e l’ottimismo. Solo l’ottimismo ci preserva dai pensieri negativi che sono generati dalle credenze limitanti, dalle nostre insaziabili pretese e dal non avere ben chiaro il proprio scopo di vita.

            E’ vero, il matrimonio appiattisce, stanca, allontana dal partner a prescindere dal suo stesso comportamento… A questo servono i figli che cementano l’unione nel mentre si vivono insieme le apprensioni per crescerli e mantenerli in buona salute.

            Ma c’è una cosa che i due coniugi non dovrebbero mai dimenticare: il matrimonio è un compromesso tra due persone che decidono di volersi bene e di avere un progetto di vita insieme. Compromesso significa che le cose spesso non andranno in maniera perfetta, ossia come vorresti tu, e se vuoi continuare a stare insieme, devi saper cedere e accettare che lei (o lui) la pensi in maniera diversa. La flessibilità è la migliore virtù anche nel matrimonio. Solo il tempo smussa le pretese individuali e armonizza la coppia.

            Quanto al sesso che cala vertiginosamente nella giovane coppia, ai nuovi innamoramenti e alle tante tentazioni alle quali i giovani sposi vanno soggetti, bisogna sapersi barcamenare e cercare di non rompere il contratto per evitare di ritrovarsi immancabilmente in una nuova storia del tutto identica, e per gli strascici legali, anche peggiore rispetto alla prima…

            Come scrive Giulio Cesare Giacobbe, la monogamia non fa per l’uomo: meglio un harem per chi se lo può permettere…

            Rispondi
  23. Caro Pasquale sto vivendo un periodo stranissimo, l’ansia mi sta affliggendo. Mi vengo attacco di essa continuamente perché ho paura delle malattie della morte ed ho paura di vivere. Ma il fatto che mi fa rabbia è che io non sono mai stato cosi, sono una persona solare che vuole fare mille cose. E poi ho la sensazione a volte di non provare emozini. Ho letto il tuo articolo in alcune parti mi ha sollevato però non so se con il tempo riuscirò a “guarire”

    Rispondi
    • Caro Davide, le tue paure sono scatenate dai tuoi pensieri negativi. Se non sei stato smepre così, significa che stai vivendo alcune esperienze poco gratificanti che hanno buttato giù la tua autostima e instaurato paure e pessimismo.

      Non ha senso dire che non provi emozioni perché l’ansia e la paura sono le emozioni regine! Forse volevi dire che non provi più emozioni positive?

      Rispondi
  24. Caro Dott. Foglia,

    leggere le sue parole mi ha fatto venir voglia di stampare il suo articolo e appendermelo in camera proprio per non scordarmi mai che tutto quello che dice è la verità. E come tale devo accettarla per essere felice.
    La mia situazione credo sia meno grave delle precedenti che ho avuto la possibilità di leggere sotto.. io so soltanto che da diversi mesi a questa parte sono negativa, invidiosa, sempre in preda a pensieri negativi, non credo di provare odio ma sono egoista, mi occorrerebbe una grande dose di autostima. Tutti questi comportamenti nei confronti del mio fidanzato (ormai da 4 anni e mezzi) -io ho 23 anni e lui 27- .
    Lo tartasso di domande, nella mia testa balenano sempre pensieri negativi con le altre donne, preoccupazioni anche se sono certa che lui mi ami da morire esatamente come me,anzi addirittura di più, sembra un angelo anche se con questa sitauzione soffre e ultimamente perde la pazienza ma credo che queste cose siano traslate. Le spiego: Credo che queste paure le addito a lui per paura che possa ‘fare/pensare’ come me.. io sono certa che se ci fosse la possibilità di ‘adulterio’ ne sarei lusingata ma sdevierei assolutamente l’ostacolo ed è qui che casca l’asino.. ripenserei a questa situazione, ne sarei felice.. in primis perchè sono stata “una brava persona, rispettosa, ho saputo reagire bene in concomitanza con il mio amore” dall’altra penso “woow, io mi faccio tutti questi problemi poi, magari, alle persone posso risultare, simpatica, intrigante, piacente.. e se il mio posto fosse con qualcun altro che mi accetti/desideri?” Quindi da qualche giorno a questa parte oltre ad essere possessiva/gelosa per natura anche ossessionata dal dubbio che vorrei NON provare assolutamente. Perchè mi faccio 15035654 domande e dò attenzione a persone che non mi interessano? Voglio vivere felice accanto al mio uomo, senza far caso a tutte le donne del mondo, dalla gelataia, alla vicina, alla cassiera.. (il bello è che mi capita di pensare, se un’eventuale donna possa piacere, anche se il mio ragazzo di trova a casa sua e io sono a lavoro, al supermercato, per strada.. credo sia invidia o ansia) e senza cadere in ‘tentazioni’ o lusinghe.. voglio star bene con me stessa, nonostante faccia molta attività fisica, voglio essere soddisfatta del mio essere, del mio corpo, del mio lavoro, della mia famiglia(che, giustamente, incolpa me quando vede che per estrapolare ogni minima parola al mio fidanzato sia al cellulare quando parliamo sia dal vivo, urlo, parlo fino allo sfinimento.. da la colpa a me al mio brutto carattere, alla mia incoscenza..) VOGLIO ESSERE LIBERA DAI BRUTTI PENSIERI E DANNATAMENTE FELICE. Secondo lei c’è contrapposizione nei pensieri di cui sopra? Cosa ne pensa? Attendo un suo parere.. Grazie in anticipo, complimenti per tutto il suo percorso e buona fortuna per la sua malattia. Un abbraccio

    Rispondi
    • Cara Debora, dalla tua lettera emerge chiaramente che sei insicura e come dici tu stessa, ti “occorrerebbe una grande dose di autostima”. I tuoi pensieri negativi su te stessa scatenano la gelosia e la paura di perderlo.

      Tutto questo dipende anche dal fatto che hai messo il tuo ragazzo su di un piedistallo e conseguentemente tu ti senti più o meno insignficante rispetto a lui. Lui lo avverte d’istinto e si lascia tartassare di domande e perde la pazienza. Dovresti fare il contrario, cioè far si che lui metta te sul piedistallo, ma ciò richiede innanzitutto tanta sicurezza ed esperienza da parte tua.

      Impara a volerti bene a prescindere, mandati un bacio nello specchio ogni volta che ci passi davanti e impara ad essere ottimista e positiva. Insomma bando al pessimismo!

      Rispondi
  25. caro signore tuoi parole fanno bene anche non so che dire …io soffro tanto sono in un tunnel che non posso uscire mio compagno dopo 10 anni di relazione felice é nata nostra figlia che ha adesso 2 anni anche ho una alta figlia che ha 14 anni da mio ex marito.. e allora abbiamo deciso di convivere e da quel giorno che ha cominciata la convivenza é cambiato un altro uomo che non conosco da gentile a cattivo da positivo a negativo da una che mi fa incoraggiare a uno che mi dice che sono stupida senza cervello e da uno che mi dice che sono in gamba a Africa perché io di origine tunisina…mai sentito un insulto da lui prima mai ..oggi con due figlie e senza lavoro neanche amice o famiglia accanto che mi darà mano e anche é la prima volta che parlo di questo argomento la cosa più brutta che in casa insulta tutti. .sto male perché stanca di sentire insulti e geneggatte per un motivo è anche senza si scarica sua rabbia in casa ma con gli altri é gentile sorridente..sono isolata anche da sua famiglia perché sua ex moglie gli frequenti e quel territorio é solo loro. .frequenta la casa di moglie quasi cortidianamente ..a casa é staccato da me o al computer o divano con telecomando in mano o a dormire. .ultimamente mi ha regalato l’anello di fidanzamento dopo una grande litigio che gli ho detto non voglio più vederti ma pasta poco che torni peggio di prima. .Non riesco a credere che dopo un grande amore e complicità é diventato così aggressivo polemico. lui ha 58 anni e io 40 e da poco che conviviamo ha lasciato la casa di sua ex moglie é venuto a casa mia in affitto. ..per 10 anni pensavo che lui separato ma da poco che ho scoperto che era bugia oggi ora mai nata nostra figlia e non so più con cosa cominci. ..

    Rispondi
  26. Gentilissimo dott a quattro mesi dal parto sono sfociato in me tante paure che posso commettere del male su mio figlio e i sensi di colpa su questi pensieri mi fanno male che piango di continuo. …può una ragazza che ha sempre desiderato essere una brava madre non come mia madre lo è stata con me …soffrire così tanto al pensiero di fare qualcosa di irreparabile.. quando non ho mai fatto male ad una mosca ???mio figlio e la Pers più import della mia vita e con questi pensieracci neanche me lo riesco più a vivere. ..mi può rispondere? ??

    Rispondi
    • Cara Jasmine,
      speravi che la nscita del tuo primo figlio portasse soltanto tanta gioia? Ogni medaglia ha sempre due facce purtroppo.

      Pensavi che non ci sarebbero state difficoltà di alcun genere e invece la tua vita è completamente cambiata, non ron riesci più a chiudere occhio, e non hai neanche il tempo per andare daklla parrucchiera. Il problema dei genitori è sempre questo: mettono in preventivo soltanto la gioia di essere genitori, ma mai la faticaccia che ci vuole per crescere un neonato,specialmente se si è soli e senza nonne!

      L’unico consiglio che posso darti, cara Jasmine, è di chiedere aiuto a tua madre, a tua sorella, a tua suocera, a tua cognata…

      Abbi pazienza e tutto si sistemerà!

      Rispondi
      • Purtroppo, in un momento di rabbia furente, potrebbe anche succedere, ma non solo a te, a tutte le mamme.

        Tutti noi diventiamo BESTIE feroci quando ci arrabbiamo. Non scordarlo mai!

        Perciò cerca sempre di restare calma, e quando ti vengono certi brutti pensieri a causa dell’ansia e della stanchezza, recita il mmantra “Ho tutto sotto controllo” o qualche altro rasserenante.

        Ciao
        pasquale

        Rispondi
  27. Caro Pasquale, sono una ragazza di appena 18 anni e ho dei continui pensieri negativi che non mi permettono di vivere serenamente. Piango di continuo e non riesco ad apprezzare tutto ciò che ho intorno e che ho sudato veramente tanto per avere. Sto con un ragazzo da 8 mesi e mi sta aiutando tanto eppure quando sto con lui penso sempre : e se non lo amo? E se non è quello giusto? Mi sento in colpa a pensare tutto questo. Inoltre non ho avuto un infanzia semplice e il ragazzo precedente al mio attuale fidanzato mi ha veramente fatto stare male, mi ha tradita e offendeva il mio essere e il mio aspetto fisico è un ragazzo che non vorrei di nuovo accanto a me eppure l’ansia che ho dentro mi fa credere il contrario, come se non mi meritassi tutto ciò che ho..come se volessi accanto le persone che mi hanno sempre fatto stare male…non so che devo fare veramente. Potrebbe darmi un consiglio? Devo o no dare ragione a questi pensieri?

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    • Tutti i consigli che vuoi, Valeria, e di prima classe! I tuoi pensieri negativi sono soltanto i sintomi del malessere, come del resto le relative emozioni. Essi sono causati dalle tue credenze negative su te stessa che sono la causa scatenante dei pensieri e delle emozioni. Le credenze altro non sono altro che le opinioni o ide che hai su te stessa. E la credenza più importante è l’autostima! Cosa pensi di te stessa…?
      Che vuoi farci: è lo scotto dell’età! Devi crescere, devi fare esperienza di vita. Soltanto attraverso l’esperienza si diventa sicuri di sé e si affronta la vita senza ansia e senza paure.

      Mettiti in gioco spesso, non temere lo stress iniziale, e in poco tempo diventi una persona adulta, ossia autonoma e indipendente.

      Rispondi
  28. Dottor Foglia, Ho letto l articolo con molta attenzione. Le sue parole mi regalano una linea di speranza che in questo momento della Mia vita necessito. Sono un ragazzo Di 29 anni e vivo in Australia. Mi trovo coinvolto in un processo giudiziario assurdo per Delle cose che non ho fatto e che sono stato accusato Di fare. I mass media mi stanno inghiottendo senza motivo e stanno esponendo me e mia moglie ad una situazione critica. Mia moglie ha perso il bambino che aveva in grembo 2 giorni fa; Lo stress e la pressione che ci stanno mettendo e’ assurdo. Mi vedo barcollare psicologicamente e vedo Mia moglie triste e disperata. Eravamo una Coppia perfetta fino a quando tutto questo processo, mosso da accuse non vere e infamanti, ha distrutto tutto. La perdita Di nostro figlio CI ha fatto capire che dobbiamo lottare per la giustizia. Non e’ semplice tuttavia. Vedo la Mia forza interiore venire meno, vedo la Mia frustrazione e Le mie lacrime prendere piede, piuttosto che la Mia voglia Di reagire. La Mia famiglia in Italia e’ preoccupata, molto. Dottore, con il cuore in mano, mi dia dei consigli Su come affrontare questo periodo troppo nero. Per favore, mi faccia capire che tutto alla fine si sistemera’, che tutto passera’, che questo Grigio andra’ via per far posto al sole. Grazie Di cuore

    Rispondi
    • Roberto, io nel tuo caso partirei da questo presupposto: i mali non vengono mai soltanto per nuocere. Spesso, ciò che attualmente può sembrare una tragedia si rivela col tempo una autentica fortuna. E proprio perchè si rivelerà una fortuna, occorre pagarne il prezzo…

      La paura è causata sempre e soltanto dal non sapere come affrontare una minaccia. Perciò hai bisogno di un buon avvocato! Credo anch’io che tu sia innocente, perciò tutto passerà, tutto si sistemerà e il sole ritornerà a brillare nella vostra vita. Abbi fede nella giustizia.

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  29. Salve dottore….già tempo fa l’avevo contattata ma il mio problema continua….sono una ragazza di 27 anni e l’anno prossimo,dopo 9 anni di fidanzamento mi sposerò. .ho avuto un’infanzia con alti e bassi…sei anni fa i miei si sono separati, e io sono andata a vivere con mia madre e il compagno…perché con mio padre non andavo d’accordo…comunque mia madre ha un bambino con il compagno,il mio adorato fratellino…mi occupo io di lui perché mia madre lavora e sia io e il bambino siamo molto legati..circa tre mesi fa mi sono arrabbiata con lui e d’improvviso ho cominciato a pensare cose brutte (era un periodo di ansia a causa dell’organizzazione del matrimonio )…ogni giorno penso cose brutte come se volessi il suo male,è la mia mente,io lo adoro per me è tutto…avvolte non riesco a stargli vicino perché penso cose terribili. ..piango tutto il giorno,non mi va di fare niente, neanche pensare al matrimonio…da un mese vado da uno psicologo ma non vedo nessun risultato in me anche se lui è molto professionale. ..la maggior parte dei miei cari sa di questa mia situazione e mi incoraggiano a non dare peso però non sanno i pensieri orribili che faccio solo lo psicologo. ..il problema è che io amo il mio fratellino e mai e poi mai gli farei del male…su certe cose sono migliorata non le penso più ma appena si allontana uno ne viene fuori un altro e io sono esausta a combattere..mi sento una persona cattiva che non merita proprio di vivere…come faccio a vivere così. ..con questi brutti pensieri che non vanno via…non posso neanche guardare telegiornale o altro che penso cose brutte..la prego mi aiuti a dare una risposta..

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    • Angy, non posso darti alcun consiglio perché sei in terapia da uno psicologo che è sicuramente la figura professionale più idonea per questo genere di problemi. Abbi fede in lui e tutto si sistemerà.

      Rispondi
      • La ringrazio tantissimo..un’ultima domanda,lei pensa che non devo dare peso a “questi pensieri”?cioè se sono pensieri negativi che noi non comandiamo ,è normale pensarli? Forse perché sono troppo legata al bambino e averli pensati mi fa stare male…non riesco a trovare una risposta

        Rispondi
  30. Buongiorno dottore, mi ha colpito il suo articolo soprattutto per il filo cristiano che lo permea…ho 28 anni, ho fatto una terapia individuale e poi una di coppia e conosco il tema dell’accettazione…ma come ci si accetta se non ci si conosce? Intendo dire: io non mi trovo bella, mi faccio problemi per il mio seno piccolo e poi tutti mi dicono che mi trovano molto bella. Cosa accetto? Cioè qui il problema è di non conoscersi. E poi…da cosa ho origine la mancata accettazione? Dall’assenza di riconoscimento da parte dei genitori? Dalla società moderna? Perché alcune persone sono in pace ed altre no?

    Rispondi
    • Cara Arstina,
      il fatto che non ti trovi bella, che pensi di avere il seno piccolo e ciò nonostante gli altri ti trovano bella, ti dovrebbe far capire subito che hai un problema di bassa autostima. Quando l’autostima è bassa, la persona si cerca sempre un difetto fisico, per lo più non vero. Io, per esempio quand’ero un ragazzo innamorato… credevo di avere le gambe storte, cosa assolutamente falsa: la realtà era soltanto che mi sentivo inferiore agli altri, ero timido.

      Probabilmente la bassa autostima dipende dall’aver avuto genitori severi che anziché riempire di coccole criticavano spesso. Ma ora non dipende più dai tuoi genitori, dipende solo da te.

      “Da cosa deriva la mancata accettazione”? Ogni cosa deriva sempre dai nostri pensieri e/o giudizi su noi stessi. I brutti pensieri scatenano emozioni negative che offuscano la mente e non ci fanno ragionare con logica, serenità e obbiettività. Le emozioni ci rendono stupidi e abbassano l’autostima! Quindi l’accettazione di sé ci libera dalle emozioni negative e recuperiamo la lucidità mentale, la capacità di ragionare e ascoltare i consigli.

      I tuoi giudizi/pensieri negativi su di te sono scatenati dalla tua credenza negativa di avere seni piccoli e di non essere bella.


      “Cosa accetto?” Devi semplicemente volerti bene e accettarti proprio così come sei. Una volta che ti sei accettata così come sei, ti liberi dalla confusione e dalla negatività e potrai capire che se anche i tuoi seni fossero davvero piccoli, ci sono sempre ragazzi che li preferiscono così e ti trovano bella. Comunque puoi sempre fare un po’ di ginnastica per renderli sodi e belli. E ti devi anche convincere che se ti dicono che sei bella, è proprio vero, ci devi credere e ringraziare chi te lo dice anziché schernirti. E nel momento in cui cominci a crederci, migliori la tua autostima, la fiducia in te stessa e non avrai più problemi: smetterai di sentirti inferiore alle tue amiche e conoscenti…

      In ogni caso devi anche accettare che ci sono ragazze più belle di te, così come ce ne sono altrettante meno belle di te. E’ così per tutti.

      In conclusione, cambi i tuoi pensieri/giudizi su di te, in modo che ti liberi dalle emozioni negative che ti fanno stare male, e così migliorerà la tua autostima e ti sarà facile accettarti. Anzi non avrai più neanche il problema di accettarti perché ti sentirai una ragazza normale e senza problemi immaginari…

      Comunque alla tua età è normale sentirsi imperfetti.

      Tanti auguri

      Rispondi
  31. Buonasera Pasquale, ascolti, io ho un problema abbstanza grave che magari all’impatto può sembrare banale ma mi sta logorando. Io sono brutto, davvero brutto. E’ una cosa certa, non opinabile, questione di simmetria ossea e di conseguenza non trascurabile.
    Ora, non sarà tutto nella vita ma il mio conflitto ha preso da tempo una piega quasi universale.
    Mi chiedo sempre più spesso perchè alla fine dovrei essere felice se non sono stato progettato materialmente per esserlo?
    Insomma, la storia dell’accettazione io la vedo più come una resa. Alla fine distruggermi in tutto e per tutto è l’unico modo che ho per mostrare il Medio all’ingiustizia che è la via in generale.
    E lo so, lo so, il dito Medio per lei è vivere sereni.
    Ma io non la vedo così.
    Ho ormai trentaquattro anni. Non ho mai ricevuto amore anche se ne ho dato parecchio inutilmente. Sono giovane ma non mi interessa portare avanti una causa così dura da digerire. Insomma,sono davvero stufo , e so di non essere abbastanza forte per combattere un Handicap così grave sotto tutti gli aspetti.
    Non credo ne valga la pena, davvero. Immagino che la felicità e la bellezza debbano essere perpendicolari e anche i Brutti di successo a me sembrano davvero tutti tristi.
    Cosa ne pansa lei?
    Ha mai avuto tra le mani storie di brutti veri che c’e l’hanno fatta?

    Rispondi
    • Caro Daniele,
      tu potresti anche essere bello, ma se pensi che sei brutto, secondo te cosa conta? Ovviamente conta quello che tu pensi di essere, non ciò che sei veramente.

      La felicità non dipende dall’essere belli o brutti, o dall’essere ricchi o poveri, e neanche dall’avere o meno successo nella vita. La felicità è un’emozione, e come tutte le emozioni, dipende unicamente dai nostri pensieri. La felicità consiste nel far prevalere le emozioni positive su quelle negative.

      Daniele, tu pensi al fatto che sei brutto in maniera ossessiva, te ne fai una colpa, lo ritiene una grande ingiustizia, e questi pensieri negativi ti fanno stare molto male.

      Tu stai bene soltanto nei momenti in cui ti scordi di essere brutto, per esempio quando giochi. Stai bene quando non ci pensi. Quando non ci pensi, non conta il fatto che sei brutto. In quei momenti sei anche sereno e spensierato e hai anche buone performance. Peccato che sono rari questi momenti. Peccato che ti ricordi subito che sei brutto. Peccato che pensi troppo spesso che sei brutto.

