Ricordi e pensieri negativi: come spazzarli via!

RICORDI E PENSIERI NEGATIVI: COME-SPAZZARLI VIA!

IL CERVELLO NON-DISTINGUE TRA REALTÀ E FINZIONE

Ricordi e pensieri negativi.

Fino a quando giudichiamo i ricordi in maniera negativa, fino a che continuiamo ad avere paura che possa succedere qualcosa di brutto, finché non accettiamo ciò che ci è capitato, insomma fino a quando un ricordo o un pensiero qualunque non viene reinterpretato in chiave positiva o esperienziale, noi non guariamo dai ricordi e pensieri negativi (1).

        INDICE DEI CONTENUTI

1. IL CERVELLO NON-DISTINGUE TRA REALTÀ E FINZIONE
2. IL RICORDO È UN’ESPERIENZA DA ACCETTARE
3. REINTERPRETA I RICORDI IN CHIAVE POSITIVA
4. I NEURONI SPECCHIO
5. IL GIUDIZIO NEGATIVO PERPETUA I BRUTTI RICORDI
6. BLOCCATI NEI VECCHI SCHEMI MENTALI
7. L’ATTEGGIAMENTO POSITIVO RENDE TUTTO PIÙ FACILE
8. RETI NEURONALI E STATO DI CONTENTEZZA
9. SE LA MENTE CONSCIA È DEBOLE NON-SI FORMANO NUOVI CIRCUITI
NEURONALI
10. FORMAZIONE DI NUOVI CIRCUITI FAVORITI DALLA CONTENTEZZA
11. ABITUDINI NEGATIVE
12. LA FIDUCIA IN SÉ STESSI PROMUOVE L’OTTIMISMO
13. FIDUCIA E SICUREZZA ASSICURANO CORAGGIO E FORZA DI CARATTERE
14. OGNI ESPERIENZA È UTILE ALLA CRESCITA
15. PRETESE E RIFIUTO DELLA REALTÀ
16. TEORIA DELLA CONTENTEZZA CHE GUARISCE
17. L’ABORTO DELL’ABITUDINE
18. GUARIGIONE DI CONSAPEVOLEZZA

1. IL CERVELLO NON-DISTINGUE TRA REALTÀ E FINZIONE
Ricordi e pensieri negativi

Soltanto quando consideriamo positivi e utili per la nostra crescita anche gli eventi traumatici e i ricordi di ogni genere, si chiudono le ferite emotive ancora aperte nella nostra mente.

Ogni ferita ha anche un dono prezioso: alla fine del tunnel c’è una luce sfolgorante!

Le emozioni negative sono causate da bisogni insoddisfatti e sono modulate nella loro intensità dai pensieri negativi.

Se pensi sempre alla stessa cosa dolorosa che ti è capitata tanto tempo fa, non fai altro che rivoltare ogni volta il coltello nella ferita: La ferita si riapre proprio a causa dei tuoi pensieri di oggi! E diventi sempre più depresso.

È il pensiero/ricordo/giudizio che fa scattare l’emozione. Infatti, la brutta sensazione che provi oggi, è quasi identica a quella originaria.

Quando ricordi, soffri come se il brutto evento accadesse di nuovo.

Purtroppo il cervello non sa distinguere tra realtà e finzione.

Per questo motivo aspettiamo con trepidazione la trasmissione delle puntate televisive. Pur sapendo che le storie che ci propongono alla televisione sono inventate di sana pianta, fremiamo lo stesso e vogliamo sapere come va a finire.

2. IL RICORDO È UN’ESPERIENZA DA ACCETTARE
Ricordi e pensieri negativi

ricordi e pensieri negativi: amarli!I ricordi negativi devono essere accettati altrimenti non cessano di tormentarci.

Per facilitare la rivalutazione in chiave positiva dei ricordi e pensieri negativi (2) bisogna per prima cosa accettare la realtà e sé stessi.

Accettare la realtà (3) non significa subirla supinamente, ma esattamente il contrario.

L’accettazione di un brutto evento serve a recuperare la lucidità mentale perduta a causa delle forti emozioni alle quali siamo stati esposti, emozioni che anestetizzano il cervello razionale.

Solo accettando la realtà, riacquistiamo la calma, la ragione e il senso di responsabilità. Soltanto così siamo in grado di scuoterci, di rimboccarci le maniche e trovare la soluzione ai ricordi e ai pensieri negativi assillanti.

Bisogna accettare la realtà, il presente, per andare oltre la realtà, oltre il presente.

Per accettare la realtà o ciò che ti è capitato di brutto, devi smettere di considerarlo brutto! Devi considerare il ricordo un’esperienza di vita senza aggettivi, senza giudizio.

Hai ricevuto un rifiuto, uno sgarbo, una critica, un torto, una cattiva azione che ti tormenta? Oppure hai fatto un errore imperdonabile? Se smetti di considerarla una cosa brutta, cessa il tuo tormento!

3. REINTERPRETA I RICORDI IN CHIAVE POSITIVA
Ricordi e pensieri negativi

La nostra mente ritorna spesso e si sofferma sulle cose spiacevoli, mentre i bei ricordi e i pensieri positivi li dobbiamo attivare noi con uno sforzo consapevole.

Come a dire che il cervello toglie di mezzo i ricordi belli perché non sono un problema da risolvere, ma mantiene vivi i problemi attuali e persino i brutti ricordi fino a quando non vengono rielaborati e risolti.

Tutto ciò fa pensare ai nostri antenati che per sopravvivere dovevano prestare maggiore attenzione agli eventi spiacevoli piuttosto che a quelli positivi. Anche per questo motivo i mezzi d’informazione ci propongono soprattutto brutte notizie.   

Un brutto ricordo o un pensiero ossessivo si dissolve soltanto quando lo analizziamo e reinterpretiamo in chiave esperienziale e lo accettiamo con comprensione e amore (4).

Come fa il cervello ad accorgersi se i ricordi sono spiacevoli? In tal caso, continuiamo a lagnarci e a sentirli in maniera negativa! Continuiamo a pensare in maniera pessimistica. E così i pensieri negativi e assurdi non smettono di tormentarci.

4. I NEURONI SPECCHIO
Ricordi e pensieri negativi

Si ritiene che i neuroni specchio riconoscano i nostri stati emotivi e reagiscano di conseguenza (5).

modifica i tuoi pensieri negativiIn sostanza, le emozioni negative (come del resto quelle positive) hanno origine nel cosiddetto sistema limbico o cervello emotivo (6) che si attiva in conseguenza degli eventi esterni e/o dei nostri pensieri rilasciando determinate molecole ben prima che intervenga la coscienza.

Non solo, le stesse “molecole emotive” o emozioni, si riattivano ogni volta che ricordiamo, provocando le medesime sensazioni dolorose e mantenendo fresca la ferita.

Ripeto: il cervello emotivo non distingue tra realtà e immaginazione.

Quindi non fingere di provare un forte dolore perché il cervello ti accontenterebbe subito! Fingi piuttosto di provare una grande gioia! Sorridi spesso!

I ricordi e pensieri negativi attivano emozioni negative.

Se allora smettiamo di lamentarci e/o di essere afflitti a causa dei nostri brutti ricordi; se riusciamo a rivalutare gli eventi sia vecchi che nuovi in chiave positiva o neutra, i neuroni specchio non li considereranno più brutti e non li prenderanno più in esame. Pertanto non ci torneranno più sopra e i pensieri smetteranno di inquietarci.

I mali non vengono mai per nuocere, ma per farci crescere. 

5. IL GIUDIZIO NEGATIVO PERPETUA I BRUTTI RICORDI
Ricordi e pensieri negativi

Come facciamo a far capire ai neuroni specchio che da questo momento in poi consideriamo in chiave positiva o neutra anche i brutti ricordi?

