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Innamorato pazzo
Sei mai stato un innamorato pazzo?
Amati sempre qualunque cosa accada e molto presto raggiungerai le stelle!
Il tuo dramma è che pensi troppo e agisci poco, ti arrovelli a lungo anziché passare all’azione. Mettendoti in gioco acquisisci rapidamente fiducia, sicurezza, convinzione, autostima ed entusiasmo.
Ti sei mai innamorato senza essere ricambiato? Sicuramente ti sarà capitato almeno una volta…
E cosa ti succede quando t’innamori di una bella donna, la corteggi assiduamente, la desideri con tutte le tue forze, ma lei non ne vuol sapere?
Cosa succede dentro di te quando non ti senti amato?
Innamorato pazzo
Mi sai dire che emozioni provi?
Che tipo di pensieri hai?
Sicuramente ti senti deluso, impotente, incapace, arrabbiato, triste e sconsolato! Sono certo che vorresti dimenticarla, ed invece non puoi fare a meno di pensare a lei ogni ora del giorno, e non riesci a dormire e a concentrarti nello studio o nel lavoro.
Non sai che cosa fare. Sei pazzamente innamorato, disperato e infelice.
E non ascolti nessuno, non accetti i discorsi dei tuoi che ti dicono di dimenticarla, né i consigli degli amici che ti dicono che non fa per te, che non ti merita: non vuoi sentir ragione, anzi non “ragioni” per niente.
Innamorato pazzo
E che ti succede se la tua amata ti lascia? Che ti succede se scopri che ti ha tradito?
Che ti succede se vieni a sapere che si vede di nascosto con un altro?
In questi casi la tua rabbia è tale che vorresti ucciderla!
Le emozioni esprimono lo stato d’animo del nostro bambino o sé interiore, della nostra anima, e si scaricano nel corpo perché il sangue (emo) si mette subito in azione.
E così hai lo stomaco sottosopra, fitte a livello del fegato e terribili mal di testa, mentre i brutti pensieri ti tolgono la pace.
Ti sei mai chiesto perché diventi succube di pensieri ossessivi e non puoi liberartene in alcun modo?
Perché non riesci a dimenticarla come invece vorresti?
E perché non sei capace di mandarla a quel paese una volta per tutte come sarebbe “logico” fare?
Ti sei mai domandato perché ogni giorno avvengono omicidi, stupri e ladrocini in tante parti del mondo?
Forse la gente è così pazza da scegliere volontariamente di andare in carcere?
E perché c’è tanto odio tra palestinesi e israeliani?
Come mai, nonostante il grande impegno internazionale, non si riesce a estinguere la sete di vendetta e le rappresaglie reciproche che provocano struggenti lutti da entrambe le parti?
Il mondo pullula di malati, depressi, insoddisfatti, pessimisti, dementi e infelici.
È raro trovare qualche persona che mostri contentezza per due giorni di seguito!
Innamorato pazzo
Dove voglio andare a parare con questo discorso?
Desidero dimostrare che le angosce e le insoddisfazioni croniche dell’umanità dipendono dal fatto che pensiamo troppo.
E pensiamo troppo perché l’uomo non pensa con una sola mente, ma ne ha due, e sono completamente diverse tra di loro e spesso in aperto contrasto!
L’uomo pensa con due menti opposte: una mente emotiva corrispondente all’emisfero destro e una fredda e razionale corrispondente all’emisfero sinistro. La divisione del cervello in due emisferi con funzioni opposte e complementari, è responsabile della nostra dualità, nel senso che noi siamo allo stesso tempo buoni e cattivi, egoisti e altruisti, avidi e generosi, rispettosi e aggressivi, ecc. ecc.
La mente emotiva è inconscia e irrazionale, perciò a volte può diventare animalesca, violenta e distruttiva.
Essa è responsabile del dialogo interiore, ossia di quella vocina grazie alla quale parliamo con noi stessi in maniera automatica e inconsapevole e spesso ci rema contro con pensieri spontanei negativi e a volte assurdi e ossessivi.
Dobbiamo stare attenti a cosa pensiamo in ogni momento, ossia dobbiamo attivare la mente cognitiva per uscire dall’inconsapevolezza.
Infatti, la mente cognitiva, è conscia e razionale, logica, fredda o neutra e calcolatrice.