      E quanto più ci pensi e desideri essere diverso, ossia quanto più non accetti la tua realtà, più ti senti brutto e infelice. E soffri terribilmente perché le tue emozioni negative diventano intense, struggenti e prevalenti.

      L’accettazione non è mai una resa, ma una liberazione. Liberazione dalle emozioni negative che accompagnano automaticamente il rimuginare sull’essere brutto. Le emozioni cessano nel momento in cui accetti di essere brutto perchè non ci pensi più ossessivamente, come se fosse una tua colpa, un marchio crudele, un’ingiustizia divina.

      Bellezza e bruttezza si equivalgono nell’universo. Non tutti posono essere belli, così come non tutti possono essere ricchi, non tutti possono avere successo, non tutti possono godere di buona salute, e così via. L’universo si regge grazie agli opposti come il giorno e la notte, la luce e il buio, il caldo e il freddo, il bel tempo e il cattivo tempo, la sazietà e la fame, la soddisfazione e l’insoddisfazione…

      C’è chi ha avuto il privilegio di essere bello e chi ha avuto il privilegio di essere brutto. Guai se non ci fossero brutti: non ci sarebbe più l’universo! Pertanto anche essere brutti è un privilegio che non tutti si possono concedere…

      Forse hai capito che per la natura non conta un tubo essere belli o brutti, perchè entrambi ci devono essere assolutamente, entrambi servono, entrambi sono necessari al funzionamento armonico dell’universo. Il positivo non è superiore per importanza al negativo: entrambi servono.

      L’uomo non soffre perché è fisicamente brutto, povero o sfortunato, ma a causa dei suoi “pensieri” o “giudizi” su come dovrebbero essere le cose…

      Questo è il grande e inutile drammma dell’umanità. Nessuno è contento per come vanno le cose. Tutti hanno qualcosa da rimproverare al Creatore, persino il più stupido e ignorante degli uomini. E il creatore se la ride perché non vede mai il singolo, ma tutto l’insieme. Ciò che conta veramente per il Creatore è che non manchi alcuna condizione nell’universo e che il tutto si distribuisca secondo la curva di Gauss.

      Potresti dirmi: “Ma intanto io soffro perché mi sento brutto. E non è giusto!”

      La mia risposta è questa: tu soffri soltanto perché non accetti la realtà, non accetti di essere così come sei, e perchè CREDI ERRONEAMENTE CHE SIA INGIUSTO. Tu soffri perché dai troppa importanza a questo aspetto del tuo fisico e perché non accetti di essere diverso dagli altri. E siccome non ti accetti, ne paghi le conseguenze perché stai molto male.

      Nel momento in cui accetti di essere brutto, scompaiono le tue emozioni negative e cessi di soffrire; e cessi anche di essere brutto perché non ci pensi più. Più rifiuti la realtà e vorresti cambiarla, più ti rodi dall’invidia per chi è bello, non sapendo che magari costui è ancora più infelice di te per altri motivi… o meglio per altri pensieri.

      Daniele, accetta la realtà e sarai felice per sempre! Accettare la realtà significa liberarsi dei pensieri ossessivi e delle emozioni negative che li accompagnano.

      Non fare come chi soffre perché ha paura di morire: costui non sa che tutti dobbiamo morire e soltanto quando se ne rende conto e l’accetta, non ci pensa più e riesce anche ad essere felice.

      Essere felice o infelice non dipende dalle proprie condizioni, oggettive o meno, ma unicamente dai propri pensieri.

      Scegli di essere felice.

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      • mi è piaciuto tanto questa parte:
        La felicità non dipende dall’essere belli o brutti, o dall’essere ricchi o poveri, e neanche dall’avere o meno successo nella vita. La felicità è un’emozione, e come tutte le emozioni, dipende unicamente dai nostri pensieri. La felicità consiste nel far prevalere le emozioni positive su quelle negative.

        su wikipedia e un po’ dappertutto c’è scritto che la felicità è la realizzazione dei propri desideri…cioè è legata alle proprie volontà…

        invece io credo che sia più come dice lei…cioè legata ai pensieri

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      • Buona sera , ho letto il suo articolo le racconto la mia storia in brevi parole . Sono sposata da quasi tre annin ed ho un figlio di 2 e mezzo dopo un mese che ho conosciuto mio marito sono rimasta incinta dopo lui è stato trasferito fuori città e io sono andata con lui finché mio zio nonché un padre per me non scopre che ha 4 settimane di vita torno nella mia città ….. Mio marito intanto rimane , mio zio muore prima del compleanno di mio figlio e mio marito non viene al funerale …. Perché dice che non aveva giorni … Conseguenze mio marito ha un altra ecco perché …. Mai ammesso ma scoperto da me foto messaggi ecc ….. Disperata e sull orlo di uscire pazza chiedo la separazione lui impassibile … Sull atto che me ne vado di casa con il bambino e vado da mia madre … Lui cambia , dice che non vuole separarsi più . L amante nonché sua attuale collega al lavoro viene informata da me ( perché ormai anche cinfidente sua ero diventata ) . Io per il bambino e per me l ho perdonato e da lì è’ iniziato l altro inferno …. Mio figlio felice , mi sono ritrasferita fuori città ma con lui tutto è ‘ cambiato , ho pensato mille volte di prendere tutto e tornare a casa da mia madre , non mi fido più tutto ciò che c e di positivo lo metto in dubbio …. Attacchi di panico D ansia. Non sto più bene con lui è qui siamo soli … Non ho ne mia mamma ne nessuno … Sono in casa nella prigione a combattere con il disordine mio mentale e materiale , io penso che la vita sia fatta di scelte e forse ho preso quella sbagliata se emotivamente sono a pezzi …. Penso che manco il tempo potrà aiutarmi a superare … Perché mi ha fatto troppo male ed ho blocchi energetici paurosi … Mia madre mi dice che non mi riconosce più . Sono tra due scelte o scelgo la mia felicità perché tornando anche se da mia madre non è facile ma ho un aiuto vista la mia condizione psicologica attuale torno a dipingere a fare eventi a ritrovare me stessa non pensando a mio figlio ed essendo egoista oppure stringo i denti ed accetto il fatto che non penso di amarmi stando con un uomo che mi ha fatto così male che non riesco a perdonare perché evidentemente non l ho mai amato o penso e rimando sperduta in questo posto dove manco capisco cosa ci faccio . È’ come se dentro di me c è ‘ una voce che mi dice Ale lascia tutto vai segui il tuo istinto sarà difficile ma sarai felice , troverai te stessa e comincerai ad amarti e l altra che dice : sei madre e moglie , pensa a tuo figlio che sta bene con il padre vicino pensa a cucinare a pulire ecc . Io purtroppo sono spirito libero e vedo tutto come una Catena . Scusa lo sfogo ma in questo periodo vorrei un punto di riferimento , invece mi ritrovo ogni mattina con sensi di vomito perché non accetto dove sono e cosa sono . Grazie

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        • Alessia, non accetti dove sei e cosa sei. E così ti ritrovi ogni mattina con sensi di vomito.

          Non accettare la tua persona ti porta a pensare sempre le stesse e così continui a provare le sensazioni di disgusto di te stessa.

          Accettare significa libertà dalla schiavitù dei brutti pensieri e delle brutte emozioni. Solo ingoiando il rospo, si dissolvono le emozioni che ti confondono e ti accecano, e recuperi la lucidità mentale che ti consente di rimboccarti le maniche e riprendere la tua vita nelle tue mani.

          Cari saluti.

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  32. Salve pasquale davvero stupendo questo articolo vorrei un consiglio
    Io ho 25 anni e in passato sonp stato preso in giro dai miei amici. Il motivo e stato banale e senza senso. Lo spiego siccome ho avuto in operazipne di idrocelei hanno messo in brutto soprannome.. Vabe lo dico mezzapalla!!!! Questa storia e andata avanti per un paio di anni e io mi spnp sempre ribellato. Ora pero che nn mi chiamano piu cosi in faccia ho il timore cje quel nomignolo mi sia rimasto come identificazione!!!!!! Sto davvero male la mia mente si e bloccata penso sempre a quello parola. Mi e rimasto un trauma solo a probunciarla
    Il problema e che nn voglio essere ricordato come m. Pp!!! Premetto che nn sono sicuro che mi choamino ancora cosi quei 4 stupidi ma allo stesso tempo nn so a quante persone possano averlo dettoo e la paura ché si sia sparsa la voce mi uccide. Come faccio ad uscirne secondo lei come si fa ad accettare una cosa che ga star male!! La ringrazio aspetto una risposta
    P.s hp altri amici chei chiamano con ilio vero nomea nn riesco a mn pensare a quefli altri perche ho paura chéi rimanga per sempre come si usa in questi paesi di ignorantii. Spero che siano cresciuti e mn mi chiamano pou cosi ma ci credo poco visto che ho sentito uno dirlo un anno fa.

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    • Luca, sei così sicuro che essere “mezzapalla” sia il tuo vero problema? Se la tua autostima fosse sana, te ne fregheresti e la prenderesti a ridere.

      Per alleviare le proprie sofferenze si cerca sempre un capro espiatorio e molte volte ce la prendiamo con parti del nostro corpo.

      Sai cosa devi fare? Chiamati tu spesso mezzapalla, sfottiti tu stesso per primo, insomma prendila a ridere. Questo stratagemma migliorerà anche la considerazione che hai di te stesso IN LINEA GENERALE, ossia la tua autostima.

      Ma permettimi di suggerirti un ebook molto richiesto su Amazon, Macroilibrarsi e Il Giardino dei libri: “COME ACCRESCERE VELOCEMENTE L’AUTOSTIMA”.

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      • La mia autostima e a pezzi proprio per questo nomignolo del cavolo. Essere identificato come mezzapalla mi fa male e penso che farenbe male a kiunque. Nn so proprio come superare questo trauma che ho twnuto dentro per molti anni. Ho cercato di scrollarmelo di dosso questo nomignolo e spero di esserci riuscito. Ma nn penso. Il mio psicologo dice che devo accettare il fatto che mi chiamino mezzappalla. Ma nn ci riesco proprio perche deco darla vinta a coloro che mi hann dato sto soprannome?? E un soprannome offensivo!!! Cmq la ringrazio per la risposta

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        • Non è il soprannome in sé che è offensivo, ma il modo come tu lo giudichi. Un altro al tuo posto se ne fregherebbe. Luca, hai emozioni negative che ti fanno stare male e soffrire soltanto a causa dei tuoi pensieri negativi su te stesso. Il soprannome fa da capro espiatorio. In realtà sono i tuoi pensieri sbagliati la causa di tutte le tue sensazioni negative.

          Ma dove sta scritto che un soprannome debba fare soffrire così tanto! Liberati di questa credenza assurda! Sospetto che sei tu che vuoi soffrire, o forse autopunirti per questa situazione che non riesci a mandare giù.

          Luca, tu non hai scampo: o accetti la realtà e ti liberi delle emozioni negative che ti fanno soffrire, oppure la rifiuti e continui a stare male con te stesso e il mondo intorno a te!

          Nel mio articolo: “Ricordi e pensieri negativi: come spazzarli via“, troverai il modo come liberarti dei tuoi pensieri ossessivi.

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  33. Ciao pasquale!! Molto bello il tuo articolo, veramente!! Ma vorrei chiederti una cosa!! Io soffro di disturbo ossessivo Compulsivo inAlessio senti mia madre ha la febbre non può guardare Anna! Io oggi lavoro pure di pomeriggio ! C’è tua madre a casa? In caso la porto a lei! centrato sulla relazione di coppia!! Io in tre anni e mezzo di storia ho fatto passi da gigante!! Prima non riuscivo neanche a guardarlo in faccia!! Io so di amare il mio ragazzo ma la mia maledetta testa mi dice : no, non così!! Lui non ti rende felice , non stai bene con te stessa x colpa sua se sei triste é colpa sua ! Se soffri di DOC é colpa sua !! E tante altre cose simili! È come se dessi la colpa a lui di tutto quello che mi succede !! Ma perché mi succede questo secondo lei? Apparte il DOC ! Io si di amarlo ma la testa mi dice altro è come se fossi divisa in due parti!! Ho combattuto tanto contro tutto questo ma ora mi senti stanca , stremata!! Ho una figlia di 6 anni e mezzo avuta da una precedente relazione che mi ha fatto soffrire tanto !! Non so se c’entra qualcosa!! Secondo lei pasquale cosa posso fare? Dovrei accettare la realtà si , ma quale?? la ringrazio in anticipo e le auguro buona serata!

    Rispondi
    • Cara Cristina,
      accettare la realtà signfica anche assumersi le proprie responsabilità e rimboccarsi le maniche. La resposnabilità di tutto ciò che ci succede è sempre nostra, non dipende dal comportamento degli altri. Se pretendi di cambiare gli altri arriva il DOC!

      Gli altri si possono soltanto accettare e amare così come sono, senza pretese assurde, senza aspettarsi che lui si comporti come piacerrebbe a noi… Le nostre pretese ci ammazzano letteralmente! Sono le pretese che causano le emozioni negative; sono le pretese esagerate e assurde che ci fanno soffrire. Le tue pretese ti causano il disturbo ossessivo compulsivo. E allora cosa dovresti fare?

      Impara ad amare, a voler bene senza pretendere nulla in cambio, senza aspettarti nulla da lui: GUARIRAI ALL’ISTANTE!

      Rispondi
      • Ciao pasquale!! Vedo che nel commento che ho scritto si é inserito il testo di un mio mess personale non so come!! Boh comunque io sono tre anni e mezzo che uso strategie x vincere le mie ossessioni, ho fatto anche quello che mi hai consigliato tu ma puntualmente ci ricasco!! Il fatto è in questa fase adesso pretendo da ME stessa, perché vorrei amarlo di più perché in questo stato i sentimenti vanno a farsi benedire e quindi entro in confusione e penso che invece dovrei stare bene e che se non sto bene significa che non lo amo eccetera cioè ormai è un circolo vizioso !! Cioè come ben sai questa malattia va a cicli ogni volta si attacca a qualcosa !! Ho passato un periodo stupendo in cui ho pensato veramente di essere guarita!! È invece puff! Scusami lo sfogo ma é dura, molto dura!! Comunque le tue parole mi hanno tirato un po’ su , grazie!! Devo rimboccarmi le maniche come dici tu!!

        Rispondi
        • Ciao Cristina,
          rilassati, prenditela comoda. NON PRETENDERE ASOLUTAMENTE NULLA DA TE STESSA, E NEANCHE DAGLI ALTRI. L’equilibrio si raggiunge gradualmente e col tempo.

          Se elimini le tue pretese, smetterai di angustiarti e di arrabbiarti per come vanno le cose e cesserà il DOC. Lascia andare le cose. Molla la presa. Non prendere la vita troppo sul serio. Pensa sempre e soltanto positivo!

          Premiati, anziché ingiuriarti, perché tu già fai il massimo!

          Rispondi
          • Grazie x la tempestività con cui rispondi!! Hai ragione , devo stare rilassata ho un caratteraccio!! Sono sarà molto difficile cambiare perché sono sempre stata così!! Anche x l’educazione che ho avuto fin da piccola!!

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  34. Buonasera, 4 anni fa ho perso mia figlia di 2 anni a causa di un tumore. Vivo la vita con un ansia simile a chi sta per perdere un treno. Sono vittima dei miei pensieri negativi. Mi sento diventata una scultura di ghiaccio. Mi sono ritrovata perfettamente nelle sue parole. Vorrei trovare la strada per accettare la mia realtà e tornare a vivere come una persona normale..

    Rispondi
    • Giulia, anche i dolori più atroci si attenuano col tempo. Il tempo guarisce ogni ferita. Accetta la volontà del Signore che l’ha chiamata in paradiso per non lasciarla soffrire sulla Terra.

      A volte si nasce già con qualche problema grave, e la morte prematura, per quanto inaccettabile e dolorosissima per una madre, è una salvezza e non una mazzata!
      Unabbraccio

      Rispondi
  35. Buonasera ….ho trovato il suo articolo molto interessante ed ho deciso di parlarle del mio problema…ho28anno e qualche mese fa sono stata in ospedale x uno pneumotorace al polmone sinistro ….io non ho mai avuto niente di male quindi questa cosa mi ha scosso…anche se alla fine dopo l intervento è andato tutto bene ….questo episodio mi è capitato in concomitanza con l inizio di una convivenza con il mio ragazzo ….premetto che prima vivevo con mia nonna e mio fratello in quanto mia madre è morta di tumore dieci anni fa e mio padre ha un altra vita con un altra donna …nello stesso periodo il mio ragazzo è rimasto senza lavoro…volevo anche dirle che noi siamo insieme da un anno e dopo pochissimo che ci siamo fidanzati è venuta a mancare sua sorella x un grave incidente stradale a soli 25 anni…io gli sono stata vicino tantissimo e poi tutto ad un tratto dopo il ritorno dal ospedale sono crollata il mio umore è andato a zero…ed ho incominciato ad avere paura ….una paura forte x la morte….ho sempre paura che qualcuno mi contatti all improvviso perché è successo qualcosa ….o che qualcosa succeda a me da un momento all altro ….questo mi provoca ansia …forte ….inoltre non riesco a godermi questa convivenza perché penso sempre a mia nonna e mio fratello e mi mancano….premetto che il mio ragazzo è un bravissimo ragazzo è che mi sta sempre vicino ….ed io non riesco a capire come sono cambiata così…ad essere triste e nervosa …sempre ….perché non riesca i ad accettare l idea di dover morire un giorno ?

    Rispondi
    • Cara Taty, ti rispondo il giorno della mia terza chemio contro un linfoma NH. E non mi sento abbattutto. Non bisogna mai abbattersi. Se cedi all’autocommiserazione entri nella spirale della negatività che distrugge l’ottimismo, la motivazione e il pensiero positivo.
      Dovresti scaricare lo stress con l’attività fisica: fa’ una bella sudata e poi una magnifica doccia e starai meglio. In pratica sei scarica di endorfine, le molecole della felicità, e questo ti porta al pessimismo e alla paura di morire. L’unico modo per uscirne, è fare il pieno di endorfine praticando l’attività fisica. Se ti piace correre a piedi, fallo subito!

      Comunque, la paura della morte è più che comprensibile nella tua esperienza attuale, ma passerà: stanne certa.
      Ciao

      Rispondi
  36. buongiorno a tutti, vorrei tanto avere dei consigli, ho 21 anni e sono fidanzata da 3 anni con una persona meravigliosa che amo con tutto il mio cuore, il mio problema è questo, sono stata fidanzata precedentemente per un po ma per tira e molla, io ho chiuso con lui perchè non c’era più niente da fare eravamo incompatibilissimi, abbiamo chiuso cosi senza parlarci più di tanto e io credo ce l’abbia con me ma non mi interessa, non l’ho più cercato, non l’ho più visto e tanto meno più sentito e non ne sento ne la necessità ne la voglia, ora, il problema è questo quando parlo con qualsiasi persona che mi parla di ex nutro tantissimi sensi di colpa verso il mio ragazzo e inizio a pensare alle cose più brutte del mondo, in uno stesso giorno un ora vedo il mio ragazzo splendido e unico un ora dopo mi imparanoio e penso alle cose più brutte del mondo, a me senza lui ecc e piango senza un reale motivo ma una cosa è certa non lo vorrei mai perdere per niente e nessuno al mondo. Vi giuro io non capisco perchè ho momenti tranquilli e spensierati e momenti tristissimi senza un reale motivo, sono molto complicata lo so

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    • Cara Ilaria, quasi tutte le persone hanno “momenti tranquilli e spensierati e momenti tristissimi senza un apparente motivo”, quindi non sei complicata e non fasciarti la testa.

      La verità è che devi stare attenta “ogni istante” a cosa stai pensando perché sono proprio i pensieri che scatenano le emozioni che ci fanno soffrire creando un circolo vizioso. Tieni presente che se ti metti a “pensare alle cose più brutte del mondo” è inevitale che scattino emozioni e sensazioni molto tristi. E se tali pensieri ti fanno stare male significa una sola cosa: che sono sbagliati, non ci devi credere e devi pensare diversamente.

      Quindi quando ti senti in colpa perché qualcuno ti parla di ex, non ti devi fare guidare passivamente dai tuoi pensieri spontanei che ti portano verso il precipizio, ma devi imparare a guidare tu la tua mente con pensieri razionali, come per esempio che facesti benissimo a lasciare il tuo primo ragazzo perché eravate “incompatibilissimi”.

      E non devi farti prendere dalla paura di perdere “per niente al mondo” il tuo nuovo ragazzo che consideri “splendido e unico”. In realtà è proprio perché hai messo il tuo attuale ragazzo su un piedistallo troppo alto, che ogni tanto scatta la paura di perderlo e arrivano i tuoi “momenti tristissimi”.

      Non si può affidare la propria felicità ad altre persone perché non appena esse ti deludono per un motivo o per l’altro, sono dolori atroci. Amare si, ma non troppo, altrimenti diventa attaccamento e dipendenza, anche se è facile a dirsi ma difficile da farsi! Comunque se lo metti su un piedistallo, ossia se lo consideri un “dio”, tu ti sentirai la sua fedele “serva”, ossia ti sentirai inferiore rispetto a lui ed ecco perché scatta la paura di perderlo.