Manifestando gratitudine, accettando, apprezzando e amando quei ricordi (7) come un’esperienza utile. Dobbiamo mostrarci contenti anziché scontenti, e detto diversamente, smettere di lamentarci e di essere arrabbiati contro noi stessi e il mondo intero!

Insomma dobbiamo rielaborare i ricordi e smettere di pensare che ciò che ci è capitato sia il male assoluto.

È proprio il giudizio che attribuiamo ai ricordi e pensieri negativi che crea e perpetua il malessere!

Quando incoraggiamo il bambino che sta facendo una capriola o il disegnino dicendogli “bravo-bravo” e gli battiamo le mani sorridendogli, lui è contento e continua le sue performance. Quando invece lo sgridiamo, il bambino si spaventa, smette di giocare e piange. Per farlo smettere di piangere lo prendiamo in braccio e lo coccoliamo.

Accarezzandolo e sorridendogli, il bambino si sente di nuovo accettato, protetto e sicuro, dimentica di essere stato sgridato e ritorna a giocare.

Il comportamento dei bambini rispecchia quanto memorizzato nelle reti neuronali (8).

E dunque i bambini, grazie ai neuroni specchio, capiscono se il loro comportamento o un evento esterno è gratificante o penalizzante.  E lo capiscono, o perché si fanno male e sentono dolore, oppure osservando la reazione delle persone che li accudiscono.

6. BLOCCATI NEI VECCHI SCHEMI MENTALI
Ricordi e pensieri negativi

Ciò che vale per i bambini è valido anche per gli adulti. Non abbiamo forse anche da adulti un bambino interiore sempre attivo?

Se la nostra reazione emotiva agli eventi, oppure a un ricordo o a un pensiero, attivata dal sistema limbico, esprime contentezza, i neuroni specchio non si preoccupano oltre. Se invece esprimiamo scontentezza e abbiamo pensieri negativi, per i neuroni il lavoro non finisce più perché non riescono a collegarsi ad altri neuroni per formare sinapsi liberatorie e vanno in loop.

Ciò corrisponde al rimuginamento interiore e allo stato di sofferenza emotiva (paura, ansia, insonnia, stanchezza, rabbia, stress, dolori e malattie di ogni genere).

Intendo dire che in presenza di blocchi emotivi -che sono sinapsi isolate o spurie vaganti nell’inconscio- non si possono formare le reti neuronali tra il cervello emotivo e quello cognitivo, cioè tra i due emisferi cerebrali, e il soggetto resta bloccato nei suoi vecchi e superati schemi mentali.

In conseguenza di blocchi emotivi e rimozioni, mentre la mente conscia ragiona bene e sa quel che vuole, l’inconscio non ne vuole sapere di obbedire e si muove per conto proprio…

7. L’ATTEGGIAMENTO POSITIVO RENDE TUTTO PIÙ FACILE
Ricordi e pensieri negativi

 Sono i dispiaceri che, a lungo andare, ci rovinano la salute indebolendo il sistema immunitario… Ciò perché a causa dei dispiaceri smettiamo di accettarci e volerci bene!

Quando siamo contenti ed entusiasti, i due emisferi cerebrali (conscio ed inconscio) sono in sintonia e apprendiamo subito perché si formano rapidamente le sinapsi e le reti neuronali. 

Invece quando siamo scontenti, nervosi, arrabbiati o stanchi, e in presenza di blocchi emotivi, i neuroni si affaticano senza riuscire a formare le vie sinaptiche o neuronali di collegamento perché i due emisferi sono in contrasto tra di loro.

Diventa difficoltoso per i neuroni formare nuove reti neuronali poiché l’apprendimento consiste nel trasferimento di informazioni dall’emisfero sinistro a quello destro. In tal modo ciò che era sconosciuto diventa conosciuto. 

Il che significa che nell’emisfero destro, cioè il cervello emotivo, si accendono nuove luci di conoscenza, e cioè diventa anch’esso, sia pure in parte, consapevole.

Ecco perché quando abbiamo un atteggiamento positivo e responsabile verso la vita, diventa tutto facile per noi: siamo pronti, creativi e intuitivi e apprendiamo subito e bene. In questo caso le reti neuronali si formano agevolmente.

Invece quando siamo negativi, nervosi, pessimisti, lamentosi e scontenti, tutto si complica perché si accentua la competizione tra i due emisferi cerebrali. Ecco perché i neuroni non riescono a formare le reti neuronali. 

Ciò ci mantiene in uno stato di sofferenza, nonostante i nostri sforzi per uscirne.

8. RETI NEURONALI E STATO DI CONTENTEZZA
Ricordi e pensieri negativi

Le persone piene d’amore vivono in un mondo pieno d’amore. Le persone ostili vivono in un mondo ostile. Ma il mondo è sempre lo stesso. (Wayne Dyer)

Ricordi e pensieri negativi - neuroni specchioCome a dire che se i neuroni specchio non vengono rassicurati (come facciamo con i bambini quando piangono) grazie al nostro stato di contentezza/gratitudine, e continuiamo invece a lamentarci e ad essere arrabbiati con noi stessi e con gli altri, i neuroni consumano enormi quantità di energie senza riuscire a formare sinapsi liberatorie (o sciogliere i nodi o blocchi).

Appunto la soluzione dei problemi consiste nella formazione di nuove sinapsi, cioè esperienze chiare e definite, che collegano non solo due neuroni tra di loro, ma s’interlacciano a tutto il groviglio di connessioni neuronali che mettono in comunicazione il cervello logico e razionale con quello emotivo e irrazionale.

E dunque: rete neuronale = consapevolezza = soluzione = esito positivo di qualcosa che ci turbava.

Si ritiene dunque che le reti neuronali si formino molto più rapidamente in presenza di uno stato interiore di contentezza per il semplice fatto che lo stato di benessere è l’effetto e allo stesso tempo la causa della sintonia tra i due emisferi cerebrali. 

9. SE LA MENTE CONSCIA È DEBOLE NON-SI FORMANO NUOVI CIRCUITI
NEURONALI
Ricordi e pensieri negativi

Tutto ciò che continua a fare paura o che impedisce lo stato di benessere, non viene accettato dalla coscienza e non possono formarsi le reti neuronali. Conseguentemente persistono sia le sensazioni dolorose, che le cause che le generano, ossia i pensieri negativi.

Un trauma psichico è tale perché l’evento non è stato compreso e accettato dalla coscienza e quindi non si sono formate le reti neuronali (della conoscenza) tra i due cervelli. Il trauma forma blocchi emotivi sotto forma di sinapsi isolate o spurie nell’inconscio, cioè nel cervello emotivo. 

L’Inconscio (che io ritengo corrispondere all’emisfero destro del cervello), lo possiamo immaginare come una stanza, la stanza del tesoro, protetta da un catenaccio.

La Mente Conscia (emisfero sinistro) è la chiave che si deve introdurre nella toppa della serratura per aprire la porta dell’inconscio e prenderne i tesori, e metterlo in funzione secondo la volontà cosciente.

È evidente che se la mente conscia è debole, e soprattutto in presenza di blocchi emotivi e rimozioni, cioè intoppi o intralci nelle reti neurali, diventa impossibile la comunicazione tra conscio e inconscio. 

Conseguentemente il soggetto è costretto a seguire schemi mentali ormai superati dal tempo presenti nell’inconscio, cioè abitudini obsolete.

10. FORMAZIONE DI NUOVI CIRCUITI FAVORITI DALLA CONTENTEZZA
Ricordi e pensieri negativi

Si potrebbe obiettare a questo punto che nelle abitudini negative, pur trattandosi di reti neuronali formate da milioni di sinapsi, non preesiste uno stato emotivo di contentezza.

In realtà, all’inizio tutte le abitudini sono positive altrimenti non potrebbero neanche formarsi. Col tempo, però, si scopre che sono nocive o che sono diventate obsolete. E quindi non sono più idonee a consentire un automatismo vantaggioso e un buon adattamento all’ambiente.