Essa interviene soltanto quando siamo presenti a noi stessi, ossia quando riflettiamo, quando facciamo attenzione a ciò che ci succede intorno e a ciò che stiamo pensando.
La mente cognitiva (emisfero sinistro del cervello) è al massimo della sua potenzialità quando ci concentriamo: in questo caso otteniamo la sintonia tra i due emisferi cerebrali.
Ma nella maggioranza dei casi, ossia quando è in atto la vocina interiore, i nostri due emisferi non sono in sintonia e vanno ciascuno per proprio conto.
Gli animali sono molto più felici dell’uomo perché il loro cervello non ha subito lo sdoppiamento delle funzioni.
Innamorato pazzo
Credo che la pace nel mondo dipenda dalla sintonia tra i due emisferi cerebrali di ogni singolo individuo.
La pace nel mondo è difficile perché dipende dalla pace interiore dei singoli abitanti della Terra, e la pace del singolo dipende dalla conoscenza di sé o consapevolezza che purtroppo varia da persona a persona e non è mai abbastanza.
La mancanza generalizzata di consapevolezza fa sì che prevalga l’avidità, l’egoismo, l’odio, la prepotenza e il cinismo che accendono focolai di guerra più o meno fratricidi in ogni parte del mondo.
E fa sì che le ricchezze materiali siano accentrate nelle mani di alcune élite e sottratte alle masse che vivono di stenti, pur avendo l’Universo predisposto prosperità e benessere per tutti.
L’abbondanza è sotto gli occhi di tutti: i supermercati sono strapieni di merci di ogni genere, ma la maggioranza delle persone non se le può permettere perché il Potere Occulto non mette in circolazione sufficiente “carta moneta“…
La mistificazione è molto sofisticata e si parla, per esempio, di “patto di stabilità”, mentre in realtà si distrugge la solidarietà tra gli Stati e la dignità dei cittadini riducendoli in povertà!
Il mondo è crudele e ingiusto perché l’emisfero destro dei potenti della Terra è rimasto irrazionale e incontrollato, mentre quello cognitivo calcola con freddezza ogni cosa.
In generale, i due emisferi cerebrali sono opposti e complementari, e sono più spesso in guerra che in pace.
La gente si lascia guidare dal proprio dialogo interiore, si affida ai propri pensieri spontanei e involontari che vengono da soli senza essere richiesti. Peccato che siano spesso carichi di paura, invidia, gelosia, egoismo, avidità, prepotenza e cattiveria; e solo raramente esprimono gioia, amore, bontà e altruismo.
Innamorato pazzo
Quando sei irritato, oppure hai paura o sei geloso, e quando sei egoista, avido, depresso o anche allegro e innamorato pazzo, stai pensando con il tuo emisfero destro, quello inconscio ed emotivo, che è inconsapevole, irrazionale e irresponsabile, ed è anche così potente da anestetizzare letteralmente l’emisfero sinistro, quello logico e razionale.
Ecco perché quando ti arrabbi, ti comporti come una bestia guidata soltanto dall’istinto di sopravvivenza.
E sei indotto persino ad uccidere, in un raptus di follia o di gelosia, la persona che amavi tanto fino a ieri!
Dunque, noi pensiamo troppo e agiamo poco perché abbiamo due menti che non pensano quasi mai allo stesso modo.
Spesso l’individuo non sa neanche cosa vuole tanto è confuso.
Abbiamo pensieri involontari e inconsapevoli, quasi sempre negativi e carichi di emotività che fanno a pugni con i pensieri volontari, logici e freddi.
E siamo pieni di dubbi, non sappiamo cosa fare, quale decisione prendere, ci arrovelliamo troppo e non viviamo il presente, la realtà concreta, e siamo incapaci di agire, di passare all’azione e di assumerci le nostre responsabilità.
L’azione scaricherebbe la tensione e ci libererebbe dal rimuginamento e dalle sensazioni dolorose: non agendo il dramma si aggrava.
Anziché goderci il momento presente e vivere in gioia e in pace con noi stessi, come fanno i bambini quando giocano, rimuginiamo pensando al passato e diventiamo depressi e succubi dei brutti ricordi, oppure fantastichiamo sul futuro vivendo di ansia e preoccupazioni inutili!
Innamorato pazzo
È indispensabile che i due emisferi cerebrali collaborino tra loro per la maggior parte del tempo: è necessario favorire la sintonia o integrazione emisferica!