      Infine, non possiamo amare soltanto l’estate e disprezzare l’inverno… perché ce lo dobbiamo tenere per forza. Voglio dire che i momenti brutti vanno accettati perché fanno parte della vita come i momenti belli, e basta accettarli per esorcizzarli e sentirli meno brutti. In fondo in inverno basta organizzarsi bene…

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  37. Le voglio fare un’altra domanda. Mi può spiegare perché prendo le fissazioni con le persone. Perché mi sembra che mi piacciono tutte le persone e mi voglio fidanzate con tutti. Lo so che la mia mente non è lucida ma vorrei capire

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    • Maria, secondo te è accettabile che ti innamori di tutti? Una fissazione del genere si verifica soltanto se fai prevalere la tua parte irrazionale, soltanto se ti fai guidare passivamente dal tuo dialogo inconscio, dai tuoi pensieri spontanei. Insomma, fa’attenzione a cosa pensi e cambi subito i tuoi pensieri sapendo che quelli spontanei sono assurdi. Guidi tu la tua mente anziché farti portare a spasso nelle nuvole col rischio di assopirti e cadere nel vuoto…

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  38. Buonasera, mi è stato molto utile leggere il suo articolo. Mi va di raccontare la mia storia, non so sé è il posto giusto ma lo faccio lo stesso.
    Faccio una piccola premessa, il mio sogno da bambina è sempre stato quello di sposarmi e avere una bella famiglia.
    Detto questo parto raccontando la mia storia.
    Sono stata fidanzata per due anni con una persona, apparentemente Buona e che cercava in tutti i modi di farmi stare bene. Una persona estremamente possessiva, non voleva che avessi amiche, ne che mi truccassi, ne che parlassi con i miei colleghi di lavoro, nemmeno avere dialogo con la mia famiglia. Mi opprimeva con i suoi problemi economici, è una persona estremamente negativa che vedeva il marcio in qualsiasi persona. Io ero una persona molto solare, divertente, non mi sono mai posta mille domande. Insomma vivevo la vita in modo felice senza vedere il male e il marcio ovunque. Fatto sta che questa relazione è durata due anni, anche se non mi faceva vivere bene io lo amavo tanto e il desiderio di sposarmi con lui e crearmi una famiglia era grande. Un bel giorno mi iniziano ad assalire i pensieri ossessivi. Che ringrazio da un lato perché mi hanno dato la forza di lasciarlo. Anche se mi sono sentita molto in colpa perché credevo di aver fatto qualcosa di sbagliato nel lasciarlo. Mi sono assaliti pensieri ossessivi di qualsiasi tipo. Che tutt’oggi anche se non in maniera ossessiva ho ancora.
    E come se volessi fidanzarmi con tutti, abbracciare tutti, proprio come facevo con il mio ex. Come se volessi baciare tutte le persone che mi circondavano. Come se avessi proprio gli impulsi interiori.
    Durante la giornata mi capita di stare bene ma ecco che mi assale un pensiero negativo e come se dovessi attuarlo per forza.
    ma dal suo articolo ho capito che devo accettare la realtà, in caso contrario farò sempre scelte sbagliate.
    Dopo questo papiello spero che lei mi risponda e possa darmi qualche risposta in più

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  39. Salve a tutti… 20 anni che combatto con il modo giudizi, pregiudizi, preoccupazioni, problemi sempre molto gravi perché la mia vita è sempre stata manovrata da decisioni altrui.. e mi facevano stare male ansia angoscia nel non sapere cosa mi sarebbe accaduto e se sarei riuscita a superare ecc ecc questi erano i miei pensieri… ma tutto riuscivo dare un senso o comunque reagivo per che in tasca avevo i miei sogni !! Ma in fine dopo sta lunga guerra ho avuto un brusco risveglio che per la ragione per cui combattevo non potrà essere realizzata quindi il mio unico e reale sogno non potrò viverlo automaticamente tutto è andato i frantumi!!! La mia reazione è priva di emozioni non piango non ho ansia… non provo nulla… io proprio io che ci rimango male da una semplice pastasciutta venuta male… sono priva di ogni emozione non so se è un accettare la realtà sta di fatto che non mi riconosco!!! Perché io sono ben altro… prima ero una montagna russa ora biiiiiiiiiiiii! Non so se sono riuscita a spiegarmi ma credetemi non è bello!! Perché non mi riconosco!! Sta di fatto che non ho mai reagito così. Ringrazio anticipatamente per una tempestiva risposta!!

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    • Alice, parti dal principio che i mali non vengono mai per nuocere, ma per farci aprire gli occhi e risvegliarci alla realtà, per cui nel medio-lungo periodo sicuramente sarai grata alla vita per ciò che ti è successo. Rammaricarsi, avvilirsi, prendersela con se stessi per un evento negativo, compreo un sogno che è andato in frantumi, si rivela sempre una scelta sbagliata. Del resto, già il fatto stesso che il sogno per il quale combattevi è andato in frantumi, dimostra che era un sogno campato in aria, forse persino nocivo.

      La tua delusione -è questa l’emozione che provi- nasce da una interpretazione “immediata” di ciò che ti è successo. Quando analizzerai la situazione approfonditamente, sarai grata alla vita per averti tolta dalle “montagne russe”, anche se rinunciare a un sogno crea sempre una sensazione di vuoto.

      Ti consiglio di perdonare se è necessario e comunque amare a prescindere, perchè quando ami, la vita ritorna a sorridere poiché scompaiono le emozioni negative.

      Rispondi
      • Salve Sig. Pasquale.. anche io ho sempre pensato come lei… che k mali non vengono per nuocere ma che in ogni cosa c’è sempre qualcosa di positivo un insegnamento… ma quando ti viene rubata infanzia ti fai forza dicendo quando sarò grande farò di testa mia ecc… ma poi sai che chi manovrava prima manovra anche adesso… il tuo passato bussa sempre alla tua porta ma tu combatti perché c’ó che sognavi che quello che non hai avuto e che ti aspettava di diritto .. immagini… cerchi forza nel dire si ok!! Me lo costruirò con il tempo.. ma poi l’errore è cadere nel fare le cose di fretta colpa della giovane età inesperienza quel disperato bisogno inarrestabile di volere una famiglia… ma poi con il susseguirsi di problemi si disfa e li prendi forza nel dire ok riproviamo.. poi ti viene negata un altra volta soprattutto nel momento in cui ci ero quasi riuscita… e ti ritrovi a combattere ancora con il nemico del passato e non riesci a liberartene perché prendi coscienza che è tutto un meccanismo è il sistema che non funziona che c’è una speculazione dietro tutto questo! Che infondo lo sapevo… ma come dice lei non volevo guardare in faccia la realtà è combattevo!! E so percerto che non avrò possibilità nel esaudire un sogno comune semplice e soprattutto non era impossibile se non fosse per 3°persone!! Perché il nemico era lì ad aspettare!! E quindi sono arrivata a non provare più un emozione dolore disperazione angoscia rabbia ecc ecc perché quando le hai è perché hai paura che ti venga tolto c’ó che tieni di più… ma nel momento in cui ti viene tolto non hai motivazioni se non dire più nulla!… la ringrazio nuovamente… il perdono non è un compito mio!!

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        • Alice, il nemico non è mai esterno a noi, ma dentro di noi. La responsabilità è sempre personale e mai esterna a noi.
          Se non prendi consapevolezza di questi principi psicologici elementari, rischi di proiettare sempre le tue responsabilità sugli altri… e non ammetterai mai che le tue scelte sbagliate, dettate dall’inesperienza e dalla fretta, sono la vera causa della realtà che non ti piace.
          Si giudica spesso senza avere tutte le informazioni necessarie e senza sapere come stanno veramente le cose e in queste condizioni la paura la fa da padrona. Soltanto accettanndo la realtà si riesce ad eliminare le emozioni negative che ci confondono e opprimono recuperando la lucidità mentale necessaria per trovare la soluzione ai problemi.
          Rifiutare la realtà significa continuare a vivere nel tunnel.

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  40. Buongiorno! Sono una single di 54 anni (per scelta), appena compiuti. Sono (ero) la gemella di una portatrice di handicap , infatti mia sorella era affetta da un medio ritardo mentale. Lei era come , a detta dei medici, una bambina di 8…..12…a volte 15 anni….Ma io credo di averla sempre trattata come la sorellina un po’ rompi e capricciosa una che dava filo da torcere, ero protettiva , certo,ma solo negli ultimi anni mi e’ sorto questo impellente bisogno di rapporto simbiotico con lei, fatto di complicita’ da cui escludere tutti.Abbiamo fatto le elementari insieme e poi io ho proseguito con le medie e scuole superiori e lei no. In tutti questi anni siamo sempre vissute insieme con i nostri genitori, dall’98 e’ rimasta con solo mia mamma, papa’e’ morto per un ictus. Ho anche un fratello di 3 anni maggiore…ma e’ come se non ci fosse, ha la sua vita, e per questo mi pongo in maniera antipatica nei suoi confronti. Diciamo che non lo stimo molto.Lo considero infantile.
    Due anni fa mia sorella si e’ ammalata di un raro tumore muscolare. Le sono stata piu’ vicina del solita…in simbiosi estrema…cosi’ come lei , da “bimba”, “pretendeva “Era diventata (forse lo era sempre stata) incapace di stare, affettivamente, senza di me…e a me non pesava, anzi. Ad agosto 2014 la situazione e’ precipitata, gravi sofferenze e infine a ottobre 2014 mi ha lasciata. I primi due mesi li ho affrontati benino, anche perche’ durante la sua malattia prendevo sereupin (prescritto dal mio medico in quanto lo avevo gia’ preso anni addietro per attacchi di panico, con ottimi risultati)..poi gradualmente ho smesso in concomitanza con la morte….e adesso mi trovo a pensare spesso di farla finita…soffro atrocemente…mi manca come l’aria, ho la netta sensazione di non riuscire a vivere senza di lei….non voglio piu’ prendere psicofarmaci, le ultime volte che li ho presi mi servivano solo per essere forte durante la sua malattia , che credevo potesse essere tenuta sotto controllo per molti anni. Sono straziata, disperata, con crisi di pianto, e piu’ passa il tempo e peggio e’. Chiedere aiuto a qualche esperto, dovrei riprendere sereupin??Cerco e cerco su internet non trovo ne’ indirizzi ne’ consigli ne’ conforto. Non stimo gli psicologi in questo momento , dopo che ho avuto forzatamente a che fare, per la malattia di mia sorella con la cinica sciatteria dei meici tutti e se solo sento una frase “di circostanza” o una frase fatta da amici o colleghi o parenti divento intrattabile. Chiedo disperatamente aiuto! Ero cosi’ felice quando pensando al mio futuro mi immaginavo con la sorellina , noi due vecchiette in giro per la citta’ o al mare. Sole e felici. E pensare che per anni sono andata in giro con amici /e dell’ultima ora. Sapendo che lei, comunque a casa e al sicuro e in ogni caso poco attratta dalla gente in genere. Ora vorrei morire e basta. A volte mi sento confusa, a volte un mostro, a volte una disgraziata. Non faccio che piangere e mi si sta chiudendo man mano lo stomaco , mangio sempre meno. Sento dentro di me un amore immenso fortissimo dilaniante per mia sorella…negli ultimi due anni non ho fatto altro che baciarla, accudirla, andare insieme (quando era possibile) a spasso nei posti piu’ belli, ripetendole :ti amo amore mio! Sono troppo infelice. La prego mi dica cosa si sente di consigliarmi.

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    • Cara Giovanna, stai vivendo la fase più dolorosa del lutto. Devi avere pazienza, passerà. Il fatto che tu sia stata molto vicina alla tua gemella acuisce lo struggimento.

      Forse ora è il caso di riavvicinarti a tuo fratello. Io al tuo posto non mi farei sedurre da medicinali antidepressivi.

      Unabbraccio

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  41. Mi rispecchio molto in questo articolo, anche io ho sofferto e sto soffrendo per problemi lavorativi
    e, cercando in rete mi sono imbattuto in un video che propone di alleviare la mia sofferenza. Grazie a questo video a poco a poco sto cominciando a eliminare le cause del mio disagio. Per questo motivo vi consiglio questo video sulla sofferenza

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    • salve sig. pasquale,oggi le posso dire che leggere per intero il suo articolo mi ha fatto molto bene,sono jessica,ho 21 anni e da diverso tempo con pensieri automatici negativi che a maggior ragione compaiono quando mi fidanzo. sono sempre stata con delle donne,alcune arrivando a lasciarle quando pensavo troppo. con la mia ultima addirittura non riuscivo a starci a letto e ad oggi,non le so dire se semplicemente non c’era amore o se mi son fatta ingannare dai miei pensieri.molte volte la paura di pensare cose negative,mi da la possibilita’ di crearmi dentro un’ansia assurda che gia’ nel momento stesso mi sta portando a pensare….poi pero’ quando torno sui miei passi e le mie ex non mi vogliono piu’,la mia mente si blocca,non pensa piu’ e mi porta a star male nuovamente

      Rispondi
  42. Cercherò di accettare la situazione e la realtà per porre le basi al mio cambiamento. Sono stufo di riempirmi di pensieri negativi e ossessivi. Se fossi lucido mentalmente li reputerei anche stupidi. Marco.

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  43. Forse, pensandoci bene, credo sia l’invidia un modo di “voler cambiare gli altri”. Visto che non riesco ad essere come gli altri (atteggiamento mentale dovuto sicuramente alla mia negatività) tendo a volere che gli altri siano come me. Marco.

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    • Caro Marco, l’invidia è dannosa soltanto quando è ecessiva, come tutte le cose della vita. L’invidia è un sintomo, una emozione che ti dice che non ti senti all’altezza degli altri.

      Non guardare soltanto al problema, concentrati sulla soluzione. Se non sei brillante come gli altri, c’è una ragione ben precisa: indovina quale. Per non provare invidia, secondo te cosa dovresti fare…? Non certo rimpicciolire gli altri o maledirli!

      Rispondi
  44. Salve. Io è un periodo che non riesco ad accettare il mio senso di vuoto. Cerco sempre di saltarci fuori creandomi pensieri negativi in testa! Lo so che è un periodo e sono d’accordo sul fatto che bisogna accettare la realtà per porre le basi ad un cambiamento interiore. Non capisco però il fatto di dover cambiare gli altri. Io credo che se uno non sta bene con se stessi (o per lo meno parlo di me) vorrebbe essere come gli altri per sentirsi più appagato. Ovviamente il mio fine non è quello di essere come gli altri ma di star bene con me stesso e ovviamente con il mondo circostante. Grazie. Marco.

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    • Caro Marco, la cosa più importante è avere le idee chiare su cosa si vuole, ossia avere una direzione chiara da seguire, altrimenti resti in balia degli altri. I pensieri negativi sono sintomi che ti icono che sei su una cattiva strada e devi cambiare rotta. Se vuoi essere frustrato e infelice ti devi paragonare agli altri: in questo modo uccidi la tua autostima, sia senti senti inferiore (bassa autostima), sia se ti senti superiore (alta autostima).

      Voler cambiare gli altri, poi, è pura follia: cambiati tu e vedrai gli altri in maniera diversa.

      Ciao

      Rispondi
  45. Non smetterò mai di elogiare i tuoi articoli Pasquale e questo te lo dico SENZA interessi e SENZA RICEVERE nulla in cambio.

    Anche perchè la realtà di tutti i giorni ne conferma la loro veridicità.Basta informarsi e guardarsi attorno.

    Il non voler accettare la realtà in passato mi ha portato a compiere azioni le cui conseguenze negative si fanno sentire ancora nel mio presente.

    Ho imparato che ci sono vari tipi di errori.Errori molto grossi si pagano MOLTO caro e io ne so qualcosa.

    L’eccesso di pensieri negativi e ossessivi genera la malattia e se viene la malattia vengono gli psicofarmaci,il ricovero in ospedale (TSO),il centro di igiene mentale per poi finire nelle mani degli psichiatri.

    Inizia una schiavitù che non finisce più.Questo perchè gli psichiatri tendono a non scalare MAI i farmaci. Per loro sei l’ennesimo soggetto che ricade sempre e così finisce che lo psichiatra con te ci prende la pensione.

    Ci sono persone CONVINTE che le medicine e gli psichiatri possono risolvere i loro problemi… invece bisogna prendersi le proprie responsabilità e darsi da fare.

    I tuoi articoli permettono di evitare l’inferno dei CSM e degli psichiatri. e invito tutti a seguirli.

    E’ meglio seguire questi semplici consigli che assumere giornalmente psicofarmaci: droghe legalizzate pericolose per il cervello e per il corpo.

    Chi li assume ogni sei mesi deve fare le analisi del sangue e l’elettrocardiogramma…Tutto questo perchè i farmaci psichiatrici hanno moltissimi effetti collaterali alcuni dei quali anche mortali.

    E allora dico io:perchè tutta questa sofferenza inutile?E’ meglio smettere da farsi le seghe mentali e darsi da fare!

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  46. è quindi l’attaccamento morboso alla vita che genere la paura della morte?
    Bisogna “diffidare” dai pensieri negativi che non hanno riscontro con la realtà, giusto? La morte è una realtà. L’unica forse realtà inevitabile. E quindi cosa si fa? Si accetta perché inesorabile? Probabilmente sì, ma nell’accettarla bisogna accettare il distaccamento da tutto ciò che ora è.
    Sia per le cose belle che per quelle brutte. Accetta la realtà e sarai felice per sempre, come si fa ad accettare di non poter più provare le emozioni, sia belle che brutte? Come si fa ad accettare la realtà se questa presto (o tardi) non esisterà più?
    La domanda ovvia diventa “quindi per paura di morire smetti di vivere adesso?” No, probabilmente no. Ma quando il pensiero -involontario- della cessazione dell’esistenza entra in loop nella mente come si fa ad “accettarlo” o metabolizzarlo?

    Vorrebbe forse dire accettare che la realtà è tutta una situazione passeggera e quindi accettarla perché non si può fare altrimenti. E allora stiamo parlando di consapevolezza o rassegnazione?

    Inoltre, più faccio, più voglio fare. E più impegni, interessi, svaghi mi trovo più mi attacco alla vita e quindi ancor di più mi viene difficile metabolizzare l’idea di cessazione che deriva dalla morte.
    E la cosa che mi fa più rabbia è che ho questi pensieri nei momenti -quasi- più felici… perché godendo di quei momenti vorrei non finissero mai . . . .

    ho letto quasi tutti i suoi articoli e devo dire che mi sento particolarmente appagato della mia vita, un po’ insicuro sul mio futuro, ma questo non è mai stato motivo di limitazione anzi, le sfide mi gasano e mi ci butto a pesce.

    Credo di perdere la via di fuga in questo loop, consigli?

    Rispondi
    • Ciao Roby,

      L’abitudine al fatto che prima o poi tutti dobbiamo morire, crea l’assuefazione e quindi finiamo con il non pensarci più, come se la morte non fosse un problema, o addirittura non riguardasse noi…. almeno fino a quando siamo in forze e siamo giovani.

      La gestione delle emozioni dalle quali dipende la nostra felicità o l’infelicità, l’ho trattata nel mio ultimo articolo, al quale ti rimando: http://www.paurexpaure.com/pensieri-ossessivi-dove-vengono/

      Comunque è sbagliato dire che non dobbiamo provare più emozioni perché le emozioni sono automatismi inconsci, ossia non ci chiedono il permesso, e quindi dobbiamo soltanto imparare a gestirle per non restare schiavi di tali automatismi.

      Accettare la realtà signfica proprio accettare le emozioni negative, e in parole ancora più semplici, i dispiaceri, in modo da recuperare al più presto possibile la lucidità mentale, dato che le emozioni ci rimbambiscono letteralmente, nel momento in cui le proviamo, escludendo l’emisfero razionale del cervello.

      Dici anche: “E la cosa che mi fa più rabbia è che ho questi pensieri nei momenti -quasi- più felici… perché godendo di quei momenti vorrei non finissero mai . . . .”.

      Le cose belle sono tali perché durano poco, caro Roby. Se durassero di più non sarebbero più belle, ma neutre. E se durassero troppo a lungo verrebbero a noia o a schifio!

      A presto

      Rispondi
      • Grazie per la risposta!

        Spero di riuscire ad abituarmi e/o assuefarmi a quest’idea dato che sono giovane e in forze.

        Mal che và… Quando e se dovesse ricapitare tornerò a leggere questi articoli e i relativi commenti 😉

        A presto!