Le ripetizioni degli atti che sono alla base della formazione delle abitudini (e delle reti neuronali) richiedono sempre uno sforzo cosciente e volontario.

Gli stessi istinti, che sono gestiti dal cervello rettile, sono abitudini ataviche che si svilupparono per assicurare la sopravvivenza in condizioni ambientali difficilissime.

11. ABITUDINI NEGATIVE
Ricordi e pensieri negativi

Se consideriamo, per esempio, l’abitudine del fumo, sappiamo bene che il ragazzo impara a fumare per atteggiarsi ad adulto e sentirsi importante.

E il vizio dell’alcol nasce allo scopo di dimenticare. Quello delle droghe inizia con la voglia di sballo e la convinzione errata di mettere fine alle proprie angosce.

Tutto lascia credere che la formazione di nuovi circuiti neuronali, che consentono di rendere conosciuto lo sconosciuto attraverso l’acquisizione di nuove informazioni, sia favorita da uno stato di piacere o di contentezza. E invece venga ostacolata da blocchi emotivi, brutti ricordi e/o pensieri negativi che, creando uno stato di disagio interiore, impediscono la sintonia tra i due emisferi cerebrali.

Ciò potrebbe spiegare il persistere dei brutti ricordi e dei trami e le difficoltà incontrate dai terapeuti e dai pazienti.

Infatti, se prendiamo in considerazione le fobie in cui c’è una forte componente emotiva negativa inconscia, e cioè un blocco emotivo che esclude a priori l’intervento correttivo del cervello razionale, il loro perdurare si spiega col fatto che non si sono mai formati collegamenti sinaptici tra il cervello cognitivo (emisfero sinistro) e quello emotivo (emisfero destro).

12. LA FIDUCIA IN SÉ STESSI PROMUOVE L’OTTIMISMO
Ricordi e pensieri negativi

Di conseguenza anche per le fobie, il fattore occorrente per la guarigione sembra essere proprio lo stato di allegria, e comunque pensieri positivi e fiduciosi, il che è esattamente il contrario delle sensazioni sgradevoli generate dalle fobie stesse.

Quanto agli attacchi di panico, tutto lascia pensare che si tratti di attacchi di rabbia implosa (9), ossia di rabbia che non potendo manifestarsi come scarica della tensione emotiva, finisce nei soggetti ansiosi per scoppiare al loro interno provocando i noti sintomi destabilizzanti (tachicardia, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, asfissia, svenimento, sbandamenti, paura di morire, paura di perdere il controllo, nausea, sensazione d’irrealtà, ecc.).

E dunque, per non andare incontro ad attacchi di panico, è necessario sfogare la propria rabbia e/o avere un atteggiamento di contentezza e/o gratitudine verso la vita e/o le persone! È necessario cioè avere pensieri positivi e amorevoli!

Naturalmente per avere pensieri positivi ed essere ottimisti è necessario avere fiducia in sé stessi. E per avere fiducia è necessario fare esperienza, uscire spesso dalla propria zona di sicurezza e non smettere mai di volersi bene.

La fiducia in sé stessi consente di accettare più facilmente la realtà e quindi risolvere rapidamente i problemi che sono la vera e unica causa dei pensieri negativi e dell’ansia che li accompagna.

Sembra dunque logico pensare che per eliminare le paure, in via generale, occorre smettere di “credere” che agendo ci accadrà qualcosa di brutto e convincerci invece che andrà tutto nel migliore dei modi.

13. FIDUCIA E SICUREZZA ASSICURANO CORAGGIO E FORZA DI CARATTERE
Ricordi e pensieri negativi

Inoltre occorre esprimere la propria collera, per quanto è possibile, anziché rimuoverla e portarsela dentro come una bomba ad orologeria…

Insomma, la paura è causata dalla mancanza di sicurezza e fiducia in sé stessi.

La sicurezza è sempre il risultato dell’esperienza e della pratica. Ma l’esperienza è conoscenza e quindi la paura è causata dall’ignoranza, dal non sapere come affrontare il pericolo. È ovvio che se non affronti il pericolo, non impari mai a conoscere la paura e a liberartene.

Gli artificieri e i vigili del fuoco fanno mestieri così difficili e pericolosi non perché non hanno paura, ma perché sono stati bene addestrati e sanno come affrontare i pericoli.

Siccome il bambino ha paura quando non si sente accettato e amato, possiamo anche dire che la paura è mancanza d’amore o di coraggio – amore e coraggio hanno a che fare col cuore – e pertanto:

Amore = coraggio = fiducia e sicurezza (autostima) = forza di carattere e creatività

Paura = mancanza d’amore = mancanza di coraggio = mancanza di fiducia e sicurezza (bassa autostima) = mancanza di creatività e di forza di carattere.

Il coraggio nasce dal sapere come affrontare il pericolo, ma anche dall’incoscienza del pericolo.

14. OGNI ESPERIENZA È UTILE ALLA CRESCITA
Ricordi e pensieri negativi

Dunque, gli eventi brutti che la vita ci riserva, non li dovremmo considerare e/o giudicare in maniera negativa, ma considerarli come un’importante occasione di crescita!

I mali non vengono mai per nuocerci… ma per farci crescere.

 Infatti, noi cresciamo attraverso esperienze positive e negative, e quindi ogni cosa che ci accade è utile.

Le esperienze negative le ricordiamo più a lungo e occorre rielaborarle in chiave positiva per trarne le lezioni!

Pertanto, passato il primo momento di frustrazione o smarrimento causato da una esperienza dolorosa, è bene manifestare gratitudine. In che modo? Pensando a cose positive e alla soluzione del problema, anziché continuare a rimuginare sull’accaduto.

 Il pensiero di base dev’essere che ogni esperienza è utile

I pensieri negativi ingigantiscono le emozioni e impediscono la sincronia tra il cervello emotivo e il cervello cognitivo.

15. PRETESE E RIFIUTO DELLA REALTÀ
Ricordi e pensieri negativi

Dunque, è tassativo smettere di lamentarsi, di giudicare il prossimo e auto-giudicarsi negativamente, cioè rifiutare la realtà. Occorre assumersi le proprie responsabilità.

Altrimenti si costruiscono delle false storie dolorose alle quali ci si attacca sempre più e, credendole vere, si va in depressione senza neanche accorgersene. È necessario distaccarsi da queste storie, dai pensieri che ci fanno soffrire e che proprio per tale motivo sono falsi.

Tutti i pensieri che causano emozioni negative sono sbagliati perché anziché farci sentire bene e risolvere i problemi causano malessere.

Soltanto coltivando l’amore o quanto meno pensando a cose positive o neutre possiamo rinunciare alle nostre infinite pretese ed evitare i pensieri negativi che scatenano la paura, la rabbia, l’aggressività, l’invidia, ecc.

Insomma, ricordi e pensieri negativi sono causati dalle nostre pretese e dal rifiuto della realtà che è fatta spesso di problemi, contrattempi, critiche, preoccupazioni, rifiuti, e in definitiva da tutto ciò che causa stress.

16. TEORIA DELLA CONTENTEZZA CHE GUARISCE
Ricordi e pensieri negativi

La teoria della contentezza che guarisce spazzando via ricordi e pensieri negativi, trova conferme in molte osservazioni empiriche ben note:

cambia i tuoi pensieri negativi

a) L’influsso ultra-benefico sulla mente e sulla nostra stessa vita generato da un atteggiamento di gratitudine o di contentezza (10).

b) Il valore liberatorio, responsabilizzante e spronante dell’accettazione della realtà (11). Nel senso che i brutti ricordi non smettono di affliggerci e di limitarci fintanto che continuiamo a rifiutarli e/o a pensare in modo negativo.

c) L’importanza dell’ottimismo e di un atteggiamento positivo ai fini del buon esito dei risultati, all’opposto del pessimismo e della negatività (profezie auto-realizzanti e auto-penalizzanti).

d) La constatazione che le lamentele tendono ad aumentare e mai a diminuire esasperando le questioni in sospeso, anziché risolverle. Diventano cioè profezie auto-avveranti negative.

e) L’importanza di concentrarci sulle soluzioni e non sui problemi in modo da farci le domande giuste per indurre il cervello cognitivo a fare le migliori riflessioni e quello emotivo a elaborare intuizioni e nuove idee.

f) Il fatto che le risate (e dunque la contentezza) sono il non plus ultra ai fini del benessere mentale e fisico: “Il riso fa buon sangue”.

g) La constatazione che con la sola consapevolezza spesso non si riesce a guarire i traumi psichici, le fobie, gli attacchi di panico e i brutti pensieri in genere. Ci vuole soprattutto allegria e formazione di buone abitudini.