La sintonia avviene però soltanto se c’è sufficiente consapevolezza, e solo in queste condizioni l’amore, la serenità e la solidarietà prevalgono sull’odio, sull’egoismo e sull’infelicità.
La consapevolezza ci consente di capire quali bisogni o sentimenti insoddisfatti si nascondono dietro le nostre reazioni emotive; e comprendendo il significato della rabbia o della paura, per esempio, queste emozioni si dissolvono rapidamente e non si scaricano nel corpo nel quale causano somatizzazioni e malattie varie e a volte la paralisi di alcune parti del corpo.
È grazie alle emozioni e ai sentimenti che la mente -anzi le menti!- comunicano con il corpo e diventano una sola cosa!
L’adrenalina scatenata dalla collera, per esempio, se non si consuma gridando parolacce, scagliando per terra oggetti incolpevoli e dando calci contro i mobili e contro qualunque cosa capita sotto tiro -comportamento che ho constatato persino in un bambino di 4 anni inascoltato e deluso dal padre-, resta nel corpo e si trasforma in cortisolo che è un veleno che distrugge le difese immunitarie.
(Ciò spiega perché i bambini inascoltati e non coccolati abbastanza si ammalano spesso).
Senza consapevolezza non c’è riconoscimento e controllo dei propri stati emotivi e si è succubi di pensieri negativi e ossessivi, paure, fallimenti e frustrazioni.
Innamorato pazzo
Se non ci identifichiamo con ciò che ci accade, la rabbia o qualsiasi altra emozione non ci colpisce, non arriva, non esiste neanche.
Se siamo presenti a noi stessi, attenti e consapevoli, riusciamo a riconoscere subito il nostro bisogno o sentimento insoddisfatto e non ci arrabbiamo.
Dobbiamo abituarci ad ascoltare i nostri sentimenti, solo così non saremo soggetti agli automatismi inconsci e il nostro corpo non sarà invaso dai veleni delle emozioni negative.
Se sono in grado di dire “In questo momento mi sento umiliato”, non accuserò la persona che ha scatenato il mio sentimento doloroso perché so che la responsabilità di ciò che mi succede è soltanto mia e non proverò risentimento, ma mi attiverò per cambiare le cose.
Jung diceva: “Preferisco essere completo piuttosto che buono“; e intendeva dire con questa frase che bene e male sono due facce della stessa medaglia, sono cioè inseparabili, e sono “entrambi” presenti dentro di noi; e soltanto se riconosciamo e integriamo i nostri lati oscuri attraverso la consapevolezza, diventiamo “completi” e riusciamo a far prevalere la nostra parte sana e ad avere il controllo sul male.
Chi non è consapevole di essere interiormente non solo buono e altruista, ma anche cattivo ed egoista, fin dalla nascita, rischia di essere travolto inconsapevolmente da azioni malvage proprie o altrui quando meno se l’aspetta.
Innamorato pazzo
Il principale scopo della vita è stare bene con se stessi e con gli altri, e ciò è possibile soltanto se ci attiviamo in due modi:
1) accrescendo la consapevolezza, o conoscenza di sé, attraverso lo sviluppo personale, anche per mettere in risalto le proprie potenzialità e vivere con profitto le proprie passioni;
2) coltivando una sana autostima (non dev’essere bassa o negativa, ma neanche eccessiva).
Secondo me, il punto di partenza della riuscita nella vita, è l’autostima.
È necessario volersi bene e non ingiuriarsi mai, altrimenti viene meno la fiducia in se stessi e l’entusiasmo e con essi anche la voglia di fare e di mettersi in gioco che sono il fulcro della maturità.
Autostima e consapevolezza passano attraverso un’alimentazione sana e senza eccessi, e una costante e moderata attività fisica che rinsalda il corpo e la mente nell’amore per la vita anche grazie ad una spontanea meditazione dinamica.
Quando ci muoviamo a sufficienza, le nostre due menti riposano e si scarica la tensione e lo stress accumulati nel corpo.
Amati sempre qualunque cosa accada!
E se sei preoccupato per tuo figlio che si ammala spesso ed è capriccioso, non prendertela con lui, ma guarda dentro di te: sei tu che hai bisogno dello psicologo, non lui!
Cura subito le tue carenze affettive!