        Rispondi
  47. Salve.
    Ho trovato il suo articolo per caso, stavo cercando qualche consiglio che mi faccia stare più sereno e accettare ciò che io non posso cambiare, mia suocera. Non riesco a conviverci, anche se so che per tanti motivi devo accettarla, è la madre di mia moglie e se non accetto lei, mia moglie ne soffre al punto di scagliarsi contro di me, è la nonna dei miei figli e non voglio far mancare l’affetto dei nonni. Abbiamo un carattere opposto. Lei falsa, bugiarda, prepotente, sfacciata e invadente, ed io testa dura ma sincero, non racconto bugie e odio chi le dice, ho i miei difetti ma questi li deve accettare mia moglie, non mia suocera! Ho iniziato a non accettarla da quando scoprivo bugie, furbizie, lei pensa di essere furba ma io ormai so quando mente, quindi scatta un qualcosa dentro di me che mi fa stare sofferente quando è vicina alla mia famiglia. Io non gli voglio vietare di vedere i nipotini o la figlia, ma quando non è necessario, perché sta vicino a noi pur sapendo che la sua presenza m’infastidisce? Per esempio, questo pomeriggio ho lasciato mio figlio con lei e mio suocero, giusto per fargli capire che non voglio vietare l’affetto dei nipotini, però la sera, quando è venuta a casa nostra insieme a mio suocero a riportare nostro figlio, vedendo che a casa mia vi erano ospiti/amici, perché non è rimasta soltanto il tempo di scambiare quattro chiacchiere, mangiare un dolcino per poi andare via? Invece no.. è rimasta fino a quando sono andati via i nostri amici, pur sapendo che la sua presenza m’infastidiva. Mia moglie giustamente non dice niente perché è sua madre, ed io nemmeno voglio che la butti fuori di casa, vorrei che lei cinquantaquattro anni, capisca che la sua presenza era gradita solo per fare due chiacchiere e mangiare un dolcino!!!Ecco il motivo per il quale mi sono imbattuto nel suo bellissimo articolo. L’ho salvato e cercherò di leggere nuovamente i suoi consigli, so che non posso cambiarla perché abbiamo litigato un sacco di volte..ma dovrebbe essere lei ad accettare me, perché io ho giurato in chiesa di amare e di rispettare mia moglie, non lei.. perché dovrei accettare lei e il suo bruttissimo carattere se lei non accetta le mie condizioni? So che se non troverò un po’ di serenità e una soluzione, perderò la mia famiglia, che è la cosa che amo più della mia vita, anche se mia moglie è cosi attaccata alla madre.. è sempre la madre, ma io sono suo marito!!sto scrivendo in un momento di rabbia. Io secondo Lei dovrei accettare la realtà.. cioè che lei non cambia.. se ne fregherà del fatto che io non gradisco la sua presenza..ma come faccio ad accettarla? Per esempio, il cattivo pensiero di stasera è “perché è rimasta pur sapendo che mi avrebbe dato fastidio”? Se lei stava con noi il tempo di mangiare un pasticcino e fare due chiacchiere non mi avrebbe dato fastidio.. ma non riesco a ingoiare il fatto che è rimasta con noi pur sapendo che noi eravamo con gli amici a casa mia, in più.. che mi avrebbe dato fastidio questa cosa, e probabilmente motivo di un litigio con mia moglie perché poi il pensiero negativo ti fa dire “visto tua madre sfacciata? È rimasta con noi fino alla fine”!!spero di riuscire ad accettare la realtà, che lei non cambia… perché non voglio allontanarmi dalla mia famiglia, ho un figlio di diciotto mesi e una bambina di quindici giorni, non voglio buttare tutto all’aria per mia suocera. Cercherò di allontanare i cattivi pensieri e accettare la realtà. Lei che consiglio mi da?

    Rispondi
    • Caro Danilo, quando non sopportiamo una persona qualunque, il motivo è molto semplice: siamo “tali e quali” a quella persona e la cosa grave è che non ce ne rendiamo conto.

      In poche parole, i difetti che più ci danno fastidio negli altri, come l’invadenza, la sfacciataggine, la prepotenza, la falsità e le bugie nel caso di tua suocera, in realtà ce l’hai anche tu, ma non ne sei cosciente. Ossia tu eri tale e quale a tua suocera, e la prepotenza mi sembra che è molto evidente, visto che affermi che tua suocera deve cambiare, ma tu no. Successivamente hai “rimosso” le caratteristiche negative che non ti piacevano, e perciò ora le “scopri” subito negli altri. Ma quelle “perle” sono anche dentro di te, e sono molto potenti, si agitano a tutta forza…, non ti lasciano in pace, ed esplodono quando meno te lo aspetti, come per esempio con questa lunga lettera accusatoria. In realtà con questo sfogo stai accusando te stesso!

      Se tu non fossi tale e quale a tua suocera – so che ti sembra assurdo, ma ti invito a restare calmo e a rifletterci-, le qualità che hai scoperto in tua suocera non avrebbero alcuna risonanza negativa su di te e magari ti faresti anche qualche risata perchè non ti toccherebbero, non ti ferirebbero, e saresti accomodante e ben disposto. La tua rigidità e intransigenza deriva dalla rimozione di quelle “belle” qualità che disprezzi perché non le hai integrate dentro di te.

      Non sto dicendo che tua suocera è una santa, ovviamente, ti sto solo spiegando che per accettare tua suocera – e tutte le persone invadenti, false, bugiarde, prepotenti, ecc. – dovresti riconoscere ed accettare la tua “ombra”, i tuoi lati oscuri.

      Tutti abbiamo sia qualità positive, sia qualità negative (ombra); e, in generale, chi non ammette di avere anche lati oscuri e brutti dentro di sé, e si crede magari un angioletto profumato, in realtà puzza da capo a piedi senza saperlo, e non vive sereno, ha sempre cattivi pensieri, e si sentirà arrabbiato e furioso anche solo a vederla da lontano la suocera.

      In realtà, attraverso tua suocera, vedi i tuoi lati oscuri, ma non sai di averli.

      Caro Danilo, se c’è una persona che deve cambiare e accettarsi, quella… sei tu. Se tu fossi diverso da come sei, vorresti bene alla madre di tua moglie e alla nonna dei tuoi figlioletti!

      unabbraccio

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      • Rifletterò su ciò che ha scritto. La ringrazio per la celere risposta. Mi serve tempo però, anche se non mi riconosco nella sua descrizione cercherò di riflettere. Grazie

        Rispondi
      • Io non so che dire…. accetto la realtà è l’insulti e il disprezzo cortidiano del mio compagno e padre di mia figlia o interrompere la relazione e la strada ci aspetta non ho lavoro ne casa ne amici ne famiglia accanto a me in Italia. ..

        Rispondi
        • Ciao Badma,
          la scelta va fatta a monte. L’accettazione e la pazienza sono le virtù migliori. Ma se tu lo amassi nonostante tutto, le cose migliorerebbero sicuramente. Bisogna avere fede e speranza e smetterla di laementarsi. Non è mai colpa di un solo partner…

          Rispondi
  48. Ho una altra donna e mi sono mollato con la mia ex pero non riesco ad accettare la situazione ho un blocco interno non ho piu la concentrazione di prima anche nel lavoro e la prima volta che ho ansia e dispiacere chi mi consiglia grazie a tutti buona serata

    Rispondi
    • Caro Gianni, il tuo disagio psico-fisico dipende proprio dal fatto che non riesci ad accettare la situazione e perciò hai la mente confusa e non sai neanche tu stesso cosa vuoi veramente. Ti conviene mollare la presa, in modo da eliminare le tensioni interne e fare chiarezza dentro di te. Ti aiuterà molto a chiarirti i tuoi obiettivi fare molto movimento. Ti piace correre?

      Rispondi
  49. Sto seguendo i suoi consigli e comincio a sentire un po’ di tranquillità, ora provo con le scarpette a farmi una corsetta. Grazie di tutto

    Rispondi
  50. Buongiorno, è un momento buio per me, per colpa mia ho perso l’uomo della mia vita dopo 10 anni, non riesco a lasciarlo in pace ed è solo questo che chiede di avere, aria. Da quando mi ha lasciata per trovare se stesso quello che prova e aria gliela ho tolta in continuazione per sfogarmi su di lui in tutte le emozioni a partire dalla disperazione, rabbia, delusione e abbandono pur sapendo che ha bisogno di pace non riesco a capirlo veramente e lui chiede solo questo dicendo che prova ancora sentimenti per me, forse sono 3 giorni che ho capito ma i pensieri non mi danno tregua, ora lo lascio in pace e sa dove sono, ma se fosse troppo tardi e lo ho perso per colpa mia e non mi ama più?può ritrovare i sentimenti perduti dato che fino a una settimana fa diceva che qualcosa provava? Io vorrei tanto chiedergli ora cosa prova ma gli tireresti via ulteriore aria. Grazie Laura

    Rispondi
    • Ciao Laura,
      tutti commettiamo sbagli, ma a volte e anche se non possiamo capire, i nostri errori giocano a nostro favore. Molte volte la sfortuna è la tua fortuna e il dispiacere che provi è soltanto il prezzo da pagare. E proprio perché stai pagando un prezzo molto alto, sono sicuro che nel giro di poco tempo le cose si aggiustano. Abbi fede. Accetta la realtà e sarai felice per sempre.

      unabbraccio e tanti auguri

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      • Buongiorno, non capisco in che senso.
        questo errore può portarmi a capire di lasciare essere se stessi a chi amo, ma come può la mia sfortuna diventare fortuna, quanto tempo ancora? Non riesco a smettere di piangere dalla paura di essere arrivata troppo tardi a capire quello che cerca lui è vorrei darglielo perché lo capisco bene e non solo per riaverlo indietro

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        • Fai troppa pressione al tuo inconscio e anche al tuo uomo. La fretta uccide ogni aspirazione. Rilassati. Mettiti in serena attesa. Il tuo atteggiamento di volere le cose per forza le allontana.

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          • Grazie, ora la pressione la sto facendo solo al mio inconscio di nascosto da lui. Devo riuscire a mettermi in serena attesa e sperare che torni ad essere il mio uomo se vorrà. Non sono mai stata serena ho tutti gli atteggiamenti negativi del controllo e del voler prevalere sugli altri, vediamo se riusciamo a fare un bel cambiamento

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              • Il mio cuore…forse perché batte forte senza tregua quando lo vedo che non riesco a darmi pace e lo lascio libero di fare un continuo tira e molla con me che mi destabilizza. ..

                Rispondi
                • Laura sono le tue pretese esagerate che ti rovinano la vita. L’amore vero è amare senza pretese. Amare signdica dare senza aspettarsi nulla in cambio. E invece tu vorresti “modellare” il tuo uomo e così sfracelli il tuo cuore contro gli scogli di un mare in tempesta…

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  51. Buongiorno, ho trovato il suo blog davvero benfatto, e mi ha incuriosito molto la sua teoria sul pensiero negativo. Personalmente sto vivendo un periodo “agitato” fatto di ansia, stress e pensieri negativi… tutto è cominciato 6 mesi fa o meglio sarebbe dire tutto è esploso 6 mesi fa perchè ho da sempre queste emozioni negative dentro di me…. ho avuto un’infanzia un pò cosi…. papà alcolista, papà assente, papà marito violento….. negli anni mi sono fatto la mia corazza e appena ho potuto mi sono creato una mia famiglia…. ora sono 11 anni che sono sposato, ho due bimbe di 9 e 6 anni e vivo felice…. 6 mesi fa però, un fuoriprogramma, fortunatamente fasullo, ci ha fatto andare in tilt…. mia moglie ha cominciato ad accusare vari sintomi organici che ci ha fatto pensare alle più disparate malattie….. in realtà si trattava di un blocco emotivo, stress e ansia che somatizzava sul corpo…. nel frattempo però le emozioni vissute, provate erano VERE di VERA malattia… e cosi ci è nata la PAURA del futuro come se quel che ci è successo ci avesse risvegliato da un lungo letargo che ci ha fatto capire che anche noi possiamo essere colpiti e non siamo al sicuro…. da qui mille preoccupazioni di salute per noi e per le figlie…. paura di non poter controllare ciò che non si può…. dover accettare il futuro senza poter farci nulla…. paura di malattie che magari non arriveranno ma che sono li…… pensieri negativi che nascono, crescono e fanno male.

    Rispondi
    • Ciao Mauro,
      la paura del futuro è la cosa più comune di questo mondo, ossia ce l’abbiamo tutti. Siamo tutti “naturalmente” un po’ preoccupati o ansiosi per quello che potrebbe succedere a noi o alla nostra famiglia, agli amici, ecc. Infatti, la paura del futuro serve a evitare comportamenti poco giudiziosi o che ci potrebbero mettere in pericolo o in stato di bisogno. Come hai sicuramente compreso da solo, si tratta di una paura immaginaria, quindi non vera, che però ci destabilizza letteralmente quando diventa esagerata. Ci destabilizza perché non siamo in grado di controllarla.

      E’ risaputo che vivere troppo nel futuro, ci rende ansiosi e paurosi: perdiamo la pace e la tranquillità. Anche vivere nel passato fa male perché diventiamo depressi. Per stare in pace con se stessi, ossia senza brutti pensieri, dobbiamo vivere soprattutto nel presente.

      Cosa significa vivere nel presente o nel qui e ora? Questa cosa non viene spiegata bene nei libri – neanche nel best seller internazionale “Il potere di Adesso” di Eckhart Tolle -, per cui anche tantissime persone colte continuano ad andare soggette alla depressione e/o all’ansia.

      Per essere felici, o comunque non ansiosi o depressi, si deve vivere nel qui e ora, ossia devi essere tutto preso da ciò che stai facendo in quel preciso momento senza pensare ad altre cose. Se mentre stai lavorando pensi ad altre cose, non solo sei poco efficiente e stai male, ma puoi combinare anche dei guai. Pensa ad un pilota di un aereo o al macchinista di un treno o anche ad un semplice automobilista: guai a distrarsi!

      Gli incidenti sono causati quasi sempre dalla distrazione, ossia dal fatto di non essere presente a te stesso, dal non essere attento a ciò che stai facendo. E allora cosa succede quando, dopo una giornata di lavoro, ti siedi in poltrona e stai senza far niente? Arrivano immediatamente i pensieri negativi che sono tali proprio perché legati sempre al passato o al futuro. La mente non appena non è impegnata in qualcosa di utile e/o di pratico, si sbizzarrisce e ci conduce verso il precipizio… o vicoli ciechi. Insomma, ci riporta ai pericoli degli uomini delle caverne…

      Ecco allora tutto il potere del qui e ora, del vivere nel presente: vivere nel presente signfica essere tutto presi da ciò che stai facendo per cui la mente non può pensare ad altro, non può spaventarti con pensieri assurdi sul futuro o sul passato. E’ chiaro che non è per niente facile vivere sempre nel qui e ora; è facile soltanto quando siamo impegnati a fare qualcosa, quando lavoriamo, quando facciamo qualcosa che ci piace, quando siamo concentrati in ciò che stiamo facendo. Ma non appena ci sediamo un attimo… la mente è pronta a spaventarci con mille pericoli immaginari!

      Se così stanno le cose, cosa bisogna fare per non distrarsi, o meglio per non farsi fregare dai pensieri negativi? Occorre tenere la mente sempre occupata! E quando ci distraiamo, cosa possiamo fare? Non appena ci si accorge di stare pensando a cose brutte, occorre riportare subito l’attenzione sul presente: alzarci e fare qualcosa di pratico, di utile, anche uscire a fare una passeggiata se siamo in casa, o magari semplicemente salire e scendere le scale, e se sei in macchina fare una sosta all’autogrill. Insomma, dobbiamo interrompere immediatamente la spirale dei pensieri negativi riportando l’attenzione e l’azione sulla realtà che ci circonda. In poche parole, dobbiamo ricordarci che se la mente non è impegnata, ci destabilizza perché “spontaneamente” pensa sempre alle peggiori cose che ci potrebbero capitare o che ci sono già capitate in passato.

      Rispondi
      • Grazie per la risposta. In effetti mi sto impegnando proprio nel pensare a quello che mi accade “qui e ora” cercando di NON pensare a futuri fantasiosi che non hanno nessun riscontro avendo buoni risultati…. ossia mi sento più sereno e spero proprio che questo diventi il più presto possibile parte di me, che diventi naturale e non un “qualcosa” che ottengo impegnandomi a fondo… l’equilibrio è tutto e, anche grazie ai suoi consigli, spero proprio di ritrovare al più presto…. GRAZIE.

        Rispondi
  52. Buonasera,io nn riesco a mettere in atto
    Cio’ che suggerisci e insegni. Forse sn soltanto depressa. Se si puo’
    Dire soltanto..ho perso la possib di ess felice e vivermi la vita con dignita’ ed entusiasmo. Ho perso il mio amore. E dopo 10 anni mi rendo conto di tutto. Di tutto qll che dovevo fare ma nn ho fatto e viceversa. Ma ora e’ tardi. Vorrei sparire perke’ qst rimpianto mi devasta l’anima. E nn basta, ho scelto superficialmente senza spiegarmi il perke’ ho fatto un figlio con un
    Uomo che nn mi ama e che nn amo.
    E nn e’ giusto. Qst vita nn sembra appartenermi ed io ho perso il controllo. Nn voglio medicine. Vorrei solo tornare indietro.
    Grazie

    Rispondi
    • Ciao Mimi, certo che sei depressa e angosciata! E lo sei perché non riesci a ingoiare il rospo, ad accettare la brutta realtà che stai vivendo. Ma non ci sono altre vie d’uscita: o accetti la realtà in modo da recuperare la serenità e la lucidità mentale, e quindi anche il senso di responsabilità della tua vita, oppure oppure continui a non accettarla e a lamentarti inutilmente, permanendo nello stato di confusione e prostrazione.

      Ti domando: era meglio continuare a stare con un uomo che non ti ama e non ti apprezza, oppure approfittare della possibilità di rifarti una nuova vita? A questa seconda possibilità perverrai soltanto recuperando la lucidità mentale, ossia accettando la realtà. Un consiglio: dato che la realtà ha una faccia negativa, quello che ti è capitato, e una faccia positiva, quello che ti accadrà quando avrai smaltito il dispiacere, se vuoi accelerare il recupero della serenità, quarda alla faccia positiva. Dopo il buio della notte arriva sempre una splendida giornata di sole!

      Tanti auguri da parte mia.

      Rispondi
      • Grazie infinite per la celere risposta. TErmino con qst righe e poi nn disturbo piu.
        Ma come si fa ad accettare qlcs che si odia? Dovrei perdonarmi, ma sarebbe come giustificarmi, e nn ci riesco, ho scelto cio’ ke nn va bn per me,
        Ed tutta colpa mia! E’ come
        Se
        Nn avessi ascoltato la vera me stessa. E’ vero nn si puo’ stare con ki nn ci ama. Ma
        Poi come faccio a dividere il mio bimbo con lui che nn sopporto? E rifarmi una vita nn creera’ dispiacere al piccolo? Come fara’ ad avere stima della sua mamma? Si meritava una famiglia normale, 2 genitori che si amavano. Qst era il mio valore e desiderio piu’ grande, e mi chiedo come ho fatto a perdere l’unica persona che faceva per me e fare un figlio con qll sbagliato.ora nn credo piu’ a niente. Mi fido di qll che consigli e vorrei riuscirci a fare come dici.. Altrimenti impazzisco
        Grazie infinite

        Rispondi
        • La cosa peggiore è piangere sul latte versato: è come rivoltare il coltello nella ferita. Dovresti sapere che ogni cosa ha sempre due facce, ossia vantaggi e svantaggi, e nel tuo caso ti conviene guardare in avanti e non indietro. Ovviamente, come nel lutto, gli episodi spiacevoli hanno bisogno di tempo per essere accettati. Ingoiare il rospo non è facile ne tanto meno piacevole, ma è necessario x ridurre la sofferenza.
          Tieni anche presente che non esistono scelte indolori o perfette: qualunque decisione costringe a perdere qualcosa.
          Accettare la realtà è comunque sempre la scelta migliore perché ti fa recuperare la lucidità mentale e uscire dalla disperazione.
          Dopo la notte arriva sempre il giorno.

          Rispondi
  53. Buongiorno Sig. Foglia, ho letto questo suo articolo e anche quello dedicato sui pensieri negativi. trovo molte analogie con quanto sta succedendo a mio fratello ma temo ormai per lui che sia arrivato ad uno stadio troppo avanzato di pensieri negativi che ormai gli stanno condizionando la vita e buttando in stato depressivo. Per via di problemi sul lavoro che facevano presagire ad una perdita del posto fisso, ha iniziato ad essere perennemente triste sul suo futuro e sul come mantenersi visto che abita solo. questi pensieri purtroppo lo hanno portato a fare pensieri talmente negativi su quel posto e su tutte le persone che vi lavorano che è arrivato alla conclusione che lo volessero istigare al suicidio o peggio ancora ucciderlo. per rafforzare questa sua teoria ha collegato una serie di episodi senza senso apparente se non nella sua testa su cose avvenute che per lui erano una chiara conferma delle sue teorie tanto da arrivare a presentarsi ai carabinieri dicendo di sentirsi in pericolo per lui e noi familiari. si è proprio costruito un film nella sua testa. noi purtroppo ce ne siamo resi conto solo in questo momento e iniziando a parlare con lui siamo riusciti a fargli vedere sotto un altro aspetto tutti gli episodi da lui menzionati tant’è che su alcune cose ha ammesso di aver esagerato. questo però non gli ha tolto la paura e ha ammesso che continua a fare pensieri negativi e collega a questi pensieri anche nuovi insignificanti episodi. cerchiamo di distrarlo con il calore familiare e lui stesso piu volte nei suoi momenti di lucidità dice di volersi riprendere la sua vita che prima era davvero brillante e carismatica. quando è lucido sente anche amici di cui si fida e programma di uscire ma basta poi un attimo di pensieri negativi che collega a questa vicenda a fargli perdere la voglia di uscire a svagarsi. per fortuna questa situazione di pensieri negativi di teoria del complotto è agli inizi, più o meno un mese ed è esplosa con la denuncia ai carabinieri la settimana scorsa. per fortuna lo abbiamo convinto ad iniziare un percorso con lo psicologo per fargli imparare a gestire questi pensieri negativi nella speranza che siano limitati a questa situazione e non alla generalità della vità. temiamo che questo dipenda dalla depressione e dal fatto che non abbia accettato la realtà che stava vivendo a lavoro. secondo lei è una situazione recuperabile?