17. L’ABORTO DELL’ABITUDINE
Ricordi e pensieri negativi

Entrando nell’ordine di idee che persino il ricordo più mostruoso va accettato e accolto, si mette in atto il più efficace e rapido cambiamento nella propria vita.

Tutte le forme di terapie dovrebbero basarsi sul concetto che qualsiasi tipo di disagio psichico
si estingue accettandolo e abituandosi ad esso.

L’abitudine rende sopportabili anche le cose più spaventose. (Esopo

La rielaborazione dei ricordi deve essere fatta per iscritto. Bisogna elaborare un tema scritto sul ricordo o trauma, o meglio eseguire la prescrizione che la scuola di Giorgio Nardone chiama “romanzo del trauma” (12).

Ugualmente se abbiamo un problema difficile, la scrittura ripetuta per sufficienti giorni ci aiuta a trovare la soluzione.

Ritengo in sostanza che la scrittura su un tema qualunque, ripetuta ogni giorno, sia una forma di pratica deliberata perfetta e dà risultati perfetti. Ciò perché la ripetizione è la modalità più efficace sia per raggiungere l’eccellenza, sia per la risoluzione di situazioni ingarbugliate, compresi traumi e brutti ricordi in genere.

18. GUARIGIONE DI CONSAPEVOLEZZA
Ricordi e pensieri negativi

Attraverso la scrittura (del romanzo del trauma) si arriva alla guarigione e alla consapevolezza nello stesso tempo. Come se scrivendo per diversi giorni sullo stesso tema, si sciolgano gradualmente le proprie incomprensioni costituite da nodi o blocchi emotivi, cognitivi e fisici che causano disfunzionalità nelle reti neurali.

Nodi e blocchi sarebbero provocati proprio dall’insufficienza delle ripetizioni (come le interruzioni precoci), o al contrario da esagerazioni della pratica (come il superamento dei propri limiti negli allenamenti), che causano l’aborto dell’abitudine in formazione.

Il trauma innesca con la violenza un nuovo processo che non può diventare un’abitudine non essendo un processo lento, graduale e costante, e ne causa l’aborto sul nascere scombussolando i circuiti neurali con la formazione di nodi o blocchi che possono essere sciolti attraverso il romanzo del trauma.

La scrittura è catartica perché, procedendo lentamente, mette in continua comunicazione il conscio con l’inconscio. La scrittura è come il lavoro lento e preciso del sarto che mettendo insieme i vari pezzi, uno dopo l’altro, realizza un vestito completo e perfetto.

In fondo, tutti i capolavori dell’arte, siano essi pittura, narrativa, cinema, teatro, ecc. si realizzano aggiungendo successivamente una parte dietro l’altra, e nel caso della scultura, nel togliere lentamente il superfluo. 

BIBLIOGRAFIA

1) P. Foglia –  Come controllare i pensieri negativi;

2) P. Foglia – Pensieri negativi: ecco i guai delle convinzioni limitanti;

3) P. Foglia – L’accettazione è il primo ingrediente della felicità?;

4) B. Katie – Amare ciò che è – Edizioni il punto d’incontro, 2009;

5) Le scienze – Edizione italiana di Scientific american: Il valore soggettivo per i neuroni specchio;

6) Joe Dispenza – Cambia l’abitudine di essere te stesso – MyLife, 2012;

7) P. Foglia – La regola delle tre “A” per riuscire nella vita;

8) Rete neurale o neuronale – http://it.wikipedia.org/wiki/Rete_neurale;

9) Gabriella Mereu – La malattia: La trappola dell’eros, Arti Grafice Pisano, 2005;

10) -J. Demartini – Aiuta la tua mente a crescere – Gratitude effect, Gribaudi, 2010;

11)  P. Foglia – Accetta la realtà e sarai felice per sempre

12) F. Sagnoni – R. Milanese – Cambiare il passato – Ponte alle grazie, 2009.

63 commenti su “Ricordi e pensieri negativi: come spazzarli via!”

  1. Buonasera Pasquale. Adulta ,che non e’ riuscita a colmare quella lacuna / vuoto ”BIMBO che cade ,e non trova supporto. Questo vuoto /amarezza ,mi accompagna da sempre ,niente ha colmato questa lacuna ,nessuna disciplina ,religione , riempie questo vuoto. Grazie. Paola.

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  2. Carissimo…. Ultimamente da mesi viaggio CN ansia paure…. D perdere per mio marito… Io credo nel. Matrimonio siamo sposati da 4anni…. E sempre fedele e dedita a lui…. S estate ho dato Del bene ad un mio cugino venuto da molto lontano.. Abbracciando facendo carezza (anche xche zia sta malissimo) riempondolo insomma d affetto… Cosa che mio marito vedeva…. Ed appunto xche era amico cugino mi Sn lasciata a tutto sto bene…. Solo che una sera mio cugino avendo il io stesso carattere solare ecc.. Mi d anche bacino sulle labbra in segno d affetto sempre davanti a mio marito e logicamente mio marito sia arrabbia CN me.. Ed io poi CN lui…. Nel senso spiegandogli essendo americano che alcune cose anche se tutti e tre c vogliamo bene nn si fanno per rispettare…. (lui la fatto così senza pensarci xche c vuole bene)….. Però i g a seguire da li io Sn stata malissimo xche mi sono sentita come se avessi tradito la fiducia e mio marito soprattutto… L ansia mi divora CN i sensi d colpa… Sto malissimo xche se nn fosse che era amico cugino io nn mi sognerei minimamente d guardare o toccare qualcun…. Da allora da 5 mesi io mi ritrovo ansia paura attacchi di panico angoscia nn riesco a superare questa situazione che Con il passare del tempo è trasformata in ansia acuta e o l ansia praticamente tutti i giorni… CN fobie cm se CN mio marito dovessi lasciarmi…. Eppure lui è la mia vita……!!! Sn stata sempre ansiosa da piccola… Ciò l ansia da una vita…. Ho trascorso un periodo negli ultimi due anni difficilissimo xche nn riesco a diventare madre….. Ma mai mi è venuta l ansia il panico che ciò ora… Dopo questo avvenimento…. Che nn faccio che piangere e parlarne sempre CN mio marito x come mi sento in colpa, è lui poverino a dire nn e successo niente… Era giusto solo che tu gli dicessi come ho fatto il g dopo che atteggiamenti cm questi nn si anno..!!! Secondo lei Sn in principio d ansia totale o depressione? Dovrei andare da u Pscologo???? Grazieeee x la risposta

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    • Ciao Paola,
      se provi sensi di colpa non devi fare altro che perdonarti. Tutti commettiamo errori specialmente in certe circostanze che hanno a che fare con l’erotismo. Siamo esseri umani e la carne è debole….

      Se tuo cugino se n’è andato e tuo marito ti ha già perdonata, perdonati anche tu e mostrati ancora più affettuosa con tuo marito.