I figli hanno bisogno di amore incondizionato, il che significa che li devi riempire di coccole anche e soprattutto quando ti danno problemi, proprio quando non ti portano buoni voti sulla pagella e quando non ti ascoltano o sono scontrosi e ribelli.
E li devi riempire di coccole anche quando ti senti stanco o sei giù di morale…: se partecipi con loro ai loro giochi, ti senti subito bene!
Ciao Pasquale,complimenti per la chiarezza e la familiarità con ci esponi concetti che non sono assolutamente semplici.Io sono una di quelle che pensa,si arrovella e non agisce.Ma sai qual è il punto a volte ?Che non si è in grado di pianificare una strategia.Se mi viene voglia di un gelato so ianificare i passi necessari ed agire di conseguenza,lo stesso se voglio cambiare colore di capelli.Ma cosa si fa quando non riusciamo a capire quali passi fare?
La chiarezza mentale, sapere cosa vuoi è fondamentale. Stabilisci x iscritto cosa desideri e vedrai che non sarà difficile trovare là soluzione. Concentrati sulla soluzione è non sul problema. Ciao
Dopo aver letto ila tua risposta mi sono detta.”questo è o il consiglio più stupido o il più intelligente che abbia mai ricevuto,in ogni caso provare che mi costa?”.Ed ho cominciato a mettere per iscritto il mio obiettivo,che nn è questo o quell’oggetto ma una situazione.Ora lo rileggo ogni giorno e faccio qualche piccola modifica (l’ho scritto al computer).Vado bene così?Cosa dovrebbe accadere adesso?
Ciao Germana, se lo scrivi a mano diventa ancora più chiaro e più efficace. E se stabilisci una scadenza, una data, ti impegnerai sicuramente di più. Se poi lo consideri una sfida con te stessa, ti ci avvcinerai molto. Ma non credere che soltanto leggendo il tuo obiettivo, tu possa realizzarlo. Senza autodisciplina, impegno e costanza nessuno ha mai realizzato nulla nella vita.
[…] la meglio sul conscio (emisfero sinistro), sulla nostra parte cognitiva, razionale e consapevole. E facciamo cose che non vorremmo fare. È il caso dei comportamenti coatti e delle dipendenze da gioco, fumo, alcool, […]
Caro Pasquale, consigli di leggere un paio di volte l’articolo, ma noi non essendo addetti ai lavori ( come te ) dovremmo leggerlo e rileggerlo diverse volte…
E’ vero, quando si è innamorati, o solamente invaghiti ci si sente diversi con una diversa energia, questo è quello che si fa da giovani, o quello che molti continuano a fare…poi ci areniamo nella palude del matrimonio, separazioni, ripicche, avvocati, giudici…
Una signora simpaticissima di 73 anni mi raccontava la storia della sua vita quasi con una nota di rimpianto perché si era dedicata solo alla sua famiglia il marito ed il figlio e nient’altro…sempre per l’attività del marito,un artigiano, aveva lasciato il proprio lavoro in fabbrica dove stava benissimo ( altro rimpianto ) e guardando verso l’orizzonte nel suo viso trapelava a chissà quante cose perse…se era stato giusto fare così…cioè ad aver passato la vita facendo quasi sempre le stesse cose con le stesse persone ecc ecc, forse anche lei anelava a ripetere quelle sensazioni di innamoramento che ( dopo anni di matrimonio con la stessa persona non si possono ripetere se non…a volte allontanandosi…)
Credo dunque che sia abbastanza difficile dire cosa sia giusto o sbagliato in questa nostra vita terrena, tutto ruota intorno a quello che ci viene insegnato, alle nostre credenze a dove siamo nati, e se abbiamo avuto la fortuna di conoscere persone che ci hanno aiutato ad aprire la nostra mente dovremmo solo ringraziare il fato.
Così quando iniziamo a trovarci verso il tramonto della nostra vita ( e dobbiamo accettare questa situazione ) forse qualche innamoramento estemporaneo potrebbe ridarci una nuova forza ed energia…provare per credere …cosa ne pensi ?