    Rispondi
    • Caro Francesco,
      la malattia di tuo fratello la puoi chiamare depressione, esaurimento nervoso, fissazione e anche nevrosi infantile. In questi casi, l’affetto e la presenza amorosa dei propri familiari è fondamentale per evitare l’escalation dell’ossessione e delle paure, il che rappresenta l’anticamera della pazzia.

      La paura di perdere il posto di lavoro è micidiale e porta proprio in questa direzione perché il soggetto non dorme più e quindi la sua mente s’indebolisce sempre più martoriata dai pensieri negativi e ossessivi.

      La migliore cosa da fare in questi casi è compensare la stanchezza mentale con la stanchezza fisica. Costringi tuo fratello a fare lunghe camminate a piedi. L’ideale sarebbe correre a piedi e fare una bella sudata per eliminare le tossine e fare un pieno di endorfine. La corsa ha anche altri vantaggi perché ossigena alla perfezione tutte le cellule del corpo e specialmente i neuroni, cosa che avviene anche durante il sonno a chi riesce a dormire.

      Naturalmente per combattere i pensieri negativi, l’ansia e le paure immaginarie, anzi pazzesche, non è facile perché si tratta di emozioni e quindi scattano autonomamente e automaticamente perché sono meccanismi salvavita, anche se perversi. Agire direttamente sull’ansia con prodotti farmaceutici è pazzesco, almeno è questo il mio punto di vista.

      Le emozioni negative sono causate da una bassissima autostima –leggi anche mancanza di fiducia, sicurezza e convinzione- ed è su questa che bisogna agire. E siccome la sincronicità si manifesta sempre al momento opportuno, posso dirti che ho appena pubblicato un ebook (destinato a diventare best-seller) dal titolo: “COME ACCRESCERE VELOCEMENTE L’AUTOSTIMA”.

      In sintesi, per migliorare velocemente l’autostima occorre agire sulla propria autoimmagine infantile e trasformarla in autoimmagine adulta. L’autoimmagine o immagine di sé è di natura inconscia. E io ho escogitato un metodo facile facile che arriva dritto all’inconscio per cancellare i vecchi programmi negativi – i famosi circuiti neuronali -, in pratica le convinzioni limitanti che sono la causa delle paure e dei fallimenti, iscrivendo nella memoria inconscia nuovi circuiti neuronali, nuovi programmi, ossia convinzioni potenzianti che generano comportamenti più idonei e abitudini positive.

      Spero proprio, Francesco, che tu sia il primo ad acquistare questo libro straordinario!

      Rispondi
      • Gentilissimo sig. Foglia la ringrazio davvero tanto per la sua risposta. Quello che scrive è una sacrosanta verita, infatti da quando e successo il fattaccio epilogo di questa brutta storia, mio fratello sta dormendo a casa dei miei genitori e l’amore di tutti noi della famiglia ha diminuito l’escalation dei pensieri negativi, ha ripreso a dormire un po di più e giorno dopo giorno si sta rendendo conto delle sue ossessioni con la volonta di mandarle via dalla sua testa. Per fortuna quando stasera ho accennato il discorso della corsa e allenamento fisico l’ha trovata una buona idea e faremo di tutto (anche andare insieme a lui) affinché lo faccia. Siamo inoltre tutti d’accordo in famiglia di non iniziare alcuna terapia con farmarci; solo sedute da uno psicologo con cui si instauri un rapporto empatico che lo aiuti a gestire queste ed altre situazioni di angoscia interiore. Per concludere sono davvero ben lieto e onorato di leggere il suo ebook (messo oggi in lista desideri e domani lo acquisterò) di cui regalero il best seller a mio fratello :-). Sono contento di averLa conosciuta. A presto. Francesco

        Rispondi
        • Ciao Francesco, con una persona positiva come te, tuo fratello supererà tutte le difficoltà e farà tesoro della sua brutta esperienza. I Mali servono a farci CRESCERE e tuo fratello aveva bisogno di questa esperienza. A posteriori le crisi devono essere considerate sempre in maniera molto positiva, come anche lo stress, e in questa ottica si superano assai più rapidamente.

          Rispondi
  54. Piacere Simone .. complimenti una spiegazione così non l ‘ avevo mai trovata ma ho un dubbio i pensieri negativi sembra che mi perseguitano ciò ogni giorno mi vengono in mente .. come mi dovrò comportare difronte a questi , cerco di bloccarli o li lascio fare ma non gli do retta ! Sembra come se ho mille voci che mi parlano e non so più quale ascoltare ps: il libro in libreria si trova ?

    Rispondi
    • Caro Simone,
      i pensieri negativi ti assillano quando stai senza far niente. Se hai la mente occupata (lavoro, sport, ecc.), essa non può angustiarti.

      I pensieri negativi sono falsi, e non gli devi credere, ma hanno anche una grande funzione: ti stanno dicendo che devi cambiare modo di pensare e di comportarti.

      Per i libri consulta le seguenti pagine: I miei ebook, I miei libri, e Libri consigliati.

      Grazie del commento.

      Rispondi
  55. Ho letto con molto interesse l’articolo e condivido praticamente tutto.
    Però ho un dubbio.
    Se uno vive in una realtà dove subisce costantemente aggressioni o violenze la sofferenza è inevitabile. Il caso che mi tocca più da vicino è l’ambiente di lavoro dove da dipendente uno può subire continue molestie dai superiori,persecuzioni,violenze verbali, controlli subire pressioni per ridurre allo zero “l’andare in bagno”per non perdere tempo, straordinari mai pagati …
    Il mio ragionamento però si estende a situazioni ancora più difficili pertanto immagino la donna che subisce violenze fisiche/verbali/sessuali dal marito oppure il prigioniero che subisce torture e altre violenze…
    La sofferenza tendenzialmente è un’elaborazione mentale pertanto non si può dire che la sofferenza è fuori di noi ma siamo noi che la proviamo ma è altresì vero che alcune circostanze sono “pericolose” per l’individuo e al contrario se uno conduce una vita sana,vivendo in circostanze sane, facendo sport e mangiando prodotti sani ne guadagna come benessere.Il contesto in cui uno si trova conta.
    Io personalmente ho accettato la realtà dove stavo lavorando non mi sono opposto a nessuna aggressione e ho cercato di farmi scivolare tutto elaborando un giusto distacco, però quel modo di ragionare è anche faticoso in quel contesto, diciamo che fino a prova contraria non avevo ammazzato nessuno per dover subire certe aggressioni pertanto quando il contratto stava scadendo ho deciso in tutta serenità di prendere in mano la mia vita e di dire di no a quel tipo di politica e di rimettermi in gioco abbandonando il lavoro (con tutti i rischi che comporta ovviamente).
    Secondo me è importante che chi subisce violenze non faccia il gioco dell’aggressore.
    La mia domanda è come si fa a non soffrire in contesti come quelli esposti?
    Accettare la realtà vuol dire accettare passivamente le violenze?
    Non è forse meglio reagire cercando in maniera pacifica di cambiare quel tipo di realtà creata dagli uomini (come ad es. lotta non violenta di Gandhi)?
    Il suo articolo è più riferito a chi in un contesto pacifico/normale si sente avvilito per motivi vari?

    Grazie per l’attenzione

    Rispondi
    • Ciao Mone, le tue osservazioni sono molto pertinenti e logiche e le domande legittime e giudiziose.

      Accettare la realtà non significa essere passivi, e neanche aggressivi, ma assertivi, ossia agire con avvedutezza.

      Purtroppo, quando viviamo in ambienti svirilizzanti o subiamo un’aggressione fisica o psicologica, diretta o indiretta, le emozioni negative come la rabbia, la paura, l’ansia, il risentimento, l’odio, il desiderio di vendetta, ecc. finiscono per impossessarsi subitamente della nostra mente causando pensieri negativi e opprimenti e perdiamo la capacità di ragionare. Reagire senza lucidità mentale e quindi sotto l’effetto di emozioni negative troppo forti, ci fa essere violenti e irrazionali, oppure ci sentiamo paralizzati come nel caso di un lutto improvviso e inaccettabile di una persona cara, un tracollo finanziario, una malattia molto grave ecc.

      Le emozioni negative molto forti come la collera, anche se ciò che sto per dire non si trova in letteratura, hanno il potere di escludere totalmente l’emisfero sinistro del cervello, quello razionale, e ciò spiega la violenza omicida e assurda in persone giudicate ammodo dai conoscenti e vicini di casa: ecco il raptus di gelosia e di follia.

      Per recuperare la consapevolezza e la lucidità mentale, ossia il senso di realtà, la prima cosa da fare è accettare la realtà, ossia prenderne atto anziché stare a chiedersi: “Perché succede tutto a me, perché sono stato così stupido, perché sono così sfortunato, vorrei ammazzarlo… ecc. ecc. Rimuginare sulle ingiustizie subite o sulle proprie disavventure, ci annebbia il cervello e ci impedisce di uscire dalla crisi o dal tunnel in cui ci troviamo.

      Per cercare la luce occcorre prima rendersi conto di essere al buio; ma se non si riconosce la realtà, se la si nega, se la rifiutiamo, se non accettiamo il lutto, la sventura, il tracollo finanziario, l’abuso, la violenza, non recuperiamo la lucidità mentale e non siamo neanche in grado di trovare una via d’uscita.

      Quando le nostre cose vanno male “…ci sentiamo imperfetti, impotenti, frustrati, incapaci, tristi e proviamo immediatamente paura, ansia, rabbia, risentimento, mal di testa, mal di schiena e abbiamo tanti pensieri negativi. E per alleviare la nostra sensazione di impotenza proiettiamo i nostri sentimenti e le nostre inadeguatezze incolpando gli altri, a cominciare da chi ci sta più vicino, ossia le persone più care!” Tutto questo ci rende irresponsabili e irrazionali.

      Accettare ciò che è, ti libera dalla confusione e dai pensieri negativi e irrazionali, ti fa trovare la soluzione ai tuoi problemi e potrai agire con calma e avvedutezza! Accettando la realtà acquisisci automaticamente una visione completa e diventi responsabile della tua vita.

      Soltanto se smetti di dare la colpa agli altri della situazione incresciosa in cui ti trovi, e ti prendi le tue responsabilità, sei anche in grado di vedere l’altra faccia della realtà, quella positiva, e puoi rimboccarti le maniche con giudizio e non sotto l’effetto della collera.

      In sostanza, accettando la realtà, la confusione scompare e si recupewra la consapevolezza, abbiamo le idee più chiare e obiettive su ciò che ci è capitato o ci sta capitando, e siamo anche in grado di ragionare e di trovare la via d’uscita.

      Lì per lì bisogna sempre accettare la realtà perché in ogni caso non siamo in grado di cambiarla in alcun modo.

      E poi c’è un’altra questione da considerare. Molte volte la fortuna arriva per vie traverse e ciò che noi consideriamo sfortuna potrebbe rivelarsi a distanza di tempo la nostra fortuna. Del resto, il bene arriva attraverso il male (dopo le guerre e i terremoti arriva anche la ricostruzione e c’è tanto lavoro e benessere per tutti).

      Voglio dire che la cosa più sbagliata è perdere la speranza e agire d’impulso, sotto l’effetto della rabbia, credendo di avere ragione mentre in realtà anche la ragione ha due facce o due punti di vista. Quando si viene alle mani è perché ciascun contendente crede fermamemente di avere ragione. Quindi, senza lucidità mentale e consapevolezza si commettono molto errori, e soltanto attraverso l’accettazione della realtà smettiamo di essere confusi e in guerra con noi stessi e con gli altri. E quando siamo in guerra con gli altri gli ostacoli e i dispiaceri si triplicano…

      Reagire, soprattutto d’impulso, porta altri guai.

      Rispondi
      • Ti ringrazio per la celere risposta.
        In effetti credo anch’io che nella vita possa accadere di vivere situazioni piacevoli come spiacevoli.Sicuramente la differenza sta a come le si vive. Se si vive nel momento presente si è in grado di godere di ciò che è piacevole se invece si vivono situazioni spiacevoli si è in grado di avere la lucidità necessaria per superare il brutto momento senza aggravare ulteriormente l’inevitabile sofferenza.
        Ti ringrazio pertanto della precisazione su questo aspetto che credo interessi molte persone

        Rispondi
        • Ciao Mone,
          è proprio così: tutto dipende da come si interpretano gli eventi, e questo dipende molto dall’atteggiamento positivo o negativo della persona.

          Vivvere nel presente ci tiene lontani dai brutti ricordi del passato e dall’ansia per il futuro.

          Grazie per l’intervento.

          Pasquale

          Rispondi
  56. Ciao Pasquale,
    complimenti per i tuoi articoli. Condivido le tue affermazioni.
    Ho trovato molto in comune con i libri di Eckart Tolle: Il Potere di Adesso; Un nuovo mondo.
    I concetti espressi da Tolle sono esattamente gli stessi di quelli da te scritti nei tuoi articoli.
    Dopo aver letto i suoi libri sono stato per mesi molto bene poi purtroppo ho perso consapevolezza e per assurdo mi sono trovato in uno stato di estrema inconsapevolezza che mi ha fatto soffrire molto fino a portarmi a degli stati di ansia e di panico.
    Purtroppo non è facile vivere in uno stato di consapevolazza quando si è circondati da tante persone incosapevoli, persone dominate da un profondo ego.
    Oggi mi sono ritrovato su questo blog perchè preso da uno stato di sofferenza ho voluto cercare pareri per tranquillizare il mio stato di ansia. Sono contento di aver ritrovato come medicina gli stessi concetti che mi hanno reso felice per mesi. E’ un motivo in più di credere che ero sulla buona via e che è il caso ri riprenderla.
    Ti ringrazio.
    Michele

    Rispondi
      • Salve dottore,mi rivolgo a lei perché sono disperata..sto con il mio ragazzo da quasi un anno,lo amo moltissimo,prima di lui ho avuto una relazione molto turbolenta durata qualche mese e finita male che mi ha ferito molto. Con lui ho ritrovato la pace. Da tre mesi purtroppo,alterno dei periodi di fortissima ansia,a volte la mia testa si fissa sul fatto che lui non mi ama più,per motivi davvero futili e periodi in cui vederlo mi provoca ansia,la paura immensa che io non provi più nulla per lui e ogni cosa che guardo che mi ricorda lui mi fa scoppiare in lacrime come se ci fossimo già lasciati. Una volta,in preda all ansia l ho lasciato e sono stata malissimo,mi sono sentita male,urlavo come se qualcuno me lo avesse portato via contro la mia volontà…mi sono rivolta ad una psicologa cognitivo comportamentale maa non mi sta aiutando molto,anzi alimenta i miei pensieri negativi ed esco in lacrime dal suo studio. Sono disperata,ho provato a dare ragione ai pensieri negativi ma ciò mi porta a stare malissimo a piangere continuamente e a non vivere più. Sto provando a controllare l ansia,a trasformarli in positivi,amo troppo il mio ragazzo,per favore mi aiuti

        Rispondi
        • Cara Michela,
          l’ansia te la fai venire tu stessa a causa della tua eccessiva preoccupazione. La quasi totalità dei pensieri sono automatici e cioè non sei tu ad averli volontariamente, ma vengono da soli e non puoi farci asolutamente nulla. Cioè non puoi e non devi combatterli, ma acettarli con comprensione ed amore. Solo così essi ti lasciano in pace.

          Vero è che soffri probabilmente di bassa autostima, il che spiega perchè ti soffermi troppo su di essi e ti mostri preoccupata più del necessario.
          Per non soffermarti a ragionare su questi pensieri automatici e assurdi, e spaventarti a morte inutilmente, devi accrescere assolutamente la tua autostima, l’amore per te stessa, la fiducia in te stessa e nela vita.

          Non sforzarti a trasformare i pensieri negativi in positivi, è controproducente. Cambia soltanto i tuoi pensieri, pensa a cose belle anziché a cose brutte. Le preoccupazioni eccessive sono la causa dell’ansia!

          Ma è anche vero che devi avere pazienza, devi accettare i momenti tristi della vita che come i pensieri stesi, sono automatici. Insomma, se non accetti il brutto perdi anche il bello della vita. Tanti auguri!
          Pasquale

          Rispondi
  57. Grazie pasquale senz’altro un ottimo consiglio, infatti secondo me quello che serve a me e’ l’autostima, quando succede che non dormo vado in un ansia incredibile e praticamente mi si blocca il mondo e mi butto giu e penso: ” e senon dormo nemmeno domani? E se domani mi fara’ male forte il petto? E se nn dormiro’ piu come una volta? Praticamente tutti film mentali che non mi riesco a togliere, hai altri suggerimenti per me? Un tuo libro potrebbe essermi utile? Se si mi dici dove procurarlo? Grazie per il tuo aiuto e ti faccio i miei complimenti per la tua saggezza!!

    Rispondi
    • Ciao Gianni,

      grazie a te per aver accettato… i miei consigli. Come ho scritto nell’articolo in questione, il nostro cervello produce sia pensieri negativi che positivi, proprio come nella terra prosperano sia le piante coltivate che quelle spontanee.

      Anche nel bosco troviamo sia funghi buoni (commestibili) che funghi non buoni (più o meno velenosi). Ora mi viene in mente che anche nella rete dei pescatori capitano sia pesci buoni, che pesci da buttare via.

      Gianni, tu i funghi velenosi li raccogli o gli dai un calcio? E se scambi i funghi cattivi con quelli buoni, per esempio l’Amanita muscaria con l’Amanita caesarea, sai a cosa vai incontro? E sai cosa succede al contadino se non fa le zappettature a tempo debito per rimuovere le erbacce?

      Tutto questo per farti capire che devi imparare a riconoscere i pensieri “velenosi” che sono del tutto naturali e normali. Se non li riconosci e catturi subito, saranno i pensieri ossessivi e stressanti a catturare e possedere la tua mente e ti porteranno alla disperazione anche se si tratta di uno specifico problema. Infatti un pensiero stressante è molto invasivo e invadente e danneggia tutta la tua vita.

      Quali libri suggerirti? Ti consiglio “Se vuoi sbloccarti lanciati” e “La felicità a portata di mano”, ma anche l’ebook “Totomizza le tue paure”. La paura viene spesso sottovalutata, ma essa è all’origine di tutti i problemi quotidiani. Infatti la paura è causata dalla mancanza di qualcosa, è legata al mancato soddisfacimento di un bisogno. Se hai paura della povertà, hai pensieri di povertà e attiri al 100% la povertà. Se invece hai pensieri di prosperità attireai ogni ben di Dio.

      Leggendo i miei saggi impari ad avere fiducia (autostima) in te stesso e diventi sicuro e vincente in tutte le aree della vita (amore, lavoro, denaro e salute) perchè capisci che la ricchezza e la povertà, in senso lato, sono soltanto stati mentali e quindi basta pensare in maniera positiva e ottimistica, ossia in termini di abbondanza, per tenere lontani i pensieri stressanti e cambiare totalmente la tua vita.

      1abbraccio

      Rispondi
      • Caro pasquale quello che dici tu è giustissimo, anche io come la signora di sopra sono contrario ai farmaci, è pur vero però che i farmaci sono fatti per essere usati e non abusarli, una persona che usa correttamente un farmaco nn e’ assolutamente un drogato come e’ sfato definito prima,, immagina tu..una persona che fuma come un turco é felice e beato uno invece che momentanamente o anche non momentanamente si affida a un farmaco (ovviamente riconosciuto dalla sanità nazionale) bhe quello nn mi sembra drogato. .i farmaci ci sono e vanno usati quando servono e con il controllo del medico. Io credo di iniziare una cura farmacolica ovviamente lieve ma solo questo nn basta..ascoltanto i tuoi consigli devo cambiare vita, amare sempre di piu me e gli altri, accettare in tranquillita che di ansia si guarisce basta cambiare pensieri e per quello che mi riguarda..dirmi che se uno non dorme anche due giorni e lo accetta nn muore mica..che ne pensi caro pasquale? P.s ma il tuo libro dove lo trovo? Ciao pasquale e grazie per la tua pazienza nel starmi a sentire. ..

        Rispondi
  58. Ciao pasquale, mi chiamo gianni..sono ormai circa tre anni che soffro di ansia legata al dormire. .in pratica vado in ansia quando non dormo..sai anche io sono contrario ai farmaci anche se lo specialista mi rassicura sempre dicendomi che non dovro’ mai abusare di essi ma solo usarli, questo stato di ansia si riperquote anche sul giorno facendomi stare sempre incupito perché ho sempre cattivi pensieri..tu dici di accettare e sono daccordo ma come faccio a traaformare i cattivi pensieri in belli? Certe volte sembra che la mia mente sia in trappola..spero tu possa aiutarmi..ciao e ti saluto cordialmente. ..