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  3. Da 5 anni combatto contro il dolore per i tradimenti e le bugie di mio marito. Non ho voluto mollare perché lo amo ancora e volevo salvare la famiglia e l’amore di 46 anni insieme. Tutto questo continua a causarmi dolore e disagio, anche se cerco di capire che nulla accade per caso e forse come ho letto in alcuni libri e brani, potrei essere stata proprio io con i miei pensieri e la mia paura di perderlo, a creare inconsciamente questa situazione, per poter intraprendere un percorso di crescita. Di quell’amore per me stessa che per una vita ho invece riversato sulle mie figlie e su mio marito, dimenticando troppe volte cosa sarebbe stato meglio per me…..Spesso mi sento demotivata, come se tutti i sacrifici fatti fossero stati vani, visto il risultato….mi sento messa all’angolo e lotto per sentire di valere ancora qualcosa. Sto facendo un cammino in salita che spesso mi fa scivolare e tornare in dietro di anni….ma voglio continuare in questo percorso di consapevolezza che mi dà la forza e il coraggio di andare avanti. Cerco sempre di leggere libri e articoli che mi possano aiutare e sto cercando di allontanarmi da quest’uomo così instabile. Sono conscia del fatto che non mi sono arresa alle sue prime scappatelle, ma che in questi 5 anni, gli ho ridato fiducia, la possibilità e il tempo di capire da che parte voleva stare….Ora dico basta e a 69 anni ricominciare non è facile….., ma voglio finalmente ritrovare me stessa e la mia dignità. Non è mai troppo tardi per cercare un po’ di serenità…..Grazie

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    • Cara Angela, alla tua età dovresti saper sorvolare sul “bisogno di varietà” di tuo marito.

      Tu credi che lui non ti rispetti? Credi che non ti voglia più bene? Ti Sbagli!

      Come tanti uomini, anche tuo marito è attratto fisicamente da altre donne, ma in genere è soltanto un bisogno di sesso “diverso dal solito”, non di amore.

      Il bisogno di “varietà” è governato dal cervello rettile, e pertanto non c’è moralità o ragionamento che tenga. Forse tu mangi sempre la stessa pietanza?

      Se la carica di testosterone lo obbliga… l’amante diventa un’esigenza spontanea.

      Più lo ostacoli o lo minacci e peggio è. Se lo lasci fare facendo finta di non sapere, si stancherà ben presto.

      Un abbraccio

      Rispondi
  4. La voglio ringraziare pubblicamente per l’articolo esaustivo e di facile comprensione. Finalmente una persona che spiega come funziona il ns cervello in modo semplice ed adatto a qualsiasi grado di cultura!

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  5. Ė la prima volta, che leggo un tuo articolo. È stata una piacevole scoperta.
    Mi sono svegliata da poco, ora sono le 2,30 di mattino, a causa di un sogno che non definirei un incubo, ma non piacevole. Dalla mia infanzia ad oggi ho vissuto situazioni poco piacevoli in casa e quindi non ho creato grandi amicizie ed equilibrati rapporti sociali e credo di essere per questo motivi provata. Mi piacerebbe fare delle sedute di ipnosi, ma non ho trovato dei professionisti che mi ispirino fiducia.
    Voglio essere positiva ed essere una donna migliore. Cambuamenti e miglioramenti nel tempo si sono verificati, ma ancora nulla di veramente significativo. Lascerò alle spalle il passato. Ma se il passato è presente in situazioni ancora non risolte. Come posso lasciarle completamente indietro. La ringrazio per il lavoro che svolge. Un caro saluto. Giulia

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      • Buonasera dottore mi sto chiedendo una cosa: un sogno fatto da bambina che mi ha generato un grande senso di colpa e dolore , come cioe’ in che modo può ancora condizionarmi oggi che sn adulta? Mi è rimasta qst sensazione che sento viva .Grazie …

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  6. salve, è ormai da parecchio che non riesco a liberarmi dei miei pensieri negativi dovuti al senso di colpa per aver fatto del male a una persona alla quale ora tengo molto, e ad aver tenuto nascosto ciò che avevo fatto per molto tempo..dopo aver “vuoltato il sacco” inizialmente mi sono sentita meglio ma poi ho cominciato a rimugianare, mi sento a disagio …come posso liberarmi di questo stato d’ansia costante?

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    • Ti potrai liberare del disagio accettando la realtà che stai vivendo in modo da riacquistare la calma e la lucidità mentale e rimboccarti le maniche. Il tempo guarisce ogni dolore. Fai psssare un po’ di tempo.

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  7. Pasquale Buongiorno,
    ho letto oggi per la prima volta di te, del tuo lavoro, e lo trovo molto utile in questo momento per me. Sto cercando una risposta che riguarda il mio cervello.
    Sono ca. 20 anni che appartengo alla medicina olistica (alternativa, spirituale ecc.) e ricorro alla scienza medica occidentale solo in caso estremo.
    So che il mio cervello è molto affaticato, stanco, pieno e probabilmente troppo pieno o riempito di informazioni. Infatti la memoria è scarsa e la sensazione, sopratutto in questi giorni, è che è affollato di ricordi, troppi ricordi, pesanti ricordi e il cervello rifiuta o non ha più spazio per trattenere altre informazioni, anche se buone. Fatico molto a concentrarmi. Da un anno ca. ho ripreso a soffrire di mal di testa che via via si stanno facendo più pesanti, più dolorosi e si sono aggiunti anche dolori cervicali, sempre con dei mal di testa quasi devastanti direi. La sensazione durante i momenti di forte dolore è quella di voler svuotare il cervello. Non amo togliere il dolore perché lo ritengo benefico, lo accetto, ringrazio, lo vedo come un’opportunità per crescere. Ovviamente però vorrei non averlo e quindi ce la sto mettendo tutta per aiutarmi. Vorrei svuotare il mio cervello, resettarlo per intenderci, tornare allo zero e ripartire, dargli da mangiare il mio presente cercando di fare meglio di come ho fatto nel passato. Soffro anche di stanchezza cronica da qualche anno. Non ho più riserve di energia. Forse dipende dal mio cervello? Tu che dici?
    Quindi quello che vorrei sapere è se l’accumulo (di decenni) di pensieri negativi (già scritto nel DNA della mia famiglia) può causarmi questi disturbi nella testa (fisica) ?
    Vorrei precisare che ho fatto delle ricerche in campo medico, non ci sono patologie, a parte un encefalogramma che parla di “irritazione”, nella norma. Ho letto che non sei medico e non pretendo ovviamente una diagnosi, ma semplicemente una tua opinione in base alla tua esperienza. Per me significherebbe molto. GRAZIE.
    Aggiungo che pratico già da un pò la positività, l’Amore Universale, la gratitudine. Evito di criticare, non mi lamento ma accetto e cerco di vedere il Bene in tutto.
    Questo atteggiamento può aiutare il mio cervello? Vorrei tanto saperlo stare bene, l’ho rifiutato per anni, ora amo anche lui. Vorrei studiare, riuscire a memorizzare tante belle cose del mondo…
    Sabine

    Rispondi
    • Ciao Sabine,
      per quanto riguarda i tuoi mal di testa, sembra proprio che il tuo cervello sia surriscaldato: bevi troppo poco! L’acqua fresca serve anche a raffreddare il cervello.

      Per quanto riguarda i tuoi pensieri negativi “perpetui”, hai sicuramente una credenza negativa inconscia che ti perseguita e ti rende la vita difficile. Dimmi un po’: cosa pensi di te stessa?

      A presto

      Rispondi
      • Eh già… è vero, bevo non poca, ma pochissima acqua 🙁
        Ora che sono cresciuta penso meglio di me stessa, ma fino a l’altro giorno, diciamo i primi 50 anni della mia vita mi sentivo sempre in difetto causa delle perenne critiche ricevute, diciamo a partire dalla culla… sbagliavo sempre tutto, non facevo bene niente, mai un apprezzamento, in qualsiasi ambito… ho sbagliato gli studi, marito, educazione dei figli, lavoro e qualsiasi altra scelta.
        Penso possa bastare…
        Grazie Pasquale, mi inviti e aiuti a riflettere.