Ottimo articolo, Un caro Abbraccio
Caro Antonio, hai ragione quando dici che “ci areniamo nella palude del matrimonio…”. Dici anche che “qualche innamoramento estemporaneo potrebbe ridarci una nuova forza ed energia…provare per credere…”. Ma l’idea da te suggerita è soltanto una delle due facce della medaglia, quella a breve termine…
Le passioni ci danno momenti di grande felicità. Quando siamo innamorati ci sentiamo invincibili e immortali. Una inizione di innamoramento non sarebbe male per sentirci più vivi e vitali, chissà. Peccato che tutte le passioni finiscono in meno di un anno e dopo i momenti belli non ce li ricordiamo più, mentre dobbiamo fare i conti con gli sconquassi provocati nella nostra vita e in quella dei nostri familiari… La stagione degli amori è la primavera, poi viene l’estate e sembra andare tutto a gonfie vele; ma dopo aver raggiunto l’acme del piacere, zac, arriva l’autunno con le prime avvisaglie di temporali e freddo, e arriva anche la mazzata finale con l’inverno.
Purtroppo noi non siamo come le piante che rifioriscono ad ogni primavera…
Dici a questo punto che è “abbastanza difficile dire cosa è giusto o sbagliato in questa nostra vita terrena”.
Secondo me l’errore che molti di noi commettono sta proprio nel non sapere con chiarezza cosa è giusto e cosa è sbagliato… L’attaccamento sia alle persone che alle cose è sempre deleterio quando è eccessivo. L’attaccamento eccessivo ci inguaia letteralmente perché perdiamo ogni potere e lo trasferiamo al partner, ai soldi, alla carriera, al lavoro, alle passioni, a cose esterne a noi, cosicché quando l’amore per una causa qualsiasi finisce o si affievolisce, ci sentiamo perduti e svuotati nei sentimenti come capitò alla simpaticissima signora di 73 anni del tuo racconto che aveva riposto ogni sogno nella dedizione alla sua famiglia. Anche l’attaccamento “eccessivo” ai beni materiali ci delude sempre, e così via. Ci vuole equilibrio tra attaccamento e distacco, come per tutte le cose. Quindi una cosa è sbagliata quando ti attacchi troppo ad essa. E’ bene invece essere né troppo attaccati, né troppo distaccati perché in questo modo non deleghiamo ad altri il nostro potere e se perdiamo qualcosa, non ci disperiamo inutilmente perché abbiamo le risorse per nuove nuove strade e nuove soluzioni.
Le cose sono inoltre sbagliate quando non rispettiamo le regole, anche se spesso sono proprio le regole che sono sbagliate, esagerate o ingiuste.
Questa riflessione mi ha fatto venire in mente che qualche temnpo fa la polizia muncipale di un piccolissimmo comune del beneventano mi ha fatto pervenire una raccomandata per una multa da eccesso di velocità registrata con l’autovelox avvenuta circa due mesi prima. Ero transitato davanti all’autovelox a 108 km/h mentre il limite stabilito dal piccolissimo comune del beneventano su una strada nazionale (sic!) era di 80 km/h. Tenuto conto dell’abbattimento del 5% sulla velocità, ero transitato a 103 km/h. E per soli 23 km/h in più rispetto al limite stabilito dal piccolissimo comune del beneventano, ho dovuto pagare una multa di 131 euro. In genere sono attento quando guido, ma in questo caso non vidi il segnale obbligatorio che avvisa gli automobilisti della presenza dell’autovelox. Se mi fossi accorto del segnale, avrei rallentato e sarebbe stato tutto regolare, salvo poi riprendere comodamente la mia velocità di crociera. L’amara verità è che molti comuni si autofinanziano “rubando” letteralmente i soldi agli automobilisti un po’ distratti. La beffa è che un comune piccolissimo che ha stabilito il limite di 80 km/h, cosa che avrebbe dovuto fare l’ANAS trattandosi di strada nazionale, ti toglie poi anche tre punti sulla patente!
Questo sfogo-digressione serve a dimostrare che purtroppo le regole, vuoi o non vuoi, vanno rispettate anche se sono palesemente ingiuste, sbagliate e stabilite con l’inganno. E se non le rispetti, se non paghi quando sbagli, peggiori le cose. Non possiamo sottrarci alle regole, dobbiamo accettarle anche se non ci piacciono. Non vale se sono giuste o sbagliate.