    Rispondi
  59. Ciao Pasquale,
    non ti conoscevo, ma il tuo articolo mi è piaciuto molto. Ti faccio i complimenti perchè credo che tu abbia proprio ragione nel dire che il raggiungimento della felicità sta nell’accettare la realtà stessa.
    Io sono infelice da circa tre anni a causa di una separazione non voluta. Questo evento ha offuscato la mia mente, mi ha fatto compiere anche gesti affrettati quali un matrimonio con un uomo che non amo e, oggi purtroppo ho saputo anche di non poter essere confermata per il prossimo futuro sul posto di lavoro.
    Caro Pasquale, provo esattamente le sensazioni che ha descritto: senso di oppressione e impotenza, voler per forza cambiare a nostro piacimento la realtà. Come la vogliamo e cerchiamo noi.
    Io volevo sposarmi con il mio ex e diventare dirigente sul posto di lavoro dove mi trovo, invece di trovarmi licenziata e sposata con un uomo che non amo.
    Sono infelice da troppi anni ormai e mi sto logorando. Non vedo piu’ le cose in maniera lucida e mi sento in totale confusione.
    Molto di cio’ che consigli nel tuo post, dipende dal carattere di ognuno di noi. Io ho sempre avuto un carattere da comandante e pensavo che con l’impegno e la dedizione si potesse fare molto per cambiare gli eventi della vita.
    Purtroppo non è cosi’. Mi risulta difficile accettare la realtà soprattutto se poi la quotidianità ti riserva altre delusioni, sofferenze e come nel mio caso non essere felice con mio marito.
    Seguiro’ i tuoi consigli nel godere di cio’ che abbiamo e cancellare i pensieri negativi dalla testa ma vedere solo cio’ che è reale e obiettivo: nel mio caso accettare che quell’altro uomo non mi amava (altrimenti oggi eravamo sposati), cercare di vivere meglio il matrimonio accettando di buon grado mio marito che è una brava persona e, cercare un altro lavoro senza rimuginare sulle scelte del mio datore di lavoro.
    Ti ringrazio e se potrai darmi qualche consiglio a riguardo, avendo letto la mia storia, verrà accettato da parte mia con molto piacere.

    Rispondi
    • Cara Barbara,
      accettare la realtà signfica dire sì alla vita, si all’Universo e sì al cambiamento che non è mai una cosa piacevole. Ma per recuperare la lucidità mentale e riuscire a vedere il lato positivo delle cose, l’unica via d’uscita sta nell’accettare la realtà che è anche accettazione e assunzione delle proprie responsabilità.

      Penso che tu abbia le idee chiare ormai e sono sicuro che ne uscirai presto. Comunue, io sono sempre disponibile per ulteriori consigli.

      1abbraccio

      Rispondi
  60. come non riesco e non posso accettare il mondo per come è adesso non posso accettare nemmeno il tuo punto di vista, al massimo posso condividerlo riguardo a questioni futili riguardo le quali si può lasciar correre. il fatto di accettare la realtà per quello che è e rassegnarsi a questo può anche sembrare un controsenso ma mi da la sensazione di una fuga dalla realtà più che un accettazione. per farla breve voglio concludere con un esempio:probabilmente se nella storia tutti avessero accettato la realtà per quello che è la nostra civiltà sarebbe ancora al medioevo, se uno schiavo accetta la sua condizione di schiavo resta schiavo. quindi prendo atto della realtà del mondo e faccio il possibile per cambiarlo e anche aver fatto riflettere una sola persona su questo e sopratutto averle fatto prendere coscienza su questo per me può essere considerato un successo.
    se devi vivere strisciando alzati e muori!!!

    Rispondi
    • Ciao Diego,
      concordo completamente con le tue perplessità, ma non con le tue conclusioni. L’accettazione della realtà è solo un fatto provvisorio, ma fondamentale per muoversi razionalmente.

      Come spiego nell’articolo https://www.pasqualefoglia.com/blog/come-spazzare-via-i-brutti-ricordi-e-i-pensieri-negativi/ “Accettare la realtà non significa subirla supinamente, ma il contrario. L’accettazione di un brutto evento ci consente di recuperare la lucidità mentale perduta a causa delle forti emozioni alle quali siamo stati esposti, emozioni che anestetizzano letteralmente l’emisfero sinistro del cervello, e così riacquistiamo la ragione e il senso di responsabilità e siamo in grado di scuoterci e di rimboccarci le maniche. Bisogna accettare la realtà, il presente, per andare oltre la realtà, oltre il presente”.

      Ora, a prescindere dai casi personali, anche se prendiamo in esame le grandi rivoluzioni della storia, compresa l’attualissima rivolta dei giovani in Egitto, ci rendiamo conto che chi capeggia le ribellioni diventerà a sua volta il prossimo… dittatore, e la grande massa di rivoltosi che agisce per nobili ideali, ma in maniera per lo più irrazionale e istintiva, quando la rivolta sarà finita, si ritroverà letteralmente “cornuta e mazziata”. Non so se ho reso l’idea.

      Dunque, è ovvio che nessuno accetta la schiavitù e la mancanza di libertà o di democrazia, e nessuno può accettare la fame stando a guardare i “banchieri” che gozzovigliano, ma non è possibile cambiare in quattro e quattr’otto la realtà che non ci piace: le riforme avvengono molto lentamente e spesso col sacrificio, ingiusto e crudele, della vita da parte di molti giovani.

      Ma nel mio discorso di accettazione della realtà mi riferisco a situazioni come per esempio un lutto prematuro, una separazione non voluta, la perdita del posto di lavoro, il fallimento, un errore irrimediabile, una grave ingiustizia subita e a tanti altri casi personali in cui si smarrisce spesso la ragione proprio perchè non si vuole accettare la realtà troppo dolorosa che ci è piovuta addosso e si finisce per dare la colpa agli altri della propria situazione.

      La non accettazione della realtà ci fa essere in guerra con noi stessi e col mondo che ci circonda e questo fatto non gioca certamente a favore del benessere personale.
      Grazie del commento.

      Rispondi
  61. Grande Pasquale ,lo ammetto ,i pensieri sono una trappola,che ci possono dare brutte
    senzazioni fisiche,lo sto provando sulla mia mente,bisogna allenarsi per essere in equilibrio.
    Ieri mi e’ arrivato il tuo libro:la felicita’ a portata di mano.
    Non vedo l’ora di leggerlo.
    1 abbraccio Gavino

    Rispondi
    • Ciao Gavino,
      il segreto di una vita esemplare è: evitare le esagerazioni sia in eccesso che in difetto!

      “La felicità a portata di mano” ti caricherà al punto giusto accrescendo potentemente la tua consapevolezza!

      Grazie Gavino.
      1abbraccio

      Rispondi
  62. Quello che ho letto mi lascia sbalordito è possibile che un’uomo a 40 anni, dopo tante sofferenze non abbia mai preso in considerazione che per essere felici è ora di accettare la realtà?…ciao Paquale un giorno mi piacerebbe conoscerti.

    Rispondi
      • ho avuto ictus emorragico 08/08/2012, il 2016 mia moglie ha detto di non far venire un terapista a pagamento, tanto non ti prendi più, dimenticando che mi si
        bloccherebbe braccio e gamba.
        non posso dirle che ci sono nuovi strumenti di riabizzazione, perchè hai soldi
        e chi ti può portare a benevento, dove hanno il tms.
        tutti si meravogliano come mi riprendo, parlo da solo, con mia moglie non si parla mai

        Rispondi
        • Ciao Guido,
          L’amoRe cura più di qualsiasi medicina e terapia.

          L’amore di sé, che è quello più genuino e più efficace, può fare miracoli.

          Amati alla follia a dispetto di tutto e di tutti.

          1abbraccio
          Pasquale

          Rispondi
  63. Accettare la propria confusione invece di giudicarla, a questo oggi son arrivata.

    Capirla e calmarsi, cercar di rendersi conto che non è arrivata da sola e si è abili di rispondere, responsabili e si è parte di ciò che accade. Non giudicare la confusione, come il sangue non giudica il cuore che lo dirama più veloce verso il corpo in presenza di pericolo, lo prepara alla corsa. Così la cimice perde energie nel cercar, a grembo all’aria, di rigirarsi. E la rondine con un’ala rotta, continua a cercar di prender il volo, affaticandosi ai nostri occhi. Ai nostri occhi.

    La confusione, la compressione di tanti pensieri in una sola persona, crea nel mio caso affaticamento corporeo e voli pindarici in tempo zero, possibilità di commettere gravi errori, causati da dimenticanze, da omissioni, sono troppo nei miei pensieri, c’è un nodo da slegare e mi butto nel gomitolo. Mi aiuta considerare che in un giorno o un mese un punto di vista non può cambiare così ampiamente, razionalizzare e cercare di far passare la febbre mentale, cambiando spesso il cuscino surriscaldato su cui poggio la testa; in che modi? Dipende. Cercando i silenzi e togliendo qualche mattone, ponendomi in situazioni nuove e cercando di essere molto presente anche se fatico, molto attiva in quel che faccio (anche il riposo può essere attivo!). Insomma metterti in situazioni dove la mia ombra, il mio agire, il mio pensare o non pensare, abbia un riscontro visibile. Togliermi dai contesti che non permettono alla mia confusione di esplicitarsi, di raffreddarsi.. Guardare la televisione da sola abbuffandomi nel mio caso è una maniera di fingere di prendermi il tempo per riflettere e calmarmi, è un sedativo, quindi lo evito, specialmente se non sono in compagnia e non lo faccio per star meglio, ma per cercare tregua. Cercar tregua da me stessa nella realtà tangibile, in cui sono attiva con più parti di me possibili. Accettando un’attività in compagnia ed esercitandomi ad ascoltare le esperienze altrui, a discapito del ronzio in testa, condividere una risata o un pianto. Oppure non far nulla,quando la confusione è tanta, io non giudico lo scappare, il cambiar brutalmente abitudini. Se la confusione è tanta, c’è qualcosa in pentola che bolle. La re-azione è personale.
    Sì, gli effetti saranno evidenti., ma alla base credo ci sia qualcosa da scegliere, quando ci si sarà aiutati a sbollentare la testa o nell’aiutarsi a sbollentarla.

    Grande confusione merita grande scelta, che può essere accettare la realtà, non accettarla affatto agendo in un tentativo di smuoverla (un cambiamento nasce da una pre-visione), distanziarsene incombendo in una nuova. In ognuno dei casi si ha un ruolo rispetto all’ambiente e la realtà in cui si sta agendo ultimamente o abitualmente.. Ma ora speculo, perché la voglia di discutere ciò che riesco a capire, mi porta a non aver rispetto di chi legge e così mi impongo, scusate. Volevo dire che la confusione anche merita di essere accettata e non giudicata subito. Magari trasferendosi per un po’ in una mela cotogna e smettendo di ascoltare qualsivoglia consigli, miei inclusi..!

    http://gibranmadman.blogspot.it/2006/05/la-melagrana.html

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    • Ciao Telise,
      potremmo dire: benedetta accettazione!

      Certamente, perché per riacquistare la lucidità mentale bisogna accettare la realtà, prendere coscienza della propria confusione senza giudicarla o criminalizzarla. L’accettazione è l’acqua fredda che fa cessare l’ebollizione dell’acqua nella pentola, pardon della mente affaticata per i troppi pensieri. La mente surriscaldata è gioco forza confusa e smarrita. Un consiglio inusitato: bevi molta acqua! L’acqua raffredda il cervello.

      L’accettazione rasserena e calma la mente e la mette in grado di comprendere la situazione e di assumersi le proprie responsabilità, quindi fa cessare le pericolose proiezioni (con le le quali si accusa gli altri dei propri guai) e fa emergere l’ombra nascosta.

      Ci sono veramente tanti motivi per cui l’accettazione è taumaturgica. Molte volte si giudica la situazione molto più grave di quanto non sia, ignorando che spesso “la sfortuna è la tua fortuna” e che dal male nasce il bene.

      Accetta la realtà e la confusione sparirà.

      1abbraccio

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  64. ciao pasquale mi chiamo simonetta ed ho 56anni !! leggo con piacere quello che scrivi e cerco di farne tesoro ! sto attraversando un momento molto difficile che non so come si evolverà ! sono completamente priva di energia e demotivata ! non riesco più a provare piacere per nulla ! sono sempre stata una ottimista e nonostante tutto voglio continuare ad esserlo ! ma la vita mi sta mettendo a dura prova ! la perdita del lavoro è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ! mi sono data da fare ma ……..niente ed alla mia età non è facile ! sono stanca di sentirmi dire che non sono la sola ad essere in questa situazione . Non è una consolazione ed è la mia di vita che sta andando male . tu mi domanderai : cosa vuoi da me ? niente ma il fatto è che non riesco a vedere la luce !! cerco di mettere in pratica gli insegnamenti del pensiero positivo ma evidentemente la mia parte inconscia la fa da padrona ! sto leggendo “come ottenere il meglio da sè e dagli altri ” di Anthony Robbins e la cosa che mi ha colpito è quella in cui lui afferma che per certi cambiamenti non occorra tanto tempo ma che con l’aiuto di determinate ” ancore” e ” rincorniciamenti” il cambiamento può essere immediato ! vorrei la tua opinione a riguardo anche perchè lo hai messo tra le icone sulla copertina del tuo libro !!

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    • Ciao Simonetta,
      hai tutta la mia solidarietà. Certo, senza lavoro come si fa a vivere e come si fa a restare sereni? Antony Robbins è il più grande motivatore vivente ed il suo libro ha incantato milioni e milioni di persone, me compreso. Ma poi la gente continua a stare male e a non risolvere un bel nulla. Non si può né manipolare gli altri, né manipolare la propria vita: la disillusione non si fa attendere molto ed è sempre cocente.

      L’unica cosa che possiamo fare per risolvere i nostri problemi è indagare i nostri pensieri perchè sono essi che ci fanno soffrire. La realtà non è mai così brutta come i pensieri ce la fanno apparire. Di fronte a problemi così gravi e stressanti tu sei talmente confusa e indecisa sul da farsi che non riesci a vedere la luce e ti senti demotivata e priva di energie. Eppure il sole sorge ogni giorno e dopo la tempesta ritorna sempre la quiete! Dici che sei ottimista, io vedo invece tanto pessimismo e ti comprendo perfettamente.

      Il mio consiglio è questo: per prima cosa devi recuperare la tua lucidità mentale, la tua chiarezza interiore, non certo con l’uso di ancore miracolose o altre diavolerie della PNL: devi accettare la realtà, ingoiare il rospo, anzicché ribellarti di fronte alle ingiustizie della società. Lamentarsi e ribellarsi non serve a nulla e aumenta la confusione e lo stress. Accettando la realtà recuperi la tua chiarezza interiore e il senso di responsabilità verso te stessa e la tua famiglia. Recuperare il senso di responsabilità significa, cara Simonetta, che la responsabilità non è mai degli altri, non è mai esterna a noi, ma sempre personale, anche se non bisogna farsene una colpa. Insomma, sei tu che ti devi rimboccare le maniche, ma veramente, non io (faccio x dire)!

      Ma non è finita. Hai citato Antony Robbins. Il capitolo più interessante dei libri di Robbins è dove parla delle credenze limitanti, anche se non ci spiega, o per lo meno non ci fa capire bene che le credenze negative sono la causa dei pensieri ossessivi e dello stress. Ma il suo libro è stato una rivelazione.

      Nel tuo breve discorso io ho trovato una sola credenza micidiale: “Mi sono data da fare, ma alla mia età non è facile”! E’ questa credenza che ti blocca, cara Simonetta: la mia convinzione invece è che la vita incomincia a 60 anni. Per me è stato così, sinceramente.

      Rispondi
  65. ciao,
    mi chiamo tiziana e leggo da poco i tuoi articoli, li ho trovati molto utili, però la verità è che come a te sembra facile, e a dire la verità leggendoli trovo tutto molto facile anche io, poi come si suol dire dal dire al fare in mezzo ci sta il mare.
    ovviamente se sono arrivata a trovare i tuoi articoli e se sono qui a scriverti è perchè sto attraversando un periodo di “confusione pazzesca” che non mi fa vedere la realtà come dovrei e di conseguenza non riesco più a provare serenità, gioia e amore per quello che faccio nella mia vita di tutti i giorni.
    cerco di sforzarmi e cerco di contenere i miei pensieri, cerco di cambiarli, ma più ci provo e più loro si prendono gioco di me, cambiando strategia.
    ho 41 anni e ho sempre puntato l’obbiettivo e sempre raggiunto, l’ultimo che ho raggiunto, qualche mese fa, mi ha lasciato un vuoto, sono bloccata, non riesco ad andare avanti e quel che è peggio ho un’immagine di me davvero brutta, come se l’io che ho sempre apprezzato, amato e stimato mi abbia abbandonato.
    Chiudo perchè sto scrivendo tanto e conoscendomi più scrivo e più creo confusione.
    In realtà volevo solo ringraziarti, perchè metti al servizio di tutti la tua esperienza e questo aiuta molta gente.
    Grazie di esistere!
    Un abbraccio a te e a tutti i tuoi lettori e ammiratori!
    Ty

    Rispondi
    • Grazie Tiziana, ricambio l’abbraccio! Hai ragione quando dici che a me sembra facile. Per me è veramente facile perché ho raggiunto un ottimio livello di CONSAPEVOLEZZA, anche se non bisogna mai perdere la modestia!

      Rispondi
  66. Ritengo sagge le parole di dover accettare la realtà così com’è per vivere bene ma, come si concilia tutto ciò con quanto hai asserito in altre sedi (tra cui anche in un tuo libro a tal proposito) per cui dicevi che è importante buttarsi nell’azione? nel momento in cui si agisce, ciò non implica in qualche modo di incidere sulla situazione presente?

    Rispondi
    • Ciao Rita,
      grazie per questa domanda. L’accettazione della realtà non è rinuncia, ma AZIONE! Accettazione della realtà significa assunzione delle proprie responsabilità, il che spinge a rimboccarsi le maniche a a darsi da fare: quindi più azione di così!

      Accettare la realtà è indispensabile per fare chiarezza dentro di sé. Se non conosci qual è il tuo problema, come puoi affrontarlo e risolverlo?

      Accettando ciò che è, pensierio e azione si muovono nella stessa direzione senza conflitti e senza inutili resistenze. E così arriva la lucidità mentale e sai cosa devi fare per rimediare alle situazioni.

      Se non accetti la realtà, continui a fare resistenza e a lamentarti senza concludere nulla e senza trovare chiarezza dentro di te!

      Rispondi
  67. grazie per la risposta. Devo seguire il tuo consiglio. Anche nella vita devo prendere tutto serenamente, mi arrabbio quando le cose vanno male, faccio le corse per un appuntamento inutilmente. Sono troppo preciso, ma non sono tutti come me e a volte non me ne rendo conto ma chi me lo fa fare. Per il discorso della bilirubina è proprio come dici tu, devo imparare a rilassarmi forse è proprio quello il mio problema

    Rispondi
    • Caro Antonio,
      nessuno nasce imparato! Io ritrovai la libertà… quando appresi che dovevo essere più flessibile e più distaccato. Lo trasferisco anche a te questo consiglio di tutto cuore perché la rigidità e l’attaccamento sono i peggiori difetti, sotto tutti i punti di vista! L’eccessiva rigidità di carattere (leggi anche il voler aver per forza ragione) e l’eccessivo attaccamento alle persone e alle cose provocano stress, frustrazione, depressione e… malattie!

      Rispondi
      • Eh si hai proprio ragione la devo finire col dannarmi, devo insistere, la vedo dura ma è per il mio bene e per laos salute. Ora sono lontano dalla famiglia per lavoro, da mio figlio e forse questa cosa si accentua ancora di più. Faccio fatica a dormire quando lavoro di notte per l apprensione che suoni la campana per uscire, sono un pompiere e faccio questo lavoro da poco. Scusano se insisto ma parlare con te mi fortifica

        Rispondi
        • Ciao Antonio,
          fare il pompiere è uno dei più nobili mestieri perché sei al servizio della comunità. I pazzi danno fuoco e tu intervienei senza chiederti chi sia il pazzo; sei pronto a fare qualunque cosa quando si tratta di salvare una persona; ti distingui durante le alluvioni, i terremoti e in ogni calamità. Senza i pompieri la società non saprebbe difendersi dalle bizzarrie della natura. Abituati al suono della camppana: è la campana che ti fa Grande!

          Rispondi
          • Sembra strano ma è così. Da quando sono entrato nel corpo non riecco proprio a rilassarmi. Soprattutto quando faccio il turno di notte sai che ci riposiamo, tutti dormono tranne me come se stessi vigile aspettando la chiamata. Ma anche a casa per dire il pomerigio che potrei rilassarmi un Po non dormo. Arrivo alle sera che son distrutto. Ti chiedo,Forse non mi sono sono addentrato del tutto in questo splendido lavoro?

            Rispondi
  68. CONFERMO TUTTO QUello che dici e ti preannuncio che apprezzo sempre i tuoi articoli. La mia esperienza che voglio dirti è questa e vorrei un consiglio. Da qualche anno mi hanno diagnosticato la sindrome di ghilbert. non so se la conosci. è una malattia benigna del fegato. Bene. in caso di stress mi STRESS il valore della bilirubina mi aumenta e la parte bianca dell occhio si colora di giallo. mi fisso a guardarmi sempre allo specchio anche perchè mi ferma la gente per strada e me lo ricorda. Lo so sbaglio ma a volte è piu forte di me, dovrei imparare a convivere altrimenti peggiorero sempre

    Rispondi
    • Caro Antonio,
      Ringrazia Dio che si tratta di una malattia benigna. Ma vorrei farti capire che non è tanto il fegato o l’intero corpo il vero problema, ma i brutti pensieri sul fegato… Ecco perchè se tu riuscissi ad accettare la tua situazione, pensando magari a chi sta peggio di te, non avresti più cattivi pensieri e non ci sarebbe l’aumento del valore della bilirubina. Hai detto bene: bisogna imparare a convivere con i propri acciacchi. Meno ci pensi e meglio è. E per non pensarci devi tenere sempre la mente occupata a fare qualcosa.