        Rispondi
  8. Come faccio a far cessare dei sensi di colpa contro me stesso? Mi spiego meglio… io ho fatto una cosa che mi fa sentire in colpa ma non posso chiedere scusa a nessuno. Un’ultima domanda: se ho fatto qualcosa contro le regole (disubbidire ai genitori o altro) e sentirsi in colpa con loro come faccio a chiederli scusa senza spiegarne il motivo?

    Rispondi
    • Nicolas, i sensi di colpa ti fanno male perché tu attribuisci a determinati pensieri negativi troppa importanza. Tutti commettiamo errori e anche disubbidienze. Ricordati che siamo esseri umani e dobbiamo accettare i nostri limiti e i nostri errori, altrimenti il morale è a terra e scattano pensieri ed emozioni che ci fanno stare male.

      Non è vero che non puoi chiedere scusa a nessuno: puoi chiedere scusa a te stesso e perdonarti. Non smettere mai di volerti bene.

      Per l’ultima domanda dovresti essere più specifico.

      Rispondi
  9. Salve Dottor Pasquale! Vorrei un suo aiuto se è possibile! Due mesi fa mio zio tentò il suicidio! Io poco dopo iniziai a sentirmi male,avevo paura che anche a me potesse capitare di perdere la lucidità e suicidarmi! Sono andata da uno psicologo lui dice che si tratta di depressione reattiva pian piano passa! Ma questi pensieri peggiorano da una settimana ho paura di rimanere sola per paura che possa suicidarmi,penso ai miei genitori che ne morirebbero! Cerco di distrarmi per non pensare ma i pensieri restano,premetto che sono una ragazza un pò ipocondriaca! Ho 19 anni e sono sempre stata una ragazza piena di vita nonostante tutti i problemi d’affrontare! La prego può aiutarmi o darmi un consiglio? Un amico mi ha detto che se questi pensieri diventano forti potrei dawero suicidarmi! Ho tanta paura ma stò cercando di non deprimermi nonostante sia difficile

    Rispondi
    • Cara Carmen,
      è normale che si resta profondamente scossi a seguito di una tragedia familiare. Del resto, anche quando si sente dire che un amico o conoscente è stato colpito da una brutta malattia, a caldo si ha paura che la cosa possa capitare anche a noi. Ed è anche naturale che in questi casi compaiono con una certa insistenza e preoccupazione certi pensieri negativi. La situazione diventa molto seria se si tratta di persone pessimiste o ipocondriache.

      Per fortuna tutte le situazioni angosciose si attenuano, in genere, col trascorrere del tempo. Nel frattempo occorre contrastare i pensieri negativi con pensieri positivi.

      A questo proposito ti rimando “anche” all’articolo “Le fondamenta della felicità” dove spiego come contrastare i pensieri negativi.

      In sostanza, sono i tuoi pensieri negativi che scatenano le tue emozioni e le sensazionoi dolorose, e quindi la prima cosa che devi fare è cambiare i tuoi pensieri negativi sostituendoli con pensieri positivi.

      Rispondi
  10. Belle parole , tutti siamo in grado di scriverle ma quando si e’ disoccupati con famiglia e la salute non aiuta mi spiace dirlo ma si puo’ illustrare qualsiasi tecnica mentale ma la realta’ oggettiva non cambia, perche’ in certe circostanze anche a cercarlo il lavoro non c’e’ e stare bene e’ impossibile. Il denaro aiuta la parola no. Chi ha i soldi, il potere, una posizione magari non e’ felice ma puo’ senza ombra di dubbio liberarsi subito di un problema pratico, perche’, la vita e’ pratica non e’ aleatoria. Lo sa bene anche lei caro autore che difatti a una lettrice risponde: “si organizzi e prepari la sua carta di credito” come a dire anche le parole non soo gratis…..

    Rispondi
    • Ciao Marco,
      quando si è disoccupati con famiglia non è possibile stare bene. Nessuno lo mette in dubbio.
      Ma se il lavoro c’è, è ancora impossibile, secondo lei, spazzare via i pensieri negativi?

      Rispondi
      • Ciao Marco, grazie per la riflessione, da questo occorrerebbe partire altrimenti chi si trova nella situazione che tu descrivi appare totalmente responsabile del suo stato, cosa che non è, e questo è comodo per chi non vuole intervenire per migliorare il malessere degli altri, pensando solo a se stesso. Il concetto del donare risorse concrete senza chiedere nulla in cambio qui non è affrontato. Anzi si cerca di lucrare sulla sofferenza altrui. In altre parole, secondo me, seppur interessante, è troppo semplicistico il ragionamento espresso dall’autore. Vorrei vedere come applicarlo ad un adolescente africano con aids trasmesso geneticamente e aspettativa di vita di pochi anni…se fosse così semplice, il mondo, in particolare occidentale, sarebbe un posto inclusivo e non esclusivo!

        Rispondi
  11. È un vero piacere rileggere questo articolo a distanza di tempo;
    fondamentalmente avevo già assimilato quei concetti ma ora ho colto nuovi dettagli, mi sento arricchita e inebriata da una rinnovata fiducia in me stessa.
    Da una prima lettura si assimilano i concetti fondamentali, ad una seconda lettura si colgono nuovi particolari che erano sfuggiti perché la mente era intenta a capire le cose principali, se poi c’è un terzo atto, allora tutto diventa più colorito e ti si apre la mente verso nuovi orizzonti. E se tra una rilettura e l’altra passano mesi o addirittura anni, le cose vengono apprese facilmente, quasi per magia, come se l’inconscio avesse comunque elaborato nel tempo i concetti e ripassandoli, arricchiti di dettagli, fossero diventati la nostra via maestra da seguire come guida nel cammino della vita.
    Grazie a te Pasquale,
    i tuoi articoli sono sempre attuali, e più passa il tempo, più mi rendo consapevole della verità di quanto insegni.
    Concludo solo dicendo che
    dopo aver letto l’articolo ho sentito pervadermi di buon umore e mi è cambiata in bene la giornata!
    Buona vita a tutti
    Rita

    Rispondi
    • Carissima Rita, hai il pregio di farmi sentire subito bene! In effetti l’articolo che hai apprezzato è tra i più letti in assoluto, subito dopo “Accetta la realtà e sarai felice per sempre”! Quest’ultimo è stato già letto almeno da 100.000 persone! Ogni sera alle 24,00 registro minimo 100 lettori, a partire dall’anno di pubblicazione (2012)!

      Anche i miei libri ed ebook stanno andando benissimo. “Come accrescere velocemente l’autostima” (2014) è già un best seller su Amazon. A questo proposito ti consiglio di leggerlo assolutissimamente! Organizzati una buona volta con la carta di credito…
      Ti consiglio di leggere anche “La leva del benessere e della felicità” che lo ha preceduto e che rappresenta un ottimo e indispensabile complemento ricco di segreti per rendere splendida, armoniosa e piena di ardore la tua vita!

      Unabbraccio

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  12. Davvero un articolo interessante… Mi ha fatto riflettere su quanta parte della nostra vita rischia di cadere in mano a inutili automatismi se non ci sforziamo di pensare in positivo e di raccontarci la nostra storia in modo costruttivo! Del resto, a che pro essere negativi e vedere solo i propri sbagli ? Certo, per sentirsi contenti non basta schioccare le dita…! Forse bisognerebbe immaginarsi futuri sviluppi positivi di tutte le situazioni ogni volta che ci si sveglia al mattino!

    Rispondi
    • Ciao Elisa,
      per sentirsi contenti bisogna abituarsi semplicemente a questo magnifico atteggiamento mentale. E’ proprio ciò che spiego nell’ebook “La leva del succeso e della felicità”, sia in formato PDF che in formato Kindle.

      Grazie per aver colto l’importanza della contentezza.