E dobbiamo, caro Antonio, anche evitare di reinnamorarci alla nostra età, anche se ciò ci farebbe sentire magnificamente bene per un po’… La regola vuole che non possiamo innmorarci di un’altra donna, ma possiamo invece innamorarci dei nostri figli e dei nostri nipotini, se ci sono.
ungrandeabbraccio

Caro Pasquale, per vari motivi non leggevo un tuo articolo da un bel po’ ma questo l’ho trovato subito interessantissimo e l’ho letto tutto d’un fiato. D’accordo su tutto però vorrei chiederti se esistono degli esercizi mirati a far trovare la sintonia necessaria tra i due emisferi perchè ovviamente quando un individuo viene preso dall’ira, come giustamente scrivi nell’articolo, agisce seguendo l’impulso di un emisfero che quasi, o addirittura, annulla del tutto l’altro. Penso che la sola consapevolezza non basti sia nel caso dell’ira che in altre situazioni. Grazie ti saluto cordialmente.
Sono sempre molto felice quando mi scrive una mia vecchia conoscenza, e tu in particolare, caro Giovanni Carlo, hai lasciato un’impronta indelebile dentro di me.
Hai ragione quando sostieni che la consapevolezza non basta per vivere nel presente (e non nel passato o nel futuro) e godere delle caratteristiche di entrambi gli emisferi cerebrali.
Io credo che sia l’autostima la base dello sviluppo personale perché è proprio essa che consente lo sviluppo della consapevolezza o conocenza di sé. Infatti l’autostima coincide con l’autoimmagine o immagine di sé, che è la convinzione che abbiamo su noi stessi, ossia il modo come ci percepiamo o ci vediamo. L’autoimmagine si forma col vissuto del bambino o sè interiore (o anima) fin da quando nasciamo e specialmente nei primi sette anni…. L’autostima racchiude, secondo me, la fiducia e la sicurezza in se stessi e la convinzione nelle proprie capacità, per cui se è bassa o negativa, la consapevolezza si è sviluppata poco, e in parole ancora più chiare, abbiamo una scarsissima esperienza di vita. Infatti, se non siamo usciti spesso dalla zona di sicurezza a causa della nostra scarsa fiducia e sicurezza, ossia se siamo stati bloccati dalle paure, siamo cresciuti pochissimo in fatto di consapevolezza perché abbiamo sperimentato poco la vita.
L’autostima è la credenza regina, rappresenta le fondamenta su cui poggia la nostra “personalità”.
Se credi di valere, di meritare, di essere all’altezza, probabilmente hai superato tutte le paure e andrai sicuramente molto lontano; ma se non hai fiducia in te stesso, se ti senti insicuro, se credi di essere inadeguato, resti succubbe delle tue emozioni (paure, rabbia, risentimenti, ecc) e i tuoi due emisferi continuano a farsi la guerra anzichè collaborare per il bene comune. Se la tua autostima è bassa, sei tirato da due cavalli interiori – le due menti o emisferi- in due direzioni opposte e non te ne va una buona. In poche parole sei un povero disgraziato.
Ma tu, caro Giovanni Carlo, mi hai chiesto degli esercizi mirati per far si che i due cavalli tirino entrambi nella stessa direzione, e capirai benissimo che ciò dipende dal cavaliere che tiene le redini in mano, il quale deve avere le idee chiare su dove vuole andare e su cosa desidera. Se il cavaliere ha un’autoimmagine negativa perché da bambino non è stato amato incondizionatamente dai propri genitori; se, come capita forse al 99,99 % di noi, alcune volte siamo stati amati, accolti e coccolati e altre volte siamo stati sgridati, sculacciati e messi in castigo, ossia abbandonati e privati dell’amore, insomma se non siamo stati amati “a prescindere” dai risultati che abbiamo portato…, i nostri due “cavalli” non hanno imparato ad avere fiducia in sé al 100%, a credere in se stessi al 100%, a sentirsi sicuri al 100%, e quindi non hanno imparato a collaborare tra loro e ad aiutarsi a vicenda. Hai sicuramente presente la frase tipica delle persone sfiduciate: “Tanto non serve a niente”.
La fiducia in sé è la base della sintonia tra i due emisferi cerebrali. La fiducia in sé è l’essenza dell’autoimmagine o autostima. L’autostima o autoimmagine dipende dall’amore incondizionato ricevuto o meno, ecco perché è a prescindere.