      Rispondi
  69. ti preannuncio che leggere i tuoi articoli è sempre gratificante. Confermo tutto quello che dici, io sono uno che si fissa molto e mi comporta spesso pensieri negativi. Es da quakche

    Rispondi
  70. Effettivamente i colpi bassi e i dardi più brutti li riceviamo dall’interno, non dall’esterno, come stupidamente crediamo.
    Un altro passo avanti

    L’abbraccio

    Mario

    Rispondi
  71. Pasquale, come sempre hai colto nel segno!
    Penso che il tuo concetto possa anche essere riassunto con una massima di Freud che lessi qualche giorno fa: Il prezzo del progresso di paga con la riduzione della felicità, dovuta all’intensificarsi dei sensi di colpa.

    Rispondi
    • Ciao Stefano,
      probabilmente il progresso c’entra solo relativamente perché si tratta di fattori ancestrali. I motivi dolenti sono le credenze limitanti, da cui nascono i pensieri negativi, e le proiezioni che fanno si che diamo sempre la colpa di ciò che succede agli altri e mai a noi stessi.

      Rispondi
  72. Capisco benissimo quanto dice Mario. Spesso i pensieri negativi ci martellano la mente facendoci stare male. E ci si avvilisce quando, pur leggendo tanti bei consigli, come quelli suggeriti da Pasquale, pur divenendo consapevoli di come dovremmo fare per stare bene, pur riuscendo a fare bellissimi ragionamenti di saggezza, poi non riusciamo a mettere in pratica quanto appreso razionalmente. Ma posso confermare che la costanza e l’impegno premiano sempre, senza nemmeno che ce ne accorgiamo, come la goccia così piccola e leggera col tempo corrode la roccia, così avviene nella nostra “testa dura”. Se noi siamo tenaci, il nostro inconscio elabora quanto appreso, piano piano lo assimila e poi lo mette in pratica. E’ chiaro che non possiamo pretendere il miracolo in un istante, siamo esseri umani, e in quanto tali molto complessi, non è facile ristabilire gli equilibri compromessi. Ma diamo tempo al tempo, inondandoci intanto di fiducia e speranza, già questo ci farà vivere meglio, poi, continuiamo a leggere frasi corroboranti, leggiamo le esperienze degli altri, scambiamoci le idee, e poi quello che per noi ora appare solo un miraggio, un miracolo, col tempo accadrà.
    Buona vita a tutti.

    Rispondi
    • Ciao Rita, sei sempre saggia e illuminante. Il motivo per cui la goccia va così lenta a corrodere la roccia è che la roccia è troppo dura e resistente. La roccia è rappresentata dalle vecchie credenze limitanti di cui non siamo coscienti, e così facciamo sempre gli stessi errori, insistiamo con gli stessi pensieri sbagliati, ossia con le nostre fissazioni, e la goccia perde di efficacia.

      Basta eliminare quei pensieri ossessivi… accettando la realtà, accettando ciò che è e che non possiamo modificare, che è anche la verità, anche se poco piacevole, ed ecco che la roccia si frantuma da sola in un attimo!

      Ecco dunque il problema: vogliamo testardamente cambiare qualcosa che non va, che non ci garba, non riusciamo a ingoiare il rospo, e perciò si continua a soffrire e a “morire”.

      Il segreto è che dobbiamo smettere di voler entrare nella testa degli altri, considerato che dopo tanti anni non abbiamo ottenuto alcun risultato utile, e prenderci finalmente le nostre responsabilità anziché dare la colpa agli “altri” per i nostri turbamenti e fallimenti! Non è questione di strategie sbagliate se non riusciamo nei nostri intenti, se non riusciamo a liberarci di certi pensieri, ma dipende dal fatto che non possiamo cambiare la realtà, non possiamo cambiare le situazioni, né tanto meno cambiare le persone, quindi non ci resta che accettare la situazione per far sparire il problema!

      I nostri neuroni non ci arrivano da soli a smetterla di pensare sempre alla stessa cosa, dobbiamo aiutarli noi!!!!!!!!!!!!!!!!

      Essi ormai sanno ragionare solo in quel modo “ossessivo” e noi scioccamente gli prestiamo attenzione, gli diamo importanza, anziché cercare di capire che (i neuroni) ragionano in modo sbagliato, perché ci danno ragione mentre in realtà abbiamo torto! Il punto cruciale per venirne fuori è ammettere anche i nostri torti, le nostre colpe!

      Non vi pare una cosa folle prendersela, per esempio, con il padre o la madre anche dopo la loro morte, o prendercsela con il mostro… a distanza di tanto tempo dai fatti accaduti? E’ così che succede con le fissazioni perché i neuroni ormai sono entrati in corto circuito e soltanto non pensandoci più possiamo uscirne; e per non pensarci più dobbiamo ingoiare il rospo accettando la realtà e convincerci che le nostre storie sono false, che siamo sulla cattiva strada, che è tutto sbagliato. Ciò che noi pensiamo è sbagliato. Per es. la colpa non è del nostro nemico…, ma nostra! Proprio quello che non siamo disposti ad ammettere perchè è così comodo dare la colpa agli altri! Ma in questo modo restiamo prigionieri dei notri fantasmi e non ce ne liberiamo mai.

      Accettare la realtà significa anche prendersi le proprie colpe: solo così si diventa liberi, soltanto così la mente cessa di perseguitarci!

      Rispondi
  73. E’ tutto vero quello che scrive sig. Foglia, ma c’è un ma…
    I suoi scritti e i suoi consigli mi hanno aiutato molto, diciamo che vivo quasi in un mondo technicolor (sono fortunato 🙂 ), ma come dicevo prima c’è un ma…
    A volte la tua mente non riesci a controllarla, va alla ricerca incessante di pensieri negativi indipendentemente dalla tua volontà, senza accorgertene. Va alla ricerca dei colpi bassi che hai ricevuto; cerca e trova tutti i dardi del destino che ti hanno trafitto e piegato. E anche se sei riuscito a rialzarti e ad andare avanti a testa alta, accettando quello che ti rimane, la tua mente riesce a soggiocarti: ti fa entrare nella spirale dei giochi perversi, ti illude di farti stare meglio, lacerandoti lo spirito.

    Rispondi
    • Mario, sei un grande! Hai perfettamente ragione. La mente ha bisogno delle sue storie e si crea per lo più storie deprimenti, tristi, ma anche false!

      La mente riesce a soggiogarti perché è confusa, perché non sa come uscire dal buio della notte e perciò incontra continuamente i suoi fantasmi e i suoi mostri. Ma è tutto falso!

      Sono le proiezioni dell’ombra nascosta che creano fantasmi e mostri. Quando un pensiero ti turba devi rigirarlo al contrario. Quando pensi: mio padre non mi ama devi intendere: io non amo mio padre; quando pensi: mia madre è sporca, devi intendere: io sono sporco; quando pensi il mio amico si comporta male, devi intendere: io mi comporto male; quando pensi la mia donna non mi rispetta devi intendere: io non rispetto la mia donna. Quando pensi ai “colpi bassi che hai ricevuto” devi pensare ai colpi bassi che hai inferto, magari inconsciamente e involontariamente; e quando la tua mente “cerca e trova tutti i dardi del destino che ti hanno trafitto e piegato” devi intendere quante persone ho trafitto e piegato con i miei dardi senza neanche rendermene conto.

      La mente ha questa peculiarità fuorviante: dà sempre la colpa agli altri!

      Quando cerchiamo di farci gli affari degli altri, quando pretendiamo di influenzare gli altri, quando vorremmo cambiare le persone, la realtà e le situazioni, quando accusiamo a spada tratta, ci comportiamo come pazzi perché la mente è in corto circuito. Perdere la lucidità mentale, perdere la chiarezza interiore, pensare ostinatamente alla stessa cosa è come perdere la ragione!

      Accettando la realtà, accettando ciò che è, con umiltà, pazienza e fiducia, si possono affrontare e sconfiggere i fantasmi e i mostri della paura e dell’ansia. Ma mi rendo conto che per chi è vissuto a lungo nel buio, è difficile anche immaginare di poter rivedere la luce, e si è talmente affezionato alla sua depressione e alle sue frustrazioni da non volersene privare… E le credenze negative da cui si formano le abitudini peggiori continuano a creargli storie deprimenti e frustranti.

      Ma come dice Rita, la goccia della speranza sta lentamente formando un grande lago, il lago della consapevolezza e dell’amore.

      Rispondi
  74. Ciao Pasquale,
    ieri nel commento sull’accettazione della realtà abbiamo un pò parlato dei giovani che assumono droghe o alcol per placare il loro disagio interiore.
    Te ne vorrei un pò parlare perchè non è una cosa che mi riguarda in prima persona però ci sono delle mie amiche che abusano di queste sostanze.
    Io sono assolutamente convinta che ad ogni disturbo d’ansia è associato un aumento nell’abuso di alcol,droghe, cibo e farmaci come gli ansiolitici.
    Ma io sono assolutamente contraria a queste cose sopratutto ai farmaci come appunto gli ansiolitici per eliminare l’ansia.
    Perchè sono convinta che quando ci si anestetizza bevendo, mangiando tantissimo e prendendo delle gocce di ansiolitici , si comunica a se stessi il messaggio di non riuscire a gestire le proprie emozioni o le proprie preoccupazioni.
    Non si riflette mai a fondo su di esse nè si esamina quanto, di fatto, sia irrazionale il proprio modo di pensare.
    La grande attrattiva della anestetizzazione io credo risieda nel fatto che ha un’efficacia immediata ed è facilmente accessibile quindi pensiamo che sia meno pericoloso ma in realtà cosi facendo non riusciamo a capire che cosa davvero ci fa stale male e a risolvere il problema che ci affligge.
    E anzi i problemi diventano due : l’ansia e il comportamento autodistruttivo.
    Tu parli molto sopratutto dell’abuso di alcol e droghe ma secondo me è anche molto importante mettere in mezzo a queste sostanze i farmaci come appunto gli ansiolitici.
    Ormai molte persone ne fanno un uso quotidano e spropositato.
    Ma io sono convinta che solo le persone che hanno dei disturbi legati all’ansia per malattie mentali debbano prendere dei medicinali, perchè in quel caso sono assolutamente utili. Ti aiutano a condurre una vita normale, perchè diciamocelo ci sono persone che non escono di casa per l’ansia. Ma quello di cui io sono convinta è che l’ansia in queste persone è dovuta a delle psicopatologie .
    Quindi è molto importante capire chi deve e chi NON deve prendere dei farmaci.
    Io non riesco ad accettare il fatto come delle persone giovani come me e sane di mente e che non hanno nessun tipo di problema e quindi conducono una vita assolutamente normale possano cominciare a prendere degli ansiolitici !
    Scusami ma sono un pò arrabiata perchè molti giovani e persone adulte che io conosco mi propongono di prendere della cocaina, della mariuana, degli ansiolitici ..e la cosa che mi fa arrabiare è che fanno passare me per la sciocca che tenta di capire qual’è il problema , la causa che mi provoca l’ansia.
    Vedi Pasquale, me ne rendo conto pure io da sola…è vero prendere dei farmaci può calmare l’ansia..ma a che prezzo ? io sono convinta che chi prende degli ansiolitici è una persona che non vuole combattere, una persona che non ci vuole neanche provare.
    Io preferisco tenermi l’ansia ogni giorno e capire….accettare la realtà di dire…ok sono una persona ansiosa ..sono contenta di me stessa perchè questa ansia non mi ha mai dato nessun tipo di problema…e poi ormai lo so bene…L’ANSIA NON SI PUÒ ELIMINARE…fa parte del nostro corredo biologico..quindi se io prendo dei farmaci per eliminare l’ansia e l’ansia non si può eliminare che vuol dire che devo prendere dei farmaci a vita ? quindi dovrei diventare una drogata ? e prendere queste cose a lungo andare non può causare problemi fisici ben più gravi ? molto più gravi che il sentimento dell’ansia stessa che il massimo di male che può fare è far venire la tachicardia ?
    Nel mio caso io mi rifiuto di prendere degli ansiolitica perchè ho capito che io DEVO imparare ad accettare le mie emozioni, la mia paura, la mia ansia.
    Devo abituarmi a loro ….capire che sono solo emozioni passeggere e sono sicura che prendendo degli ansiolitici l’ansia diventerebbe un vero problema.
    E questo io tento davvero di dirlo in giro alle persone che io conosco e che sono simili a me…ma raramente mi ascoltano.
    Infatti ti giuro in questa mia idea mi sento un pò sola perchè sono davvero poche le persone che conosco che non abusano di queste sostanze.
    Però io sono convinta di stare facendo la cosa giusta.
    Tu che cosa ne dici ? vorrei davvero che mi dicessi la tua opinione.
    Un abbraccio

    Rispondi
    • Cara Eva, che lungo discorso… il tuo! Ma hai scritto tante cose importanti e te ne sono grato. Sono anche io convinto che “ad ogni disturbo d’ansia è associato un aumento nell’abuso di alcool, droghe, cibo e farmaci come gli ansiolitici”. E’ vero: “molte persone ne fanno un uso quotidano e spropositato”. Ed è male perché la scorciatoia è sempre molto insidiosa e pericolosa: si rischia di cadere e di farsi molto male, o meglio ancora più male!

      Hai ragione ad arrabiarti quando dici: “Scusami ma sono un pò arrabbiata perchè molti giovani e persone adulte che io conosco mi propongono di prendere della cocaina, della mariuana, degli ansiolitici… e la cosa che mi fa arrabiare è che fanno passare me per la sciocca che tenta di capire qual è il problema, la causa che mi provoca l’ansia”.

      Tuttavia, se non avessi anche tu uno scheletro nell’armadio, ossia un’ombra che ti perseguita e ti attira verso il baratro, non te la prenderesti così tanto. Ogni volta che ci arrabbiamo è sempre perché è stato colpito un nostro tasto dolente! Se per te non fosse un problema non ne parleresti neanche, o comunque ne parleresti in maniera disinteressata. Ma anzichè rammaricarci e prendercela con i nostri nemici, nel tuo caso i tuoi conoscenti e amici, dovresti ringraziarli perché è grazie a loro, grazie ai reclusi con i loro misfatti, che ti tieni lontano dal fare gli stessi errori!

      Quando qualcosa ci colpisce e ci arrabbiare dobbiamo aprire gli occhi e metterci sul chivalà: la nostra ombra è in agguato e vorrebbe attirarci nel tranello. E’ necessario capire che avere la tentazione di prendere le droghe e gli ansiolitici è del tutto legittima, è del tutto normale, perché il male è anche dentro di noi e il desiderio di estirparlo è troppo forte. Anche noi vorremmo prendere gli ansiolitici, noi non siamo degli angioletti senza colpe o senza tentazioni. Siamo anche noi esseri umani, deboli, insicuri e soprattutto confusi.

      Quindi dobbiamo riconoscere quanto siamo vulnerabili, capire che dentro di noi c’è una parte saggia e una scriteriata…, accettare che anche noi abbiamo i nostri istinti e le nostre tentazioni e integrarle nella nostra vita senza ergerci a giudici. Detto più semplicemente, dobbiamo capire che tutti siamo buoni e cattivi allo stesso tempo, anziché credere che noi siamo i buoni e tutti gli altri sono i cattivi, come “siamo” portati a credere. Credimi Eva, non è un rimprovero per te, è una cosa generale. “Noi” siamo i santi e gli altri sono i diavoli, il che è ovviamente falso! Perciò il mondo va a catafascio.

      Ciò che distingue le persone è soltanto la consapevolezza, la ragione, il buon senso, la forza di volontà “maggiori o minori”.

      Infine, c’è una cosa che mi ha lasciato un po’ perplesso nel tuo discorso: non è vero che “L’ANSIA NON SI PUÒ ELIMINARE” (a meno che tu non ti riferisca alle preoccupazioni ordinarie), è vero invece che bisogna lavorare sulle proprie credenze limitanti. E questa tua credenza negativa, che risale sicuramente all’infanzia, ciò che non va bene! Come vuoi liberarti dall’ansia se tu stessa credi che “l’ansia non si può eliminare”? Naturalmente intendo l’ansia che fa soffrire, non quella normale, che hanno un po’ tutti e che, come la stessa paura, ci fa essere prudenti e circospetti. Va da sé che non si può essere sempre tranquilli, anche perché la vita diventerebbe troppo monotona!

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    • non ho potuto fare a meno di rispondere a eva la quale dice she si sente sola quando dice che secondo lei non bisogna prendere farmaci ma credimi non sei sola io la penso come te al 100% anche se a periodi provo ad aiutarmi con i fiori di bach e australiani ma sono convinto che sono solo dei pagliativi ma almeno non fanno male anzi sentendo quello che dicono in giro sono davvero utili chi sa che ne pensa il nostro mentore pasquale ciao piero.

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      • Caro Piero, i problemi sono sempre nella testa, non nel corpo. E allora, è utile dare un palliativo al corpo per far stare bene la testa? Non è forse meglio indagare i propri pensieri? Comunque, se credi che qualcosa ti fa bene, spesso ti fa veramente bene, anche se si tratta di effetto placebo. Peccato che l’effetto placebo duri così poco!

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  75. ciao carissimo dottore ho letto il suo ultimo articolo è come al solito è stato bellissimo,dopo ho anche letto diversi commenti che vi erano e non ho potuto che essere incuriosito e anzi stupito dal vedere che ciò che scriveva eva sembravano parole scritte da me.Questo in parte mi ha fatto piacere perchè non so come ma non mi sono sentito piu’ solo.Adesso volevo dirle che sono d’accordo sul fatto che bisogna accettare la realtà e perciò accettare di avere quei brutti pensieri visto che sono come dice eva parte di noi come la cistifella ma a volte il dubbio mi viene perchè faccio paragoni con gli altri e penso che mica tutti vivono col terrore del panico anche se è pure vero che non tutti lo hanno mai avuto e come penso è pur sempre un trauma.Come sa dopo aver avuto un attacco di panico circa 10 anni fà e sul quale io ci ho fatto una ragione di vita cercando di non pensarci e invece come lei mi ha insegnato ho avuto il risultato opposto. io ormi ci convivo ma il mio cervello non accetta il fatto di pensare sempre alla paura della paura e di aver sempre il freno a mano tirato ogni cosa che vado a fare anche se ormai con il suo aiuto riesco a fare anche se con qualche ansia quasi tutto ma vorrei un giorno arrivare a a fare tutto dinuovo senza questo assillo forse l’unica strada come ha descritto eva è accettare i brutti pensieri vivere le paure che comportano ma allo stesso tempo affrontare le situazioni.In fine secondo lei è male sperare che un giorno si possa si avere brutti pensieri ma non sempre lostesso e ssillante?ciao piero.

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    • Caro Piero,
      grazie per il carissimo. Mi dispiace che senza un colloquio non posso esserti più utile, ma anche così ce la sto mettendo tutta per aiutarti a farti accettare la tua paura.

      Accettando la realtà svaniscono le paure! Accettando le realtà cambia totalmente la tua vita e ti senti più efficiente e più efficace!

      I brutti pensieri bisogna accettarli, ma anche non darci peso, non crederci! Tutto ciò che angustia e fa soffrire è falso! Dietro i pensieri negativi ci sono credenze limitanti su se stessi che si sono impossessate della mente al punto da togliere la chiarezza e la lucidità mentale.

      Senza quei pensieri, quando non hai quei pensieri, non solo stai benissimo, ma ti senti un leone! Non appena però essi si fanno sentire la paura ti fotte! Ora io ti dico che quei pensieri sono falsi, che tutta la storia che ti racconti nella tua mente è falsa e quindi quando si ripresentano non devi darci peso!

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      • Grazie di cuore per la solita illuminante risposta e andrò avanti mettendo in pratica i tuoi consigli e leggendo tutto ciò che pubblicherai o scriverai per me sei diventato un vero e propio mentore ciao piero.Scusa se ti do del tu ma così facendo forse ti sento più vicino a presto.

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  76. Ciao Pasquale,
    vorrei risponderti a proposito di quello che mi hai scritto dei pensieri.
    Io mi rendo conto che in realtà i miei pensieri negativi non sono legati al fatto di voler condizionare gli altri per cambiare la realtà.
    Nel mio caso, è legato al fatto di voler controllare troppo la mia mente.
    Ma vedi io mi rendo conto da sola di una cosa…la mia mancanza di controllo è derivata dal fatto che sono ” ignorante ” sul funzionamente del cervello.
    Soltanto da quando sto studiando alcune tue nozioni importanti sono riuscita a capire che effettivamente alcune cose della mente funzionano cosi perchè fanno parte del nostro corredo biologico…e che in realtà è un comportamento sano e non una perdita di controllo mentale ! E quindi sono riscuta a poco a poco ad essere più obbiettiva e distaccata.
    Quello quindi che devo imparare io è accettare proprio questo..che esista una parte del cervello che produce dei pensieri che non riflettono assolutamente la mia natura, pensieri di azioni che io non commetterei mai…insomma accettare quella parte ” pazza” che in realtà se c’è è del tutto normale…perchè non so se t ricordi in una mail ti ho scritto che la sanità mentale di una persona si basa non su i suoi pensieri ma sulle azioni che compie concretamente !
    Comunque ho riletto la mail che ho scritto prima e l’ho scritta velocemente infatti ci sono degli errori di ortografia e sopratutto quel “non” dove dico che dal male viene il bene e “non” viceversa in effetti mi rendo conto da sola che ho sbagliato…perchè è vero ci sono delle mie amiche che io frequento ,giovani come me che abusano di molte sostanze e non sai le volte che loro mi chiedono di provarle perchè dicono che si sentono benissimo, che riescono a dimenticarsi del loro disagio interiore.
    Ma io non mi lascio mai tentare..ci tengo troppo a me stessa per lasciarmi andare cosi.
    E poi sono convinta che abusare di sostanze per alleviare il dolore sia come trasmettere a se stessi che non ce la possiamo fare. Insomma preferisco tenermi la mia ansia e riuscire con la mia testa a placarla piuttosto che fumare dell’erba che dicono tanto tranquillizzi.