      Rispondi
  13. Caro Pasquale, lei scrive a un certo punto: “occorre esprimere la propria collera, quando capita e per quanto è possibile, anziché rimuoverla e portarsela dentro come una bomba ad orologeria”. Ora io le chiedo: ma se una persona è così abituata a reprimere la rabbia da non riuscire più a percepirla perchè finita nei meandri dell’inconscio, com’è possibile liberarsene o riuscire a esprimerla? Non basta certo un atto di volontà….
    Grazie per l’attenzione
    Romano

    Rispondi
    • Caro Romano,
      si reprime la propria rabbia non volontariamente, ma per un meccanismo inconscio automatico o coatto. Ciò succede perché il soggetto ha una paura tremenda di esprimerla, e la paura di esprimere la propria rabbia è molto più forte della paura del panico stesso.

      Certo un atto di volontà potrebbe essere utile, se si riesce a metterlo in atto. Se non si riesce, è necessario venire a capo della paura che impedisce alla rabbia di venire fuori.

      1abbraccio

      Rispondi
  14. gentile Pasquale,

    questa sera ho dato un occhiata al suo sito…interessanti gli articoli,e i numerosi spunti che da essi scaturiscono…

    leggendo ho maturato alcuni dubbi…e mi piacerebbe porle un quesito..

    ho letto spesso del legame pensieri-emozioni-comportamento..dunque cambiando i pensieri potremmo cambiare le nostre emozioni…

    tuttavia..un pensiero voluto,conscio,è in grado di modificare le emozioni?se le emozioni provengono da pensieri più profondi…che valore ha un pensiero conscio?

    inoltre…seguendo un seminario sull’enneagramma..mi viene da fare un osservazione…l’enneagramma individua una fissazione per ogni carattere..fissazione che rappresenta l’ideologia di vita di ogni enneatipo…dunque…se producessi un pesiero voluto e conscio..fermorestando la fissazione…quale cambiamento porta?e anzi un pensiero che contraddice la fissazione non comporta un ulteriore conflitto interiore?se cio che ho detto è più o meno giusto….non bisognerebbe modificare la fissazione( ammesso che cio sia possibile)?

    forse un pensiero cosciente implica una “sostituzione”…ma non un cambiamento o una trasformazione…ad esempio sostituire una sigaretta con un biscotto..è una sostituzione…

    inoltre fra i vari articoli sul suo sito tratta l’argomento dell’integrazione fra i due poli….visto che siamo dicotomici..quindi imparare a vedere il nostro polo opposto negli altri(specie nelle situazioni di conflitto)potrebbe portare all’integrazione di parti di sè rimosse…ma l’integrazione da un punto di vista pratico come avviene….se ad esempio sono in conflitto fra il fare e il non fare qualcosa..integrare i due aspetti potrebbe oler dire accettare come buone entrambi i punti di vista e trovare una terza soluzione che accolga entrambi gli aspetti contrapposti?

    mi scusi se mi son dilungato ma le curiosità son tante…mi piacerebbe conoscere i suoi punti di vista qualora li volesse condividere..

    la saluto

    con tanta stima

    Rispondi
    • Gentile signore, grazie per le sue domande.

      Per cambiare pensieri ed emozioni è necessario integrare i propri lati oscuri (difetti) perché è proprio l’ombra che genera i pensieri negativi e ossessivi e le emozioni/sensazioni collegate.

      Ribadisco, per liberarsi dalle proprie fissazioni/ossessioni occorre prendere coscienza dei propri difetti caratteriali, o meglio ancora delle proprie rimozioni, altrimenti anche se si seguono tutti i corsi di formazione del mondo e si cammina 10 (dieci) volte sui carboni ardenti, il lupo perderà il pelo ma non il vizio.

      Integrare i poli opposti significa completarsi, equilibrarsi, acquisire l’uno e l’altro. C.G. Young diceva spesso: “Preferisco essere completo piuttosto che buono”. Ciò significa che demonizzare la cattiveria o l’aggresività ed esaltare la bontà o la gentilezza è diseducativo e anche grave per chi prende alla lettera l’insegnamento e rimuove uno dei due poli. Infatti a volte si rimuove proprio il lato buono come la debolezza, la pazienza, la lentezza e si diventa prepotenti, rabbiosi e maniaci della fretta.

      In ogni caso, come ho dimostrato in maniera elementare nell’articolo superletto “In medio stat virtus...” rimuovendo un polo, per esempio l’odio a favore dell’amore, non è per niente vero che l’odio scompare o s’indebolisce: Se si rafforza un polo qualsiasi, si potenzia anche quello opposto con la stessa intensità e il polo rimosso (o rinnegato o rifiutato) diventa inconscio e quindi incontrollabile per cui esplode quando meno te lo aspetti.

      Integrare due aspetti opposti signfica accettarli entrambi ed in “eguale misura” in modo che si neutralizzino a vicenda. Infatti ogni cosa, virtù compresa, passa da positiva a negativa quando diventa eccessiva, esagerata, troppa (l’autista spericolato oppure quello che va troppo piano in autostrada), come ho spiegato nel primo step, per altro in omaggio, di “Totomizza le tue paure”.

      Insomma, ci dobbiamo mettere bene in testa che non esistono persone soltanto buone e persone soltanto cattive, anche se nessuno, neanche il delinquente è disposto ad ammettere di essere cattivo. Siamo sempre l’uno e l’altro, tutti quanti, papa compreso; e questa caratteristica umana, anzi cosmica, vale per tutte le coppie di opposti. Chi ne diventa gradualmente… consapevole e cosciente riesce a gestire bene emozioni & pensieri perché acquisisce un buon autocontrollo che, com’è noto, è alla base di ogni convivenza civile e distintivo delle leadership. Invece chi vive nell’ignoranza più totale di questi principi psicologici, anche se ha conseguito due lauree con 110 e lode, affettivamente resta un primitivo, come i tipi grezzi dell’enneagramma troppo rigidi nei loro stereotipi, e soffre le pene dell’inferno. E soffrono le pene dell’inferno anche se hanno ottenuto un successo strepitoso come tanti cantanti, sportivi e professionisti (vedi l’articolo “Come riconquistare la serenità” su questo stesso blog).

      Cordiali saluti

      Rispondi
  15. il segreto consiste nel desensibilizare i nostri pensieri negativi, ovvero annacquarli, essere un giudice terzo, come piu’ volte sottolineato in svariati ottimi articoli di pasquale, non è facile sicuramente perché certi pensieri toccano la nostra morale e urtano con la nostra sensibilità e per questa strana alchimia si legano al nostro cervello in modo ossessivo e pervasivo, ma la chiave è il ritorno al presente, perchè pensare alle malattie se non le abbiamo, alla salute di un nostro caro se sta bene, ad insuccessi che potrebbero arrivare ma che sulla carta sul presente non ci sono, metabolizzare con razionalità io dico sempre, ovvero stroncare con secchiate di realismo ( e la realtà è il presente) queste iatture psicologiche, che tutti hanno ma e che per via della nostra sensibilità rimuginiamo, i pensieri li trattiamo come fatture da scontare in banca, vi spiego perchè ( perchè le fatture un’azienda le sconta (anticipa) alla banca per avere immediatamente quota parte dell’incasso) e noi scontiamo nella banca del nostro cervello i pensieri negativi, salvo poi dimenticare che nel 100% dei casi quel pensiero non ha mai avuto seguito.