E siccome tu adesso mi chiederai come rimediare ai tanti errori dell’educazione ricevuta, errori che si ripetono di generazione in generazione, e vuoi sapere come accrescere l’autostima o autoimmagine in modo da fare grandi cose nella vita, dovresti dedurre da solo cosa fare… visto che hai letto tutto d’un fiato il mio articolo a dimostrazione del fatto che sei già molto avanti nello sviluppo personale al punto da fare una domanda estremamente intelligente e concreta. Penso che con questi ultimi chiarimenti, sei in grado di trovare la risposta da solo…
Se non ci riesci, troverai un validissimo aiuto leggendo i miei due ebook “Come accrescere velocemente l’autostima” e “La leva del benessere e della felicità”, che costano così poco che più poco non si può soprattutto nell’edizione Kindle di Amazon, ma anche nel formato PDF (Macrolibrarsi e Il giardino dei libri).
Il Coach non deve fornire le risposte su un piatto d’argento, altrimenti il cliente non ci crede perché non è stato lui a trovare le soluzioni. Per convincersi e passare dalla fase alfa alla fase omega, ossia dai problemi attuali alle situazioni desiderate, il cliente deve essere messo gradualmente in condizioni di scoprire i propri talenti e le proprie passioni e… tuffarsi anima e corpo nell’agone della vita. I titoli e sottotitoli dei miei tre libri cartacei sono molto espliciti. La risposta che mi hai chiesto te l’ho data comunque sotto forma di metafore.
unabbraccio

Caro Pasquale ti devo come sempre ringraziare perchè leggere la tua risposta piena di consigli vale sicuramente come la lettura di un libro. Da ragazzo sono stato molto timido e da allora ho sempre fatto di tutto per combatterla e devo dire che, grazie alla mia tenacia nel combatterla, aiutandomi leggendo di qua e di la sono riuscito a vincerla passando anche dei periodi piuttosto lunghi di grande sicurezza. Purtroppo però quando meno te lo aspetti arrivano degli avvenimenti che minano l’autostima conquistata con tanta fatica e occorre darsi da fare per ricominciare la battaglia quindi credo che leggerò i testi da te consigliati che, sono sicuro, mi saranno di notevole aiuto. Ciao e ancora grazie.
Caro Giovanni Carlo, concentrati sui tanti lati positivi della timidezza e diventerai presto un mito! Allenati a parlare in pubblico e diventerai subito una stella!
Grazie a te e alle tue domande intelligenti!
Certo che questo articolo stimola grandi riflessioni.E’ capitato anche a me di innamorarmi del classico duomo impossibile e ci perdi la testa non ascolti i consigli di chi dall’ esterno vede la realtà .Poi subentra la maturità , la razionalità e inizi a vedere il buio oltre quel bagogliore e ti rendiconto che è stata un’ esperienza ma nulla di cosi vero come la tua mente aveva esaltato.
Non le nascondo che alle volte avverto questo dualismo dentro di me mi riscoprì dolce affabile ma allo stesso tempo irascibile, superba e testarda.E’ duro mantenere un certo equilibrio ma credo che se ognuno di noi si mettesse in discussione , si privasse per un attimo del proprio io riuscisse anche a migliorare e credere in se stesso visto che il mondo , la società vuole schiacciarci , eguagliare la personalità di ognuno di noi rendendoci automi.
La mia medicina quando avverto questi stati oppressivi è quella di concentrarmi su di me e non le nascondo che puntslmente mi sento bella , amata e amabile e riesco a dare il meglio di me!
Grazie !
Ciao Antonella, molto bello e sincero il tuo commento, grazie. Penso che hai capito, col senno di poi, che quando ci innamnoriamo pazzamente siamo sotto l’effetto ipnotico dell’emisfero emotivo che non ci fa ragionare obiettivamente e ci fa prendere lucciole per lanterne. In realtà, anche quando siamo innamorati seriamente, è la stessa cosa. Forse se non si trattasse di un sentimento che non dipende da noi, un po’ come il funzionamento autonomo del cuore o di qualunque altro organo, nessuno si innamorerebbe… Insomma, c’è una forza dentro di noi che non ci fa ragionare con obiettività di giudizio e un’altra che per fortuna ci tira nella direzione opposta. Soltanto se queste due forze (le due menti o due emisferi cerebrali) vogliono la stessa cosa (sintonia) possiamo dire di agire con equilibrio e siamo nel giusto. Grazie ancora per il commento.
bellissimo articolo piccolo ma stimolante!
Grazie Paolo, ritengo che questo sia il mio migliore articolo, anche se piuttosto tosto per chi non è addentro a certi concetti. Consiglio ai miei tantissimi lettori di leggerlo almeno due volte…