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    • Cara Eva,
      la questione del “non” l’avevo capita, ma non potevo non precisare.

      Hai detto bene a proposito di alcune tue amiche che abusano di molte sostanze per eliminare il loro disagio perché si sentono benissimo per un po’ e poi crollano nella dipendenza… Il disagio interiore dei giovani c’è sempre stato, da che mondo è mondo, e cercare di cancellarlo con sostanze nocive è la via più nociva che esista.

      La strada più efficace per far fronte al proprio disagio interiore e alle difficoltà della vita è l’accettazione della realtà.

      Quando, in presenza del naturale disagio, rimuginiamo senza riflettere sui nostri pensieri perché ci manca l’esperienza e la consapevolezza, finiamo in un vicolo cieco. Quando i neuroni non riescono a risolvere i nostri problemi e a formare nuove sinapsi, nuovi collegamenti, nuove reti neurali, si fissano e in tal modo perdiamo la lucidità mentale che rappresenta la nostra libertà, la nostra guida interiore, la nostra felicità. La mente che non riesce a concludere bene i propri affari comincia a credere cose non vere, crea delle storie immaginarie terribili che provocano ansia, paura, frustrazione e depressione; e ce la prendiamo caparbiamente con gli altri, con le persone più care, proprio quelle che sicuramente ci vogliono bene, e persino con Dio, con il tempo, con il denaro, con le situazioni…

      Più non riusciamo nei nostri intenti e più crediamo che sia colpa di qualcuno o di qualcosa…

      Siccome ci manca la lucidità mentale, crediamo di avere ragione noi e torto gli altri: per la mente ignorante e irresponsabile la colpa è sempre degli altri…

      Noi proiettiamo continuamente i nostri errori sul prossimo e così vediamo la pagliuzza nell’occhio del vicino e non la trave sulle nostre spalle… Quando accusiamo qualcuno stiamo proiettando…! Quando non accettiamo una situazione stiamo resistendo al cambiamento e alla realtà.

      Attraverso l’accettazione della realtà recuperiamo la lucidità mentale, il senso di responsabilità e la libertà, e smettiamo di soffrire inutilmente.

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  77. Ciao Pasquale,
    sono davvero contenta di me stessa !
    Perchè con tanta pratica e pazienza sto accettando il fatto che nel mio cervello esistano delle parti che io non posso controllare, come appunto la produzione di pensieri di cose che io non farei mai e poi mai nella vita ( e tu sai bene quali ! ).
    Ma mentre prima mi preoccupavo perchè pensavo che ero io a produrli volontariamente e quindi la mia paura si situava nel fatto di pensare di stare perdendo il controllo della mente, ora ho capito che in realtà è solo autosuggestione !
    Quindi la paura di perdere il controllo sulla mia volontà si è notevolmente affievolita.
    Perchè è proprio vero..sono solo dei pensieri !
    Ma i pensieri sono autosuggestioni ed io penso che debbano essere comunque sentiti..anche se sono orribili perchè se non lo si fa e come se automaticamente dicessimo a noi stessi che NON possiamo o NON dobbiamo avere quel pensiero. Ed ecco quindi che scatta l’attenzione su quel pensiero che tende a ritornare tanto da diventare ossessivo.
    Io ho imparato a non fuggire dai pensieri che appena mi vengono in mente mi creano eccessiva paura. Li ascolto. Sento la sensazione che mi provocano. LI ACCETTO. E dopo averli accettati , penso invece a quello che vorrei IO succedesse e quindi comincio a sentire la sensazione positiva che si produce.
    In questa maniera riesco ad essere più lucida, riesco a incanalare meglio le mie energie mentre prima mi sforzavo usando troppa razionalità e questo non faceva altro che farmi sentire impotente di fronte ai pensieri negativi perchè l’errore che commettevo era quello di pensare di eliminare il pensiero e quindi la paura solo con la razionalità.
    Ora invece ho capito che solo attraversando l’esperienza della paura, sentendola,lasciandomi sommergere dalla paura e dall’ansia posso superarle e rendirmi conto che sono solo emozioni passeggere.
    Anche grazie a te ho cominciato a rivalutare la paura, a vederla in chiave positiva. Ho capito che dal male nasce il bene e non viceversa !! Infatti io sono sicura che riuscendo a sentire la paura (che a me fa tanto PAURA) riuscirei a trovare la serenità !
    Ogni giorno mi ripeto il più possibile che sono una persona sicura di me stessa e che ho il controllo di me stessa. Ed ora sai che è successo che durante la giornata? Quando sono distratta mi si producono AUTOMATICAMENTE questi pensieri ( Io sono una persona assolutamente sicura di me stessa, ed ho il controllo più assoluto di me stessa; io so essattamente quello che voglio e come ottenerlo).
    Un abbraccio !

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    • Ciao Eva,
      mi fa piacere che sta crescendo sempre più la tua consapevolezza. Colgo l’occasione dal tuo commento per precisare qualcosa sui pensieri.

      Quando diventano pericolosi i nostri pensieri? Quando siamo confusi perché ci attacchiamo troppo ad essi, e diamo loro troppo potere, crediamo di avere assolutamente ragione noi e torto gli altri e diamo la colpa dei nostri disagi ad altre persone o a particolari situazioni. Quando entriamo con i nostri pensieri nella vita di altre persone, ossia quando vogliamo condizionare gli altri per cambiare la realtà che non ci piace, andiamo incontro a tanti problemi perché non riuscendo nei nostri intenti date le resistenze altrui, la nostra mente si attacca sempre alle sue false credenze e a quel punto i pensieri diventano ossessioni frustranti e dolorose.

      Possiamo accorgerci della falsità delle nostre storie mentali o fissazioni dal fatto che stiamo male: il fatto che soffriamo a causa dei nostri pensieri è una lampante dimostrazione che non abbiamo le idee chiare sulla realtà, anzi stiamo andando contro la realtà. Crediamo di aver ragione e invece abbiamo torto, pensiamo a cose sbagliate e non vere. Quando vogliamo avere il controllo su tutto e su tutti siamo veramente messi male perché siamo sulla strada sbagliata e soffriamo terribilmente a causa di ansia, paura, risentimento, ecc.

      In questi casi, se si riuscisse a liberarsi dei pensieri ossessivi, nel senso che si smettesse di voler testardamente cambiare la realtà delle cose, scomparirerebbe ogni problema. Ecco allora che accettare la realtà, come tu hai capito, ci rende liberi e sereni perché scompaiono i dubbi e le paure e recuperiamo la lucidità mentale, quindi sappiamo esattamente cosa fare e cosa è giusto per noi.

      Desidero fare una piccola precisazione là dove dici che dal male viene il bene e “non” viceversa. In realtà, come ho spiegato ampiamente nell’articolo già alla quinta puntata “Dal bene nasce il male e viceversa” http://www.paurexpaure.com/dal-bene-nasce-il-male-e-viceversa-parte-quinta/, quel “non” non ci vuole perché nel lungo periodo avviene sempre l’inversione. Per esempio, chi si droga, ubriaca, si dà alla pazza gioia passa dal (presunto) bene al male addirittura subito.

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  78. Farò un commento generale ai tuoi scritti.
    Come dici sempre tu Pasquale, i pensieri ci arrivano involontariamente.
    Io ho letto tutti i tuoi libri e gli articoli e, a distanza di circa sei mesi da quando ti ho conosciuto, posso affermare che le tue parole sono come una goccia d’acqua che cade insistentemente sulla roccia. Noi, o meglio il nostro inconscio è la roccia che parrebbe resistere ad ogni tentativo di cambiamento. Per questo ci allarmiamo e scoraggiamo all’idea di non riuscire a mettere in pratica i tuoi consigli e quindi a vivere bene. Ma, come tutti sappiamo, a lungo andare, la goccia insistente sulla roccia arriva a corroderla. Bene, io ho notato in questi mesi di impegno nella lettura e sforzo di messa in pratifca dei tuoi consigli, che, quasi senza accorgermene, in realtà la qualità della mia vita è già cambiata. Probabilmente il mio cervello ha immagazzinato le informazioni, le ha elaborate nel tempo e le ha fatte proprie mettendo in pratica gli insegnamenti acquisiti.
    Come hai ribadito in altre sedi, la pratica, la costanza e l’impegno sono sempre premiati.
    Quindi la mia è un’esortazione a non mollare mai perchè, la felicità è a portata di mano.
    Saluti a tutti

    Rispondi
    • Ciao Rita,
      io mi sono accorto da parecchio tempo che sei migliorata tantissimo e rapidamente e te l’ho sempre detto. Aggiungo soltanto che i miglioramenti sono come i nostri bambini: sembra che non crescano mai perché noi stessi non ce ne possiamo accorgere.

      Ma ti assicuro che anche gli altri ti vedono in modo diverso e sono sicuro che si comportano verso di te con maggiore rispetto e considerazione perché tu stessa ti rispetti e ti ami di più.

      Rispondi
  79. sono d’accordo con te Pasquale, anche se in modo differente e mi spiego:
    la mattina quando non hai ancora incontrato nessuno, ti senti come una “divinità”, e vorresti preservare questo stato, come se tu stessi su un piedistallo ma ecco che incontri il primo essere e immediatamente l’unica soluzione che hai è quella di non perdere la tua individualità e per riuscirci devi comportarti appunto rispettando l’altro, senza giudicarlo e senza volerlo cambiare, in fondo senza paura perchè lui è lui e tu sei tu.

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  80. Caro Pasquale, leggo spesso e volentieri i tuoi articoli e devo dire che in genere mi piacciono molto, ti prego di scusarmi ma questo di oggi non mi trova tanto d’accordo. E’ vero che non posso certo impedire che il sole sorga o tramonti o che le nubi producano pioggia, ma mi viene abbastanza difficile accettare molti comportanti delle persone. Tu dici che accettare la realtà significa rispettare gli altri, ma come si fa per esempio ad accettare le persone che buttano la carta per terra, quelle che portano i cani a fare i propri bisogni lasciandoli per strada, tanto per dirne qualcuno, senza andare a ricordare quello che quotidianamente sentiamo dai telegiornali. Ovviamente accetto la realtà perchè non posso farci niente, non certo per rispetto verso queste persone, e anche perchè non si può passare la vita andando a rimproverare o a far notare un comportamento sbagliato, non secondo i miei pensieri o il mio giudizio, ma secondo le regole del vivere in società. Posso far finta di niente ed effettivamente evitare di rodermi il fegato però posso intervenire sui comportamenti delle persone che mi stanno vicino, che ne so… posso con gentilezza far notare al collega di lavoro che se sta ore e ore a parlare al telefono ad alta voce mi impedisce di concentrarmi nel mio lavoro? Posso riprendere mia figlia che non vuole fare i compiti e se ne sta attaccata al computer? Non ho ovviamente la pretesa di cambiare le persone ma qualche loro comportamento, dovrebbe essere uno scambio reciproco, infatti se qualcuno mi fa notare un mio modo di fare sbagliato cerco di comportarmi di conseguenza e magari gliene sono anche grato. Purtroppo caro Pasquale sono arrivato alla conclusione che accettare la realtà, o certe realtà, non solo non sia giusto ma soprattutto non rende felici. Ciao ti saluto cordialmente. Giovanni Carlo.

    Rispondi
    • Caro Giovanni Carlo,
      apprezzo molto i tuoi interventi critici anche perché, ancora una volta, la risposta più o meno te la sei data tu stesso.

      Quando ci accaniamo nel voler correggere il comportamento sbagliato e riprovevole – ovviamente secondo chi si sente disturbato… – degli altri, andiamo incontro a dispiaceri e frustrazione. E’ proprio questa cosa che ci manda in bestia e ci rende infelici!

      Il comportamento degli altri, ingiusto o meno che sia, riguarda gli altri, non noi. E’ loro il problema, non nostro. Se vogliamo cambiare gli altri dobbiamo dare il buon esempio, a cominciare dai figli. Se cerchiamo di imporre le nostre vedute riceviamo in genere soltanto ripicche. E’ anche per questo motivo che i bambini fanno i capricci!

      Non è il comportamento illogico e incomprensibile (per te) del tuo collega il tuo problema, ma il fatto che tu vorresti che si comportasse in modo diverso, ossia come vuoi tu, e siccome non riesci a farlo cambiare, il tuo diventa un pensiero ossessivo! Chi si sente accusato, non importa se a torto o a ragione, si mette immediatamente sulla difensiva, anzi sulla controffensiva…

      Togliti il pensiero di cambiarlo, ossia accetta la realtà, e per te il problema non c’è più! E manco a farlo apposta, proprio quando tu, dico tu, smetti di “molestarlo” con le tue critiche, lui smette di disturbarti!

      Quindi hai detto bene, la cosa è reciproca, ma l’inghippo parte proprio da te, non da lui! Quando sei tu che vuoi cambiare un’altra persona, non ci riesci se lui non vuole, e anzi ci prova gusto a contraddirti: e si tratta di una reazione universale, visto che anche i bambini si comportano così. Ma quando cessi di interessarti a lui, lui smette da solo!

      Se c’è un chiasso indiavolato intorno a te, ma tu sei sordo, stai pur certo che non provi disturbo.

      Comunque è vero che in certe circostanze la regola “può sembrare” difficile da accettare.

      Rispondi
          • Ciao Gianni,
            Non devi trasformare i pensieri negativi in positivi, ma coltivare direttamente pensieri positivi attraverso l’attenzione e la volontà.

            Prima di andare a dormire, mentre ti lavi i denti devi mandarti tutte le sere un bel sorriso nello specchio e dirti che sei in gamba e che domani avrai una giornata meravigliosa. Devi lodarti, pensare il meglio del meglio per te. Devi sentirti una persona meritevole e a modo. E se fai questo anche la mattina appena ti svegli, e durante il giorno, se continuerai a volerti bene, sparirà il problema dell’insonnia e dei pensieri negativi e la tua vita comincerà a piacerti tantissimo.

            Insomma, devi amarti, non abbandonarti all’auto-denigrazione e al rimuginamento. E naturalmente non devi pensare male del tuo prossimo.

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          • Grazie per il suggerimento, credo infatti che a me serva piu autostima. .quando mi succede di non dormire vado in un ansia incredibile e il mondo mi sembra tutto nero, poi penso negativo tipo ” e se non dormo nemmeno domani? E se domani mi fa male piu forte il petto? E nn dovessi dormire piu come una volta? Come vedi tutti film mentali che mi bloccano, il tuo discorso di accettarsi nel mio caso dove si colloca? Mi piacerebbe molto leggere un tuo libro, quale potrebbe essere adatto a me?ti ringrazio anche perché sei una persona speciale!!!

            Rispondi
            • Ciao Gianni,
              per aumentare la tua autostima (o fiducia in te stesso) devi vincere la paura devi metterti in gioco, devi uscire dalla tua zona di comfort e fare esperienza. Per progredire in tutti i campi devi fare uno sforzo iniziale e accettare lo stress corrispondente: se paghi con lo stress “volontario” il prezzo del tuo miglioramento (per es. con un corso di formazione), ne ricaverai una ricompensa enorme e sarai successivamente risparmiato dallo stress involontario e distruttivo…

              Accettati così come sei, impara ad amarti, accettarti aapprezzarti sempre anche se non sei come vorresti, anche se le cose per ora non vanno bene, e diventa responsabile della tua vita. Ricordati che tutto ciò che ti succede, nel 99% dei casi, dipende solo da te, da come pensi, da quello che pensi e da come agisci. Pensieri, parole e azioni possono farti diventare un re, oppure una… mappina (uno straccio)!

              Per diventare grandi è necessario leggere tantissimo perché nessuno nasce imparato. Per riuscire in qualunque campo, compreso l’amore…, la spontaneità non basta: è necessario conoscere le giuste strategie, ossia i passi vincenti che hanno sperimentato nel tempo tantissime altre persone.

              Tanti auguri.

              Rispondi
              • Caro pasquale, le faccio notare una cosina(poi mi ringrazierà) guardi qui sopra quanto ha dedicato a questo lettore per un problema simile e a come ha liquidato me…, i lettori penseranno “mah sarà un caso” e Lei Pasquale cercherà dentro se stesso una risposta razionale, esatto e’ quella razionale non la vera perche invece e’ il potentissimo subconscio che provoca questo (facci ricerca in questo ambito da tanti anni) , anch io i primi anni dela mia vita cercavo di pensare la stessa cosa(con l emisfero sinistro) il problema e’ caro pasquale, che e’ l emisfero destro che pensa nettamente il contrario(e ovviamente mi strabatte) perche?! perche e’ l imprinting che ha avuto fin dalla mia infanzia per come ero sottoconsiderato sottostimato da mio padre e l ho capito quasi subito, perche gia da piccolo ragionavo come un saggio quel che si dice “nato Psicologo”(poi mi sono laureato in psicologia e lo sono diventato ufficialmente, nella ns società troppo conta il pezzo di carta) ancora adesso non e’ cambiato il mio inconscio perche non ha cambiato parere mio Padre, ho pure provato a dirglielo a spiegarglielo(a fatica lo ammetto) approffittando di un momento in cui facendo outing mi disse che sapeva di non essere stato un buon padre, bene era il momento giusto (azz ormai ho 53anni) gli ho spiegato cosa serve soprattutto a un figlio e cosa mi ha causato e Lui? e’ rimasto in silenzio e ha continuato come sempre a non considerarmi come ha sempre fatto. Non nego che questo mi ha aumentato il risentimento perche un conto e’ sbagliare senza sapere come, altra cosa sbagliare sapendo di farlo, ma il punto e’ che siccome non mi considera avrà pensato che le mie parole fossero come al solito “cazzate”ecco perche come gli e’ entrato questo mio messaggio cosi e’ uscito…tornando al punto e lo scrivo anche per chi ci legge e’ dura cambiare credenze le psicoterapie fanno tante volte cilecca, il modo migliore e’ sottoporsi a ipnosi terapia, e’ necessario bypassare il conscio, purtroppo con le persone stramentali non funziona soprattutto negli uomini (e io sono tra questi ovviamente :-)) che strano eh?! )le ho provate di tutte ma essendo del campo con una mente che e’ una corazzata e’ dura trovare un collega a cui lasciarmi andare scordandomi tutto quello che so, ci ho provato ma alla fine pagavo per insegnare loro un sacco di cose :-)) dovete sapere che per gli psicologi la soddisfazione piu grande e’ il momento della diagnosi quando si mettono a spiegare usando paroloni (creati apposta per impressionare e guadagnare potenziale, perche ai fini della terapia l’80% dei risultati positivi viene dalla stima che il paziente pone nell operatore dalle parole che usa e il modo con cui le dice, la sostanza, intesa come tecnica terapeutica, resta al 20% massimo) e trovarsi di fronte un paziente che ti dice tutto e la causa di tutto li spiazza :-)) che potenziale possono avere ai miei occhi?! ci state pensando? -esatto quella e’ la risposta corretta :-))

                Rispondi
                • Caro Marco,
                  si capisce subito da quanto scrivi che hai un’autoimmagine negaiva e ne hai indicato chiaramente la causa…

                  Sono d’accordo sul fatto che non è facile cambiare le credenze negative inconsce. Non basta cambiare le credenze quando l’autoimmagine infantile è negativa.

                  Hai una palese nevrosi infantile.
                  Ti consiglio di rivolgerti a uno psicologo esperto di psicoterapia evolutiva, oppure direttamente a Giulio Cesare Giacobbe, che certamente conosci di fama, l’inventore del training per l’acquisizione della personalità adulta.

                  Questo training ti sarà molto utile per la tua stessa professione e forse, come sempre dico la tua sfortuna sarà la tua fortuna.

                  Cari saluti

                  Rispondi
                • Caro Giovanni,
                  la tua frase “dovrei tirare fuori gli attributi ma non ci riesco” rivela subito la tua problematica psicologica.

                  Hai una forte nevrosi infantile, avvalorata dalla tua sensazione ricorrente di essere tradito da qualcuno, come a punirti delle tue manchevolezze.

                  Anche l’ammissione che i tuoi genitori hanno fatto tutto per te “per una vita intera” dimostra che non riesci ad essere autonomo e indipendente a causa della tua autimmagine negativa.

                  Per eliminare tutte le tue ansie e le tue paure devi acquisire l’autoimmagine adulta.

                  Ti consiglio il training per l’acquisizione della personalità adulta inventato da Giulio Cesare Giacobbe, lo psocoterapeuta che ha ideato la psicoterapia evolutiva.

                  In pratica puoi diventare un adulto autonomo e indipendente, e cioè essere in grado di cavartela da solo nel tempo massimo di 6 mesi.

                  Scrivi a mail@giuliocesaregiacobbe.org..

                  Tanti auguri di un felice Natale anche a te.

                  Rispondi

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