    E cos’è quindi che ci fa tanta paura???

    perdere, cos’altro.

    che la banca fallisca, che mi ammali, che mia moglie cada con l’aereo, che ci sia il tracollo della borsa, forse queste cose succedono? NON SUCCEDONO, eppure noi ci preoccupiamo perchè??

    boh……

    Rispondi
    • Caro Giacomo,
      tutte esatte le cose che dici, e giustamente non è facile distaccarsi dai propri pensieri negativi e soprattutto dalle emozioni negative che li sottendono. Si tratta di lottare un nemico potentissimo che non si vede e che nessuna ragione o intelligenza sopraffina…. può sconfiggere, a meno che non ci caliamo nel mondo dell’inconscio cominciando ad amare i nostri nemici, i nostri pensieri e le nostre emozioni e tutta la negatività nel suo insieme. L’operazione potrà dirsi riuscita quando anche il negativo diventa positivo perché, come nella corrente elettrica alternata, se c’è soltanto il filo positivo esso non serve assolutamente a niente. Dobbiamo assimilare bene il concetto delle due facce inseparabili della medaglia, come ci insegna in modo semplice e magistrale l’alternarsi tra il giorno e la notte e delle stagioni di cui è permeata la vita del mondo animale e vegetale.

      Insomma, si tratta di integrare e non di sconfiggere o negare i propri lati oscuri, appunto le emozioni negative (paura, rabbia, aggressività, egoismo, avidità…) e vincere la dualità diventando persone coscienti e complete. Il percorso di crescita interiore e di ri-equilibratura può sembrare lungo e difficile, in realtà diventa abbastanza rapido e agevole adottando il sentimento di gratitudine (contentezza o piacere) che ci libera come per miracolo di tutta la negatività del genere umano.

      1abbraccio

      Rispondi
  16. Tutte verità sacrosante Pasquale.
    Sei un mito.
    Dopo oltre un anno da quando ti ho conosciuto, posso dirti che sto iniziando a raccogliere i frutti di tutti i tuoi insegnamenti.
    Per mesi e mesi leggevo e capivo, come hai scritto tu, ero consapevole ma, questo non era sufficiente per uscire dal circolo vizioso dell’ansia, della paura, della mancanza di lucidità ed entusiasmo. Mi sono sforzata, anzi, ho sforzato i miei neuroni per cercare di apprezzare quello che ho, compreso tutto il percorso che mi ha portato a questo presente, comrpese le cose più brutte, quelle che mi hanno più traumatizzato. E’ stata “molto dura” ma ora che i miei neuroni “sono addomesticati” riesco a gioire e ad apprezzare un pò tutto. Il mio passato è la fonte del mio arricchimeno presente, in mio marito ho iniziato a guardare solo ai suoi pregi e questo non ha fatto che renderlo migliore, molto probabilmente proprio perchè si è sentito apprezzato da me e questo ha attivato un circolo vizioso fatto di benessere reciproco.
    Va beh, questo non significa che ora la mia vita sia tutta rose e fiori, la strada è sempre lunga e perigliosa ma, con i tuoi consigli radicati in me, mi sento molto più serena e sicura.
    Grazie di tutto Pasquale.
    Un bacio

    Rispondi
  17. Buonasera Pasquale
    Chiedo scusa se sono riuscita a leggere solo oggi il suo articolo,ma nonostante abbia avuto da fare in questi giorni ho pensato fortemente a molte delle cose che ho potuto leggere nei suoi saggi e nei suoi articoli…
    Ho provato ogni volta che mi e’ scattata una paura a volergli bene…ma in realtà non sono stata molto brava…diciamo che ci sto lavorando sopra!!!
    L articolo che mi ha consigliato di leggere …beh che dire…sembra stato scritto per me e mi si e’ aperto un mondo ! Diciamo che e’ stato molto esaustivo anche su una serie di domande che proprio io stessa le avevo posto sul fatto di accettare le nostre paure…
    Credo che sia l unico che ha centrato in pieno il mio problema e che con parole semplici stia cercando di spiegarmelo come mai nessuno ha fatto prima…si perché io oltre alla soluzione ho sempre cercato la spiegazione!!! Il minimo che potessi fare per me stessa! Della serie: “se proprio sono pazza allora spiegatemi almeno il perché!”.
    spero di avere più tempo in queste sere per leggere meglio i suoi saggi e chiederle spiegazioni su ciò che non mi Sara chiaro!
    Sempre piu Felice di averla conosciuta !!!
    Silvia

    Rispondi
  18. ciao, pasquale, grande come sempre, i tuoi articoli,;e non prendertela per quei professoroni, non abbiamo bisogno i loro,i cosiddetti esperti che credono possono manipolare le nostre vite! confesso che ogni volta che devoincontrare un camice bianco provo uno stingente senso di disagio,essi ci credono bestie da ammansire e nella migliore dlle ipotesi cavie da laboratorio!
    un abbraccio,
    Sara

    Rispondi
    • Ciao Sara, grazie per le tue considerazioni. Devi sapere però che sono gli ostacoli che ci fanno crescere. Non a caso scrissi: “La sfortuna è la tua fortuna” e “Dal male nasce il bene”. I nostri nemici sono i nostri migliori maestri….

      1abbraccio

      Rispondi
  19. Pasquale Buongiorno,
    ho letto con attenzione l’articolo che trovo estremamente interessante, è steso con minuziosa cura e mira veramente all’eccellenza in ogni sua parte, in altre parole si potrebbe dire che esso rappresenta veramente un ‘opera d’arte e tale riconoscimento non serve venga detto da persone titolate, d’altra parte quando ognuno di noi si concentra per fare cose dedicando la massima cura ed attenzione al raggiungimento di un obiettivo, il risultato che si ottiene a volte può anche essere sorprendente come per esempio in questo caso.

    Naturalmente ritengo di far parte di una cerchia di persone fortunate che hanno avuto la possibilità di poter leggere i tuoi articoli che aiutano veramente a migliorare la nostra vita in ogni suo aspetto.

    Cercando di riallacciarmi al filone dell’articolo non posso far altro che supportare tutto pensando a come stiamo bene, quando per esempio siamo alla ricerca di una soluzione ad un problema oppure ci siamo semplicemente chiesti come fare per migliorare una situazione esistente, in passato ricordo che spesso anche per lavoro ci si trovava a risolvere problemi tecnici o guasti per cui necessitavano soluzioni anche immediate per poi passare alle successive..spesso le soluzioni che ne scaturivano erano molto fuori dagli schemi tradizionali e, non era facile far accettare ad altri alcune proposte; insomma noi stiamo bene quando siamo totalmente assorti alla risoluzione di un qualcosa, sembra quasi che il nostro cervello sia una macchina messa a nostra disposizione preposta proprio per queste cose, ad esso bisogna dare problemi da risolvere anche non nell’ immediato e successivamente esso proporrà una serie di proposte e fino a quando non riterremo di aver trovato completamente la fine del problema esso continuerà a dare alternative, a volte scaturiscono anche divertentissime soluzioni.

    Siamo creativi quando stiamo bene, sacrosanta verità e quindi a volte è necessario inventarsi qualcosa in modo da far lavorare la macchina.

    Non posso far altro che proseguire a collezionare i tuoi articoli in modo da avere a disposizione sia per me che per altri queste preziose nozioni, grazie ancora per la tua disponibiltà ed altruismo.

    Un abbraccio

    Rispondi
  20. Semplicemente giusto !!!!!!!..Capisco il perche’del mio ricorrente mal di testa,la mia quotidianeta’piena di negativo nel corpo e nell’anima non mi molla benche’la voglia di combattere da qualche parte seppur debole la trovo.Vorrei ritrovare la spensieratezza e l’incoscenza dell’infanzia .Grazie Pasquale per i preziosissimi consigli.

    Rispondi
      • É da tempo che ti seguo. A volte faccio fatica a dimenticare il passato e ad essere pessimista e mi ricapitalizzazione come da qualche anno di passare notti insonni. All’inizio, circa4 anni mi capitava spesso di passare notti in bianco e con attacchi di ansia. grazie anche ai tuoi consigli ho capito di cosa si trattasse e di essere più fiducioso, e oggi mi capita più di rado. Cmq in quest ultima settimana 3 nottate, sarà anche il fatto che sto lontano da casa dalla famiglia e dal figlio, e che quindi aspetto il trasferimento con ansia. Per ricordarti del mio caso, sono il vigile del fuoco

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